Il miglior tributo che la F1 potesse dedicare a Jules

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
26 Luglio 2015 - 18:10
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Fermiamoci un attimo. Riprendiamo fiato. Bisognerebbe rivedere tre volte la gara di Budapest per coglierne tutti gli aspetti, per recuperare qualcosa che sicuramente ci siamo persi per strada in una domenica che ha unito le emozioni di più gare, condensate in un’ora e tre quarti di assoluto delirio sportivo.

Fermiamoci un attimo e diciamo, insieme, un immenso “grazie” a questi venti ragazzi. Che provenivano da una settimana psicologicamente massacrante, che si sono dovuti confrontare con qualcosa che non avevano mai visto così da vicino, che si sono abbracciati in cerchio insieme ai genitori, alla sorella, al fratello, con i loro caschi a terra e, al centro, quello di Jules. Uniti fisicamente e con la mente per le ultime lacrime prima di salire in macchina e regalarci quello che abbiamo visto.

Mi piace pensare che la voglia di fare qualcosa di diverso, di prezioso, da ricordare abbia spinto tutti oggi a dare il 110%, con un motivo in più. E credo che questo sia successo a tutti, indistintamente. Abbiamo assistito, in una delle gare sulla carta più ostiche per lo spettacolo, ad un saliscendi infinito di emozioni, colpi di scena, ribaltamenti di classifica, fino a pochi giri dalla fine.

Brava la Ferrari a lanciarsi al comando nelle prime due curve. Bravi Sebastian e Kimi a saltare addosso alle Mercedes. Bravo anche Hamilton, anche se gli è costato tanto, a non voler mollare da subito. Un po’ meno quando ha tentato il tutto per tutto con Ricciardo, ma oggi ci stava tutto. Favoloso Seb a portare a casa una vittoria teoricamente difficile. Bravi, bravissimi Alonso e Button a portare la Mclaren a punti come se fosse un’auto da top ten invece che un pachiderma su quattro ruote. Poco importa se davanti qualcuno abbia pasticciato, oggi la loro gara è stata magnifica. Bravissimo Daniil Kvyat, giovane e spesso criticato. Uno di quelli che si è visto meno e che alla fine è stato premiato con un secondo posto memorabile. Bravo anche Ricciardo, che ha dato tutto per recuperare, e pazienza per le toccate che hanno coinvolto lui e anche altri. Nomino anche Max Verstappen, che a 17 anni è arrivato quarto e ha rischiato di arrivare a podio. Fenomenale. Manca Kimi all’appello, oggi per problemi non suoi. Avrebbe meritato il podio, oggi. Ma ancora la sfiga è sua compagna di stanza.

Oggi tutti le hanno date e prese. Non si può contare il numero dei contatti, delle sportellate, delle guerre al limite. Ne abbiamo viste più oggi che in metà campionato. Oggi la pista ha dedicato a Jules il miglior tributo che questo sport potesse dare. Quello più naturale, genuino, che va al di là della politica, degli uffici stampa, della retorica. Se ci fosse stato un modo in cui avrebbe voluto essere ricordato, non poteva che essere questa la sua richiesta. Una gara magnifica che rende onore a questi ragazzi. Che probabilmente martedì scorso si sono scoperti, oltre che colleghi, anche un po’ famiglia. E di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi per quello che oggi hanno fatto in pista, e quello che hanno detto via radio e subito dopo l’arrivo.

Bravi tutti, dal primo all’ultimo. Sono sicuro che anche Jules, oggi, sarà felice di questo regalo.

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Un Commento su “Il miglior tributo che la F1 potesse dedicare a Jules”
farina88 dice:

Parole davvero bellissime e sentite Alessandro. Complimenti. Non dico debbano essere tutte così le gare, chiederei troppo, ogni gara, poi, è diversa dalle altre, con situazioni e variabili tutte sue. Certo che davvero i “ragazzi” hanno tributato a Jules quanto meritava, con una gara che restituisce davvero tanta dignità a questo magnifico sport troppo bistrattato negli ultimi anni. E mi piace pensare che lui, dal cielo, ci abbia messo lo zampino per rendere la corsa così avvincente.

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