Dopo non aver ottenuto un posto per la prossima stagione di Formula 2 Samaia ha deciso di appendere il casco al chiodo, spiegando le motivazioni con un lungo post su Instagram.
I posti per la prossima stagione di Formula 2 sono stati tutti riempiti, con Richard Verschoor ad accasarsi sull’ultimo sedile vacante presente in Trident. La Entry List iniziale della stagione 2022 della serie è orfana di Guilherme Samaia, che dopo esser rimasto a piedi ha preso la decisione di abbandonare il mondo delle corse, appendendo così il casco al chiodo a soli 25 anni.
Dopo dei buoni risultati ottenuti in Brasile, tra cui la vittoria del titolo nella Formula 3 Brazil del 2017, Samaia si sposta in Europa partecipando alla British Formula 3 con Double R Racing e alla EuroFormula Open con la Carlin sempre nello stesso anno, dove partecipa alla seconda metà di campionato conquistando anche qualche punto.
Nel 2018 Samaia rimane in EuroFormula Open passando alla RP Motorsport, dove disputa l’intera stagione e termina il campionato al sesto posto con 94 punti, con molti piazzamenti tra i primi dieci e un podio a Spa-Francorchamps come miglior risultato. L’anno seguente Samaia rimane nella categoria, cambiando però nuovamente squadra per passare alla Teo Martin Motorsport dovendo poi abbandonare il campionato dopo i primi quattro round, nonostante un secondo posto ottenuto a Monza, terminando così la stagione con 26 punti.
Nel 2020 Samaia fa il grande passo e debutta in Formula 2 con la Campos disputando l’intera stagione, non riuscendo però ad ottenere nessun punto e chiudendo il campionato al 24° posto. Lo stesso copione avviene nel 2021, con Samaia che passa alla Charouz Racing System e non riesce nuovamente ad ottenere punti iridati, terminando nuovamente il campionato al 24° posto.
Samaia ha comunicato nella giornata di ieri la decisione di ritirarsi dal mondo delle corse con un lunghissimo post sul suo profilo Instagram, raccontando molte cose che ha vissuto durante la sua carriera, facendo anche il riferimento alle ragioni burocratiche ed economiche che lo hanno spinto a prendere questa sofferta decisione dopo 14 anni di carriera. Di seguito, riportiamo l’intero messaggio rilasciato dal pilota brasiliano:
“Dal 2007 al 2021. Sono stati 14 anni della mia vita, più di 300 voli e 23 paesi, e in due di loro ho anche vissuto. Ho vissuto 6 anni in Europa, ma ora tornerò a casa. Difficile prendere questa decisione, non era nei miei piani, ma tutto accade per un motivo. Inizierà un nuovo ciclo. Questo sarà il primo anno fuori da uno sport che ha preso il sopravvento sulla mia vita da quando avevo 10 anni. Sarà difficile abituarsi. È uno sport che ho sempre amato e che amerò per sempre. Uno sport che ammiro, ed è stato questo amore che mi ha tenuto in questa lotta, che mi ha dato la forza per arrivare dove non avrei mai immaginato, fino alla Formula 2. Tuttavia, la parte burocratica e finanziaria che oggigiorno se ne occupa è ormai in proporzione molto maggiore rispetto allo sport stesso. È semplice: chi spende di più ha una macchina migliore, quindi risultati migliori e maggiori opportunità. Non sto sminuendo i fantastici piloti che ci sono, li rispetto tutti così molto. È un c****. Il sacrificio di esserci dentro è immenso, oltre al rischio molto alto di perdere la vita. Ma mi sono divertito molto, che è la cosa più importante. Ho imparato a superare i miei limiti. È uno sport che coinvolge molto più del pilota e della squadra. Si scopre che è estremamente difficile trovare sostenitori per lo sviluppo dell’atleta. Di solito vogliono atleti già allenati e al top, piuttosto che allenarli. È un peccato, ed è per questo che non abbiamo il Brasile in F1, anche se il Brasile avrebbe la potenza economica per arrivarci.
Non lo sapremo mai, un domani tutto può succedere, ma la mia preoccupazione in questi giorni è di ambientarmi in qualcosa che mi renda più felice e mi porti più pace. Ringrazio Dio, la mia famiglia, i miei amici e tutti coloro che mi hanno supportato, mi hanno incoraggiato e sono stati al mio fianco durante questi 14 anni di carriera in pista. E tutti coloro che hanno lavorato con me, mi hanno aiutato e mi hanno insegnato tanto. Alla fine, sono andato molto più in là di quanto avrei mai pensato, e per questo posso essere molto orgoglioso. Ho lottato duramente, ho aperto le porte e ho realizzato i miei sogni. Ho vissuto la vita, fatto amicizia in tutto il mondo, visitato luoghi che non avrei mai immaginato esistessero, ho corso su piste veramente folli, sono cresciuto molto come persona e come professionista. Ho attraversato difficoltà anche in giro per il mondo: viaggiavo come un matto, mi mancava casa, i miei amici, la famiglia… ma questo mi dava sempre più forza per crescere internamente.
Beh, sarà dura, ci vorrà del tempo per ambientarmi, ma non rimpiango nulla di ciò che ho vissuto. Sono molto grato a tutti coloro che mi hanno aiutato a realizzare i miei sogni, alle persone con cui ho lavorato e a coloro che mi hanno supportato nei momenti difficili. Continuerò ad ammirare e seguire da vicino lo sport e divertirmi. E come ho detto, non sappiamo domani. Grazie a tutti dal profondo del mio cuore, e che Dio benedica il cammino di tutti. Un forte abbraccio”.
Immagine: Instagram / Guilherme Samaia
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