Il sabato rosso della Ferrari a Silverstone 1988

F1Storia
Tempo di lettura: 3 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
5 Luglio 2018 - 09:00
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A Silverstone la Ferrari ha scritto pagine indimenticabili della propria storia in Formula 1. Dal primo successo nel 1951 con Froilan Gonzalez al clamoroso arrivo del 1998, con Schumacher vincitore del GP in corsia box, passando per la vittoria di Prost del 1990.

30 anni fa, precisamente il 9 luglio del 1988, nel GP di Gran Bretagna le vetture di Maranello dipinsero il sabato inglese di un rosso fiammante. Era il mondiale della Mclaren MP4/4 Honda dominatrice totale con Ayrton Senna e Alain Prost, capaci di vincere 15 GP su 16 in calendario.

La Ferrari, in un epoca di cambiamenti quasi annuali del proprio reparto tecnico, era alla ricerca della competitività perduta dopo la stagione 1985, quella del titolo sfiorato da Michele Alboreto. L’arrivo dalla McLaren del “mago” John Barnard aveva creato molte aspettative sul team, che dopo il digiuno di vittorie del 1986 era riuscito ad ottenere due successi con Gerhard Berger nelle ultime due prove del campionato 1987.

La vettura della stagione 1988 era sostanzialmente una F1/87 modificata nel telaio e nel motore turbo, denominata F1/88C. Guidata da Berger e Alboreto, fu l’unica in grado di avvicinarsi in qualche modo alla MP4/4 e di interromperne la serie di vittorie con la memorabile doppietta di Monza, arrivata qualche giorno dopo la morte di Enzo Ferrari.

Silverstone, 30 anni fa, era un circuito dalle medie paurose grazie alla particolare conformazione del tracciato, il famoso pentagono, lungo 4778 metri. Quel sabato di inizio luglio, quando tutti si aspettavano il classico dominio delle McLaren-Honda sulla pista di casa, ecco che arrivò la zampata delle due rosse.

Un uno-due strepitoso, con Berger in pole position davanti ad Alboreto (che aveva dominato nelle libere del venerdì) e alle vetture di Woking con Senna terzo e Prost quarto. I primi quattro chiusero le prove di qualifica con questi tempi:

-Berger 1’10”133 (245.260)

-Alboreto 1’10”322 (244.566)

-Senna 1’10”616 (243.582)

-Prost 1’10”736 (243.169)

Una prima fila arrivata grazie a due fattori determinanti. Il primo era quello legato alle difficoltà della McLaren nel trovare un set-up ideale in assetto da asciutto, il secondo riguardava invece le prestazioni del motore turbo di Maranello. Denominato “Tipo 033A”, aveva una potenza simile a quella del motore Honda e in un circuito dove il motore era impegnato su livelli di coppia sempre elevati aveva fatto la differenza.

Lo “033A” soffriva però di un ritardo cronico nell’erogazione della potenza e soprattutto di un elevato consumo di carburante che l’indomani, in una gara sotto il diluvio vinta da Senna, costringerà Berger e Alboreto ad un vero e proprio calvario negli ultimi giri della corsa, con l’austriaco classificato 9° e l’italiano 17°. Le velocità massime del sabato però furono indicative del dominio della Ferrari durante le qualifiche e della bontà in termini di potenza del turbo della F1/88C.

-Alboreto 316.070 km/h

-Berger 313.680 km/h

– Prost 307.960 km/h

– Senna 307.080 km/h

Una prima fila che in casa Ferrari mancava dal GP del Belgio del 1984 e che quindi venne accolta con grande entusiasmo e soprattutto speranza, poi non confermata alla domenica, che permisero di tingere di rosso il sabato di Silverstone 1988.

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