Come previsto, alla fine la FIA ha ceduto.
Anche Honda, così come Mclaren, Ferrari e Mercedes, potrà sviluppare la sua power unit nel corso dell’anno. La casa giapponese aveva contestato la regola per la quale, al primo anno, avrebbe dovuto omologare il suo gruppo motore entro il 28 febbraio per poi non poter più apportare modifiche.
Dopo un incontro con la FIA, nel quale i nipponici hanno spiegato le loro ragioni (e probabilmente anche l’ammontare del loro investimento per tornare in F1), la Federazione ha concesso una deroga che permetterà alla Mclaren di poter progredire durante l’anno.
In che forma? Come sappiamo, lo sviluppo si basa su diversi ‘token’, dei ‘pacchetti’ di sviluppo (precisamente 32 su 66) che potranno essere gestiti durante il 2015.
Supponendo che i 32 token non verranno utilizzati tutti immediatamente, Honda potrà utilizzare un numero di token equivalente alla media (arrotondata al numero più basso) di quelli non usati dagli altri tre motoristi entro il 16 marzo, giorno del Gran Premio d’Australia. Se per esempio Renault, Ferrari e Mercedes entro tale data avranno ancora a disposizione sette, otto e cinque token, Honda potrà utilizzarne sei.
Il concetto è evidentemente cervellotico in puro stile FIA, ma quanto meno placa gli animi, almeno per adesso. Ci sarà da capire, al 16 marzo, quanto gli altri tre motoristi avranno messo mani alle loro power unit, e da questo dipenderà il futuro sviluppo di Honda.
Cosa ne penseranno Mercedes, Ferrari e Renault? Lo scopriremo presto…
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