Il Sebastianesimo

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
4 Luglio 2016 - 16:00
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Due anni fa, di questi tempi, Sebastian Vettel era forse il pilota più criticato dell’intero circus iridato. Incapace di vincere nella nuova era ibrida, mazzuolato dal nuovo compagno in Red Bull Daniel Ricciardo, Sebastian forniva nuovi argomenti a chi aveva sempre criticato la sua carriera e anche ai media, che non sapevano più che pesci pigliare.

Parte dei tifosi Ferrari non attendeva altro per screditare anche le vittorie ottenute a cavallo del toro, aumentando considerevolmente la percentuale di merito sul piatto della bilancia della vettura. Sono passati due anni da quei tempi, e pensando a quanto letto e visto ieri ho pensato a quanto siano cambiate le cose.

Sebastian è passato in Ferrari, ha vinto tre gare al primo anno, e molti dei tifosi della Rossa si sono convertiti nei suoi confronti. Gli stessi media che prima ne contestavano le vittorie ora ne sottolineano le lodi, in un crescendo di riverenza a prescindere che sta toccando punte sempre più alte.

A seguire i dopo gara dell’Austria, al netto delle polemiche su quanto successo in casa Mercedes, sembra quasi che a podio ci sia andato lui e non l’altro, quello biondo, come si chiama? Ah, sì, Raikkonen. 90% del tempo a parlare del ritiro del primo, della gomma esplosa (che rimane, personalmente un fatto grave indipendentemente dall’usura), delle giustificazioni, e solo qualche accenno al secondo che, nonostante tutto, un podio l’ha anche portato a casa. Senza lampi, senza colpi di genio, con un colpo di fortuna nel finale ma lo stesso è valso e varrà sempre per tutti. Sarei stato curioso, in questo senso, di vedere gli stessi dopo gara a parti invertite.

Che Raikkonen non sia più quello conosciuto negli anni d’oro (secondo me i migliori) della Mclaren credo sia indubbio, ma la differenza di esposizione è ormai diventata palese: non tanto perché il passato non ricordi atteggiamenti simili, ma proprio perché appena due stagioni fa Sebastian era avvolto da una nuvola con scritto “Più culo che anima…”. Ora, la stessa nuvola, recita così Più culo che anima…”.

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5 Commenti su “Il Sebastianesimo”
Griforosso dice:

C’ero anche io fra quelli che non erano convinti sino in
fondo delle qualità di Vettel. Ma credo che in parte abbia influito il
comportamento della Red Bull con trucchi e trucchetti prima puniti dalla FIA e
poi accettati.  Quello che ha contribuito
a farmi cambiare idea è stata l’analogia di comportamento in seno alla Scuderia
Ferrari che mi ha fatto ricordare la dedizione di Schumacher. Poi con una
Ferrari non adeguata l’anno scorso ha vinto 3 GP e quest’anno ha ancora
dimostrato di essere un Pilota con tutti gli attributi gusti al posto
giusto.  Sotto certi aspetti, in gara, mi
ricorda molto, per determinazione e visione della gara, l’amato (sportivamente)
Alonso.

Stefano M dice:

Leggi bene l’articolo, Alessandro non scrive in difesa di Raikkonen…l’argomento non sono i piloti..

Simone Viganò dice:

Fosse partito quarto Vettel l’avremmo trovato certamente secondo

Francesco Ferraro dice:

E quale sarebbe questo pilota più incisivo? Bottas?

Angelo Babbaro dice:

Io non sono d’accordo, chiaramente siamo in democrazia.
Non sono d’accordo perchè c’è questa aurea di protezione su Raikkonen, qualcosa che in fondo non si spiega bene, ma è dovuta da una strana simpatia che lui trasmette.
Raikkonen va valutato nel complesso, non per singola gara, e sappiamo tutti che nel giudizio complessivo è carente….inutile nasconderlo, inutile la difesa, come in questo caso e tanti altri….
In qualifica è quasi sempre inconsistente almeno nei riguardi del compagno ed in gara ne è comunque, spesso, inferiore…..
E’ giusto che si valuti per il futuro un pilota più incisivo.

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