Hamilton nega, Leclerc nega, Vasseur nega. Anche Binotto negava…

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
25 Maggio 2023 - 18:50
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L’intrigo settimanale sul futuro di Hamilton ha avuto i primi riscontri in quel di Monaco per la prima giornata di interviste prima del ritorno in pista nel Principato

L’argomento della settimana, il presunto arrivo di Hamilton in Ferrari, è stato chiacchierato quanto e più di una Mercedes che è arrivata in pista con una monoposto dalle forme decisamente più convenzionali, ma non si sa quanto migliorative; segno che le chiacchiere extra pista ormai hanno la stessa valenza delle questioni tecniche e sportive, ma questo lo sapevamo già.

Hamilton e Vasseur hanno bollato diplomaticamente come cazzata la sparata del Daily Mail e, di conseguenza, tutto il clamore che si è poi espanso a macchia d’olio per una presunta bomba di mercato che in realtà non esiste. Leclerc, invece, è stato più riservato, sottolineando come ormai venga infilato in qualsiasi discorso anche suo malgrado. Potere degli hashtag.

Per quanto possa credere che questa volta si dica il vero – anche perché l’operazione sarebbe un’autentica markettata e poco altro, come ho già avuto modo di scrivere – il precedente di pochi mesi fa della vicenda Binotto è alle nostre spalle a ricordarci che (quasi) tutto quello che viene detto ai microfoni può corrispondere al vero o al falso senza che noi ce ne rendiamo conto.

Le notizie sull’uscita dell’ex Team Principal erano così infondate da far passare i media che le avevano pubblicate per inaffidabili. Poi sappiamo come sono andate a finire le cose. Quindi ripeto: per quanto, questa volta, possa credere che il Daily Mail abbia dato il là ad una mezza settimana di voli pindarici, like e share come se piovesse sul nulla, alla fine quello che viene detto deve essere sempre pesato in un contesto più generale, nel quale magari alcune cose si possono, non si possono o non si possono ancora dire.

L’unica cosa che spiace è che, in un mondo che premia la quantità di like e share indipendentemente dalla loro origine, può bastare o meno una cazzata qualunque per far passare una testata per idiota, una pagina social per nuovo guru dell’informazione a suon di copyright violati o un influencer per un genio. Perché spesso succede così più che il contrario.

Ci vorrebbe una Gialappa’s anche per questo mondo.

Immagine: Mercedes Media

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