Si dice che nella vita l’occasione per eccellenza capiti una volta sola. Raro è, secondo le dicerie, che le porte ci si spalanchino di fronte per ben tre volte.
Questo è il caso, invece, di Romain Grosjean. Dopo l’infelice parentesi in Renault nel 2009 (sette partecipazioni e zero punti), il 2012 ha messo in mostra tutti i suoi limiti psicologici, a fronte di una velocità pura invidiabile.
La terza occasione si presenterà nel 2013. La Lotus ha infatti comunicato lunedì il rinnovo del contratto al francese (o meglio, allo svizzero con passaporto francese). Proprio domenica Romain ha vinto la ROC, la Race Of Champions, manifestazione di fine anno cui partecipano diversi nomi altisonanti del motorsport mondiale, tra piloti di Formula 1, Rally e Turismo. Questa edizione è andata, appunto, a Grosjean, che ha battuto in finale Tom Kristensen. Non il primo che passa, ma uno che conta nel suo Palmares qualcosa come 8 vittorie alla 24 ore di Le Mans.
Avevo ironizzato sulla vittoria di Grosjean, indicandola come spinta finale alla decisione del rinnovo del contratto, vista la sequenza degli avvenimenti. Evidentemente (direi..) c’è dell’altro.
Io, Grosjean, non riesco a giudicarlo. Dà l’impressione, in alcuni momenti, di essere tremendamente veloce. A tratti anche più del più blasonato compagno Raikkonen. Allo stesso tempo, pare non porsi limiti, o forse li ignora. Con la conseguenza di rendersi protagonista, in più occasioni come abbiamo visto quest’anno, di grovigli memorabili. Abbiamo infatti perso il conto dei contatti, soprattutto in partenza, che sono costati cari a Grosjean stesso e agli sfortunati colleghi che si sono trovati nel raggio di pochi metri dalla sua Lotus.
Lungi da me pensare che Romain si voglia mettere di proposito nei guai, o voglia arrecare danno agli altri piloti in griglia. In tal caso, la risposta sono gli autoscontri delle giostre di periferia. E’ però un dato di fatto che Alonso, nella carambola di Spa, potrebbe averci rimesso il mondiale. Il condizionale è d’obbligo, per carità. Non sappiamo come sarebbe andata avanti la gara. Con i ‘se’ e i ‘ma’ da nessuna parte si va. E’ andata così per Spa come in altri casi, in cui altri piloti hanno dovuto abbandonare anzitempo la loro vettura.
Era da tempo che un pilota non saltava addirittura una gara per azioni di questo genere. Sebbene sia stato, a mio modo di vedere, corretto placare la foga di Romain, mi chiedo se la stessa decisione sarebbe stata applicata a qualche altro pilota in una situazione simile. O se, forse, l’implicazione di piloti in lizza per il titolo in quel momento (Alonso e Hamilton) abbia dato l’input necessario a far scattare la penalità.
Detto questo, Romain ha la terza occasione per dimostrare il suo valore e soprattutto la sua maturità. Dopo una prima esperienza magra, (nel 2009) sebbene entrare a campionato in corso sia sempre problematico (chiedere a Fisichella con la F60), il 2012 è stato troppo altalenante.
Il 2013, per lui, sarà la prova del 9. Dovrà cioè dimostrare che la sua velocità è una costante e non un valore direttamente proporzionale al rischio di creare incidenti. Se saprà maturare (come capitò a Stoner in MotoGP ad esempio, ricordate l’anno dell’esordio? Lo chiamavano ‘Rolling Stoner’) allora potrebbe ambire a risultati eccellenti. Se dovesse continuare a sbattere e far sbattere, non sarà sufficiente qualche podio e una valigia piena di soldi a mantenergli il sedile.
Si dice che il destino è nelle nostre mani. Adesso tocca a lui. In bocca al lupo.
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