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Il DRS è un problema dal 2011. Scoprirlo adesso è parecchio conveniente

di Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 10 Agosto 2023 - 14:41
Tempo di lettura: 3 minuti
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Il DRS è un problema dal 2011. Scoprirlo adesso è parecchio conveniente

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Il DRS in F1 rovina le gare sin dalla sua introduzione. Il giorno in cui sarà eliminato sarà sempre troppo tardi

La notizia è che si parla di eliminare il DRS in qualifica. Il problema è volerlo ancora tenere in gara. Tra le varie ipotesi con cui si vuole, o vorrebbe, limitare lo strapotere Red Bull (guarda caso, colei che il DRS lo sfrutta meglio di tutti), c’è appunto quella di togliere l’utilizzo dell’ala mobile al sabato. Che, di per sé, avrebbe senso a prescindere perché il DRS è nato per agevolare i sorpassi, non per andare più forte in qualifica.

Il problema, però, resta sempre quello di fondo, ovvero che il DRS ha distrutto il concetto di sorpasso in F1. In dodici anni credo si possano contare sulle dita di una mano quelli veri a cui abbiamo assistito, perché spero si sia d’accordo nel dire che sfilare un’altra macchina con 20 e più km/h di differenza non è sorpassare ma passare come tra corsie in autostrada.

Il DRS ha ammazzato lo spettacolo vero creando numeri di cui vantarsi (“Oh che bello, quest’anno abbiamo battuto il record di sorpassi”) lasciando però le briciole al gusto del sorpasso sudato per diversi giri. Stortamente memori di un tempo in cui i sorpassi non c’erano comunque, si è creduto che fosse sufficiente inventarsi la soluzione artificiale per risolvere il problema. Problema che, però, è restato e resta: perché, fatta la legge (il DRS), gli sviluppi aerodinamici (l’inganno) hanno comunque portato a sporcare l’aria verso la macchina che segue.

Stante il fatto che i cambi in corsa sono sempre poco simpatici, con l’ultimo operato giusto un anno fa, limitare il DRS per cercare di arginare la monoposto migliore lascia il tempo che trova. Anche perché, in questo caso, Red Bull ha palesemente sempre sacrificato la qualifica per poi andare meglio in gara. Oltre a dimostrare di poter vincere dalla sesta, dalla decima posizione e via dicendo.

Il DRS poi, con sé, ha portato un altro danno relativamente alle piste veloci. Luoghi come Monza, dove un tempo si viaggiava ad ali piatte, sono diventati posti dove comunque le macchine vengono caricate un minimo per sfruttare poi l’effetto dell’ala mobile sul dritto. Per i vecchi del caso, pensate alla cara vetusta Hockenheim, con quelle chicane da affrontare praticamente senza carico sul posteriore e le vetture che galleggiavano in frenata sull’asfalto. Ecco, forse è un bene (non lo è, facciamo finta di sì) che sia stata deturpata prima dell’avvento del DRS, altrimenti avremmo visto delle gare davvero poco simpatiche e il suo senso sarebbe scemato comunque.

Il problema di base, comunque, rimane sempre lo stesso: voler offrire spettacolo a tutti i costi. Il DRS doveva contribuire a questo ma, per quanto mi riguarda, ha fatto più danni che altro. Chissà se prima o poi ce ne libereremo definitivamente, magari riproponendo la cultura del vero sorpasso, quello che faceva appassionare davvero alla F1.

Immagine: ANSA

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