Hamilton in Ferrari? Nel caso, una grande mossa di marketing e poco altro

BlogSeven
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
22 Maggio 2023 - 18:11
Home  »  BlogSeven

La settimana è iniziata col botto dall’Inghilterra, dove il Daily Mail ha lanciato la presunta bomba di un interesse della Ferrari per Lewis Hamilton. Bomba accompagnata da fantomatiche cifre offerte al sette volte campione del mondo per legarsi col Cavallino, pari a 40 milioni di sterline all’anno.

Il Mail riporta anche contatti stretti tra John Elkann e lo stesso Hamilton, che ha il contratto in scadenza alla fine dell’anno, il quale diventerebbe compagno di squadra di Charles Leclerc portando quindi ad una rescissione anticipata con Carlos Sainz.

Questo è il quanto, riassunto in modo molto sintetico: ora qualche valutazione sul caso.

Se c’è una cosa sicura su questa operazione, nel caso in cui corrispondesse a verità, è l’enorme risonanza mediatica della questione: il pilota più vincente della storia che si abbina alla squadra più iconica sarebbe, al giorno d’oggi, un colpo mediatico di rilevanza assoluta per tutti gli attori in gioco. Per Hamilton, che si giocherebbe l’ultimo contratto della carriera nel team più seguito e rinomato al mondo. Per la Ferrari che, oltre a Schumacher, si vanterebbe di essere stata l’unica squadra insieme a Mercedes ad aver avuto entrambi i sette volte campioni del mondo. Per la F1 e Liberty, che farebbero un colpo assurdo in termini di ritorno di popolarità, ascolti e via dicendo.

Sotto questo punto di vista, sarebbe un’operazione di marketing spaventosa e l’idea non può che stuzzicare le menti di tutti. Resta, però l’unica nota positiva in un panorama che (secondo me, sia chiaro) vede più lati negativi a bilanciare quello positivo.

Parto da Leclerc. Credo che Charles, tra tutte le cose che vorrebbe dalla Ferrari in questo momento, se ce n’è una che eviterebbe sarebbe quella di mettersi in casa un accentratore di attenzioni come Hamilton, oltre che uno dal palmares pesante. Mettiamoci per un attimo nella testa del monegasco, per quanto possibile. Fossi io, dopo anni a perorare la causa facendomi andar bene tutto in termini prestazionali (nel senso di averne subito le conseguenze), una notizia del genere la prenderei come un invito a fare le valigie in fretta e furia con un anno di anticipo sulla fine del contratto. Non accetterei mai un investimento del genere dopo essere stato io, almeno agli inizi, il pilota su cui si è puntato per tornare a vincere il mondiale.

Guardandola da fuori, mi sembrerebbe una mossa poco lungimirante a meno che il sacrificato fosse Sainz. Vedere Leclerc affiancato da Hamilton mi riporterebbe alla coppia con Vettel, con gli scenari successivi che conosciamo ed una differenza: in questo caso il nuovo arrivato sarebbe il più anziano dei due. Non mi sembra una genialata, nel caso.

Hamilton sarebbe capace di riportare la Ferrari alla vittoria? Domanda del secolo, la cui mia personale risposta è no. Credo che il problema della Ferrari oggi sia tutto tranne che nei quattro piedi e mani all’interno degli abitacoli. E penso che, al di là di Leclerc, né Hamilton né Verstappen sarebbero capaci oggi di fare – per intenderci – quello che si fece con Schumacher e il gruppo Ferrari del tempo glorioso. Se mai a qualcuno, leggendo di questo ipotetico futuro binomio, fosse venuto in mente quel periodo, basta ricordare che oggi la Ferrari (così come nessuno degli altri team) non può testare contemporaneamente e quotidianamente su piste diverse, con a disposizione tutte le risorse (e il talento) per ripetere ciò che fu a cavallo tra fine anni ’90 e inizio 2000.

La Formula 1 di oggi è infinitamente più complessa e il pilota è molto più dipendente dalle monoposto rispetto a diverso tempo fa. Prova ne è il fatto che lo stesso Verstappen, al di là degli exploit singoli di livello, ha avuto bisogno di anni prima di poter lottare concretamente per il titolo. Proprio per questo credo che, anche prendendo il miglior pilota sulla piazza, se la vettura ed organizzazione alle spalle sono indietro a prescindere è molto difficile risalire.

Parlando di organizzazione, guardiamo ad Aston Martin. Per poter risalire la china è stato necessario strappare alcuni nomi a Red Bull e la differenza tra l’anno scorso e quest’anno sta nel fatto che la monoposto, progettata da tecnici diversi, è stata stravolta con dei concetti concreti ed è diventata competitiva quanto mai lo era stata nei due anni precedenti. Lance Stroll (prendo in esame chi era presente nel 2022 e lo è ora) dopo cinque gare ha 27 punti (con un ritiro) contro 2.

Per tornare al successo la Ferrari ha bisogno, prima che di un altro pilota, di ritrovare una sua identità, cosa che sta cercando di fare da mesi con un ribaltone gerarchico interno. Definita una nuova struttura si potrà cominciare a lavorare sui progetti futuri (neanche 2024, forse 2025 e con il nuovo regolamento 2026 in arrivo). L’ultimo problema, ad oggi, sono i piloti.

Varrebbe la pena investire, in ottica futura, decine di milioni su un pilota, per quanto forte, in fase anche calante? Onestamente mi parrebbe una mossa molto azzardata, che comporterebbe il rischio di perdere un talento come Leclerc (fallendo quindi in un progetto quasi decennale) e rischiando oltretutto di non ricavarne vantaggi dal punto di vista competitivo.

Insomma, per quanto io creda che si tratti di una pura speculazione, anche se mai ci fosse un’offerta seria vedo più lati negativi che positivi su un’operazione del genere. Anche se il tempo, ormai, insegna che non c’è più niente di cui stupirsi…

Immagine: Media Mercedes

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO