Il mio GP Qatar da mille e una notte (umida)

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
10 Ottobre 2023 - 18:00
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Parto dalla fine, così come ho scritto su X nei giorni scorsi: il Gran Premio del Qatar a Lusail è senza dubbio l’evento più bello che io abbia mai visto. Chiaramente il mondiale vinto da Max Verstappen sotto gli occhi del sottoscritto ha influenzato parecchio il mio stato d’animo, ma l’organizzazione del GP è stata semplicemente grandiosa.

Indipendentemente dalle polemiche sportive che accompagnano questo sport ogni domenica, salvo poi essere sempre qui a commentarlo, quello che ho visto in Qatar è fenomenale. I due giorni nel paddock da vero privilegiato e la domenica in curva 3 per assistere alla gara sono stati accompagnati dal fenomenale supporto dei vari organizzatori e addetti.

Autobus, taxi e percorsi guidati in ogni minimo particolare, insieme ad una fan zone ampia, sarebbero da prendere come esempio in diversi circuiti, soprattutto europei. È vero che “con i soldi si fa tutto”, ma la mentalità non la compri al supermercato e nemmeno l’organizzazione. Un GP totalmente perfetto per gli appassionati, in una Lusail che ha ospitato anche tanti occidentali.

Ovviamente il “fattore Verstappen”, come scrivevo sopra, ha fatto tutta la differenza di questo mondo: l’organizzazione di questo viaggio a Doha è stata “influenzata” dal conteggio sul possibile GP che avrebbe visto Max campione del mondo sapientemente studiato dal nostro Gabriele Dri. Max dal vivo è qualcosa di irreale, così come la RB19. Vederlo da vicino sia nel paddock che in pista è un privilegio e aver vissuto anche il weekend del terzo mondiale rende tutto speciale.

Il paddock di Lusail, ricostruito in nove mesi, è splendido e dà la dimensione degli investimenti fatti per tutto il circuito. Il layout è piacevole da vedere sia a quattro sia a due ruote ma l’unico problema, che forse sarà risolto il prossimo anno, è la condizione metereologica. La percentuale di umidità, soprattutto nella giornata di domenica, è qualcosa che non ho mai provato sulla mia pelle nella mia vita.

I piloti sono stati degli eroi veri e propri correndo in condizioni oltre il limite. Una condizione meteo che però, come mi raccontavano dei ragazzi italiani che vivono a Doha da diversi anni, non si era mai vissuta recentemente in questo periodo dell’anno, nonostante il caldo sia una costante del Qatar.

Un Gran Premio comunque indimenticabile, a cui do un 10 pieno.

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fenixfavaretto dice:
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