In questi mesi vi stiamo raccontando, anche in modo virtuale con #1983laSerie, gli eventi e i fatti della stagione 1983 di F1. Un’annata, come scritto nelle scorse settimane, strepitosa e ricca di colpi di scena. Il 1983 è anche l’anno del ritorno in modo piuttosto consistente dei rifornimenti, introdotti dalla Brabham nel 1982 per permettere ai propri piloti di partire con una monoposto più leggera.
Anche la Ferrari, dopo che i maggiori team avevano seguito l’idea Brabham, si adattò a questa nuova opportunità. Le prime prove di rifornimento della Rossa avvennero in quel di Fiorano durante una sessione di test precedente al Gran Premio del Paul Ricard, terza prova del campionato del mondo. Il primo tentativo, con Patrick Tambay alla guida, venne portato a termine con il tempo di 16 secondi netti; a questa prova seguirono ulteriori cinque tentativi che si stabilizzarono sulla media dei 14 secondi. Erano anni in cui la Brabham riusciva a portare a termine le proprie soste nell’ordine dei 10-12 secondi, quindi le prove della Ferrari alle “prime armi” furono piuttosto soddisfacenti.
La prova del nove arrivò però nel Gran Premio del Paul Ricard, con i rifornimenti raccontati direttamente dal compianto Mauro Forghieri sulle pagine di Autosprint #16 del 1983: “Per quanto riguarda l’operazione vera e propria, non posso che fare i complimenti ai meccanici che l’hanno eseguita. In questi giorni hanno lavorato veramente tanto per ovviare agli inconvenienti che si sono presentati. Nonostante questo hanno compiuto materialmente l’operazione in tempi record rispetto agli avversari. 16″ per Arnoux a causa del problema di inserimento della marcia nel ripartire, mentre per Tambay il tempo è stato di 15”. Il pit stop è comunque un’operazione stupida e molto pericolosa, una vera idiozia per il campionato del mondo di F1″.
Soste ai box più veloci:
Tambay 15”66
Arnoux 15”71
Piquet 16”07
Cheever 17”59
Prost 24”18
Rosberg 25”16
Immagine copertina: Pascal Auffrère
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