Il successo Ferrari a Le Mans: confondere WEC e F1 è l’errore più facile da fare

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
12 Giugno 2023 - 21:10
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La meravigliosa vittoria della Ferrari #51 a Le Mans, con il supporto di AF Corse, ha scatenato ovviamente tantissimi commenti e paragoni con la situazione della Rossa in F1, ben diversa come sappiamo e come raccontiamo da anni.

Ecco, l’errore più grande è fare un paragone di questo tipo. Ferrari, in questo caso, è un nome in comune, ma parliamo di mondi completamente differenti, dove ci sono storie, ambizioni, aspettative completamente diverse. E, soprattutto, dove la pressione mediatica è completamente agli antipodi.

Quello che ha fatto la Rossa nel WEC è storico quanto inaspettato. Quanti pensavano che la 499P potesse non soltanto conquistare la Pole, ma addirittura vincere la 24 ore di Le Mans al primo tentativo davanti ai mostri sacri di Toyota? Pochi, pochissimi. E attenzione: perché, se non fosse stato per un sasso che ha rovinato il radiatore dell’ERS, molto probabilmente in lotta per la vittoria ci sarebbe stata anche la #50, autrice della Hyperpole.

Insomma, le due 499P avrebbero potuto fare addirittura doppietta all’esordio, dopo cinquant’anni di assenza. La portata di questa impresa è storica, la data dell’11 giugno 2023 è entrata di diritto nella storia del Cavallino e non solo. Ma tutto finisce qui.

La F1 è un’altra cosa. I mischioni in questo caso c’entrano poco. Si può fare ironia, chiedersi come sia possibile che nel WEC si vinca all’esordio e in F1 non si spuntino caselle da 15 (ormai 16) anni. Però tutto si riduce a questo, ad una battuta.

Si tratta di ambienti separati: la progettazione della 499P ha sicuramente ereditato concetti e know-how dalla F1 (e sarebbe stato assurdo il contrario), porta con sé anche una parte di Dallara (il telaio), ma tutto il resto? Come dicevo, le aspettative almeno per questa stagione del WEC dovevano essere improntate all’esperienza più che a vincere subito, vista la presenza di chi vinceva da anni come Toyota.

Senza la pressione di una F1, senza spinte, attese, aspettative, il lavoro è andato avanti, non dico in sordina ma quasi, e il risultato è stato sicuramente sopra le migliori speranze. Già i podi delle prime gare erano motivo di orgoglio, ma la vittoria di Le Mans ha sicuramente superato ampiamente qualsiasi previsione.

Il Circus, però, è altra cosa. Pensare che il successo di Le Mans possa aiutare la controparte a ruote scoperte è piuttosto utopistico. Solo a livello mediatico parliamo di un qualcosa 10, 100 volte superiore come speranze e pressione. I problemi in cui la Scuderia si è arrovellata negli ultimi 12 mesi e, guardando più indietro, negli ultimi 15 anni, non sono risolvibili con l’iniezione di fiducia di una vittoria in un’altra categoria, non scherziamo. Anche perché di successi nell’Endurance Ferrari, in queste stagioni, ne ha avuti parecchi (ovviamente senza la risonanza della categoria maggiore e senza lo stesso seguito, ovviamente…) ma non mi sembra abbiano contribuito a migliorare l’ambiente F1.

Concludo aggiungendo una cosa: ora che si è vinta Le Mans, almeno nel WEC è importante non alzare l’asticella delle aspettative per il resto della stagione. La 24 ore della Sarthe è stata un successo clamoroso, ma nel contesto di una stagione di apprendimento. Qui spero – ed è l’unico parallelo accettabile – non si faccia lo stesso errore di 12 mesi fa in F1, perché sarebbe doppiamente imperdonabile.

Immagine: Media Ferrari

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