Grosjean, un treno che passa tre volte.

F1
Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
19 Dicembre 2012 - 18:30
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Si dice che nella vita l’occasione per eccellenza capiti una volta sola. Raro è, secondo le dicerie, che le porte ci si spalanchino di fronte per ben tre volte.

Questo è il caso, invece, di Romain Grosjean. Dopo l’infelice parentesi in Renault nel 2009 (sette partecipazioni e zero punti), il 2012 ha messo in mostra tutti i suoi limiti psicologici, a fronte di una velocità pura invidiabile.

La terza occasione si presenterà nel 2013. La Lotus ha infatti comunicato lunedì il rinnovo del contratto al francese (o meglio, allo svizzero con passaporto francese). Proprio domenica Romain ha vinto la ROC, la Race Of Champions, manifestazione di fine anno cui partecipano diversi nomi altisonanti del motorsport mondiale, tra piloti di Formula 1, Rally e Turismo. Questa edizione è andata, appunto, a Grosjean, che ha battuto in finale Tom Kristensen. Non il primo che passa, ma uno che conta nel suo Palmares qualcosa come 8 vittorie alla 24 ore di Le Mans.

Avevo ironizzato sulla vittoria di Grosjean, indicandola come spinta finale alla decisione del rinnovo del contratto, vista la sequenza degli avvenimenti. Evidentemente (direi..) c’è dell’altro.

Io, Grosjean, non riesco a giudicarlo. Dà l’impressione, in alcuni momenti, di essere tremendamente veloce. A tratti anche più del più blasonato compagno Raikkonen. Allo stesso tempo, pare non porsi limiti, o forse li ignora. Con la conseguenza di rendersi protagonista, in più occasioni come abbiamo visto quest’anno, di grovigli memorabili. Abbiamo infatti perso il conto dei contatti, soprattutto in partenza, che sono costati cari a Grosjean stesso e agli sfortunati colleghi che si sono trovati nel raggio di pochi metri dalla sua Lotus.

Lungi da me pensare che Romain si voglia mettere di proposito nei guai, o voglia arrecare danno agli altri piloti in griglia. In tal caso, la risposta sono gli autoscontri delle giostre di periferia. E’ però un dato di fatto che Alonso, nella carambola di Spa, potrebbe averci rimesso il mondiale. Il condizionale è d’obbligo, per carità. Non sappiamo come sarebbe andata avanti la gara. Con i ‘se’ e i ‘ma’ da nessuna parte si va. E’ andata così per Spa come in altri casi, in cui altri piloti hanno dovuto abbandonare anzitempo la loro vettura.

Era da tempo che un pilota non saltava addirittura una gara per azioni di questo genere. Sebbene sia stato, a mio modo di vedere, corretto placare la foga di Romain, mi chiedo se la stessa decisione sarebbe stata applicata a qualche altro pilota in una situazione simile. O se, forse, l’implicazione di piloti in lizza per il titolo in quel momento (Alonso e Hamilton) abbia dato l’input necessario a far scattare la penalità.

Detto questo, Romain ha la terza occasione per dimostrare il suo valore e soprattutto la sua maturità. Dopo una prima esperienza magra, (nel 2009) sebbene entrare a campionato in corso sia sempre problematico (chiedere a Fisichella con la F60), il 2012 è stato troppo altalenante.

Il 2013, per lui, sarà la prova del 9. Dovrà cioè dimostrare che la sua velocità è una costante e non un valore direttamente proporzionale al rischio di creare incidenti. Se saprà maturare (come capitò a Stoner in MotoGP ad esempio, ricordate l’anno dell’esordio? Lo chiamavano ‘Rolling Stoner’) allora potrebbe ambire a risultati eccellenti. Se dovesse continuare a sbattere e far sbattere, non sarà sufficiente qualche podio e una valigia piena di soldi a mantenergli il sedile.

Si dice che il destino è nelle nostre mani. Adesso tocca a lui. In bocca al lupo.

