Il Mondiale 2014 è già scritto, ma non lamentiamoci

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
11 Maggio 2014 - 17:02
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Da che mondo è mondo, da che F1 è F1, i cicli ci sono sempre stati.
Soprattutto negli ultimi anni, in cui la standardizzazione ha preso il sopravvento, chi parte davanti non viene più ripreso.

In generale, negli ultimi 25 / 30 anni, i cicli sono stati una variabile costante. Partendo dalla Mclaren nel periodo 88/91, per poi passare alla Williams tra il 92 e il 97, intervallata dal biennio Benetton 94/95. Quello Ferrari, per cinque lunghissimi anni, tra il 2000 e il 2004. Per finire quello Red Bull, dal 2009 (anche se non vinse il Mondiale subito) al 2013.

La Mercedes 2014 dà l’idea di poter aprire uno di questi cicli. Perchè la superiorità è netta in qualsiasi settore, ma soprattutto perchè nonostante il vantaggio abissale sulla concorrenza la Mercedes pare non aver avuto ancora la necessità di spingere al 100%. Hamilton e Rosberg fanno quello che vogliono quando vogliono. L’unico motivo che può spingerli a spingere (e scusate il gioco di parole) è la lotta interna tra loro. Ma, di fatto, le frecce d’argento in questo momento sono impegnate in una categoria diversa rispetto a quella di chi insegue.

La Red Bull, dominatrice fino a pochi mesi fa, arriva a quasi 50 secondi. La Ferrari rimedia tra il minuto e il giro di distacco. La Mclaren è inesistente. Insomma, l’unico dubbio per questo Mondiale è il nome del vincitore. Anche se, con un Hamilton così, il pensiero viene indirizzato agevolmente.

Ma non lamentiamoci. Quando il ciclo era Rosso in pochi parlavano di noia. Forse perchè c’erano da compensare 21 anni di buio. Facile lamentarsi dei cicli altrui, allora. Forse, bisognerebbe riconoscere il lavoro migliore della Red Bull e della Mercedes di turno. E, se dopo quasi 30 anni ci si ricorda ancora della Mclaren Mp4/4, forse è perchè al posto della noia è maturata l’ammirazione per una vettura fantastica.

Succederà anche con la Red Bull e con questa Mercedes.

Forse, come per tante altre cose, è solo una questione di tempo.

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2 Commenti su “Il Mondiale 2014 è già scritto, ma non lamentiamoci”
djbill dice:

Si ma negli anni pre 2009 c’era libertà di test e di sviluppo… Oggi se uno vuole recuperare deve aspettare il prossimo anno.

Dariok dice:

quoto, tanto varrebbe fare il campionato di tre gare, chi ha progettato meglio ha vinto

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