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8 Commenti su “Grosjean, un treno che passa tre volte.”
-Dave dice:

Non so voi, però io, se fossi stato un “boss” della FIA, avrei già tolto la patente a Grosjean.
Non dimenticherò mai quello che ha fatto a Spa, ha quasi ammazzato un pilota e già nei gran premi precedenti (per non dire già nel 2009) aveva mostrato il suo carattere “vivace”.
Non merita la F1, non tanto perché non è capace (anzi, pare proprio il contrario), ma perché non ha (anzi, aveva, o almeno spero) rispetto per la vita degli altri.
E questo basta e avanza per cacciarlo.

speedmad dice:

Ciao Dave, non per fare il sapientone, pero’ bisogna secondo me mettere qualche puntino sulle “i” qui. A Spa quello che e’ successo quest’anno e’ gia’ successo mille volte e non solo a Spa. Ma analizziamo un attimo. Romain affianca Lewis che gli e’ sulla destra e gli va mezza macchina davanti; a questo punto Lewis e’ nel suo angolo morto a destra; ci si avvicina – molto forte – al tornantino e si entra nell’imbuto. Sei in mezzo ad una bagarre con cani rabbiosi attorno, tutto succede in frazioni di secondo, una leggera correzione a destra e tocca Hamilton innescando il crash. Questione di qualche centimetro. Non si tratta di una manovra Kamikaze senza senso. Se si e’ stati in macchina si sa che queste cose succedono sempre. E’ giovane, e’ li per farsi un nome e in F1 non c’e’ posto per i domenicali – gioco di parole…Fernando a Suzuka ha fatto la stessa cosa con Kimi. C’e’ troppo di tutto che ti succede attorno in quei momenti per pensare che possa andarti sempre bene, e ci vuole anche fortuna a volte, contando magari sul compagno che si sposti un po’, sempre che possa. Ripeto, attenzione prima di sentenziare secondo me, Lewis era entrato nell’angolo morto di Romain e da li’ e’ impossibile sapere a quanti centimetri sei dal compagno

Dariok dice:

e Montezemolo ha appena espresso il suo apprezzamento per questo pilota; Boullier non è un fesso, questo ragazzo può fare grandi cose

AleMans dice:

Grosjean è molto veloce.
Ma non so se questa velocità rappresenta anche il suo limite stesso, cioè la sua concentrazione va tutta sulla velocità ma non pensa a controllare cosa gli succede attorno.
Infatti poi dopo la squalifica di Monza la sua concentrazione si è spostata sull’evitare incidenti, ma non andava veloce come prima.
Capisco che gareggiare non è facile, ma questo è un limite veramente importante.
Se vuole “salire di livello” dovrebbe lavorare molto su questo.

speedmad dice:

Ciao Ale. La velocita’ pura non ha a che vedere con la concentrazione di quello che ti succede attorno quando sei in bagarre, come non ha a che vedere con il livello di rischio che uno prende, come succedeva ai tempi di Ascari. La velocita’ pura e’ una dote data da molte componenti messe assieme, dalla sensibilita’ rispetto a quello che fa la macchina, dal sapere adattare la macchina alla propria guida, una volta c’era una componente di pelo – non il pilu di Cetto – che adesso non c’e’ piu’. Io – l’ho gia’ detto – Grosjean l’ho visto guidare in entrata delle “s” a Austin e faceva paura ragazzi, che piede e che stile. Secondo me deve maturare, e’ probabilmente stato gestito male psicologicamente quest’anno, ma e’ un ragazzo molto intelligente e sono contento che lo abbiano confermato

AleMans dice:

Meglio ancora, vuol dire che può migliorare no?
Visto che hai esperienza nelle corse, cosa dovrebbe fare secondo te per risolvere questa sua carenza?

speedmad dice:

Secondo me bisogna gestirlo bene e dargli tempo. Anche Senna i primi anni ne faceva una dopo l’altra. Ho scritto una mail ad Alessandro a riguardo, magari ne faccio un post cosi ne discutiamo assieme

Griforosso dice:

A me, sinceramente, sembra un gran bel pilota che in una squadra adeguata potrebbe crescere anche come “personalità”. Se in un Team ti senti sempre punzecchiato a dare il massimo e quando fai una bella gara poi ti devi “limitare” per rispettare il tuo Pilota n.1 allora ci può stare che si perda un po’ di autocontrollo. Intendo dire che se in un Team ti senti sempre sotto il microscopio per quanto riguarda la tua velocità più che per il tuo autocontrollo mi sembra difficile CRESCERE sopratutto se ti devi confrontare con un Campione del Mondo che, nella prima parte della stagione, hai comunque spesso, molto spesso, battuto sia in qualifica che, a volte, anche in gara. Se su tutto, poi, si inserisce la variabile “impazzita” del carattere allora qualche problemino in più nasce, no??!!

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