Gran Premio d’Ungheria 2013 – Anteprima

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
22 Luglio 2013 - 10:00
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29° Gran Premio d’Ungheria – Hungaroring
Round 10/19 – 26/27/28 Luglio 2013
888° Gran Premio

PRESENTAZIONE

Dopo tre settimane di pausa ritorna l’appuntamento con il circus della Formula 1. Il prossimo weekend si disputerà, sul circuito dell’Hungaroring, il Gran Premio d’Ungheria, decima prova del mondiale 2013 ed ultimo appuntamento prima della pausa estiva.

Lo scorso Gran Premio in Germania ha visto ancora una volta il trionfo di Vettel, vincitore per la prima volta in casa, davanti alle due Lotus di Raikkonen e Grosjean, a loro agio con le temperature insolitamente alte che si sono registrate sulle alture dell’Eifel, che hanno mandato in palla tutte le previsioni fatte dopo le prove libere del venerdì con un clima decisamente più fresco.

Giunti a metà campionato sembra di poter dire che anche questa stagione si sta indirizzando verso Sebastian Vettel e la Red Bull. Il tedesco ha già vinto quattro gare e guida la classifica iridata con 34 punti di vantaggio su Fernando Alonso. Il divario non è enorme, ma l’anno scorso di questi tempi il ferrarista era primo in classifica con un vantaggio perfino più ampio ed ha perso il titolo a fine anno, e in tutta onestà non si capisce come potrebbe vincere stavolta che è addirittura costretto ad inseguire con un mezzo oltretutto niente affatto all’altezza.

Il Gran Premio d’Ungheria si disputa sul circuito dell’Hungaroring alla periferia est di Budapest, nella piccola cittadina di Mogyorod che conta poco meno di 6.000 abitanti. Si tratta del circuito più corto del mondiale dopo Monte Carlo e, proprio come Monte Carlo, è anche molto lento e tortuoso. Hakkinen diceva spesso che correre all’Hungaroring era come correre nel Principato, ma senza le case e i marciapiedi. Anche su questo tracciato, come a Monaco, la qualifica è fondamentale: partire tra i primi è indispensabile per poter ottenere un buon risultato in gara su questo piccolo toboga.

Il tracciato durante l’anno è usato pochissimo. Per questo la pista è sempre molto sporca e ciò causa seri problemi di aderenza durante tutto il weekend. Inoltre, in genere, da queste parti fa sempre molto caldo, non di rado l’asfalto supera i 40°C e questo, insieme con l’alta abrasività del manto stradale, costringe ad adottare strategie abbastanza conservative con gli pneumatici. Si tratta a tutti gli effetti di una pista ad alto carico aerodinamico con un solo vero rettilineo, quello del traguardo, lungo circa 800 metri.

Dalla sua introduzione in calendario ad oggi, il layout del tracciato è cambiato pochissimo: nelle prime tre edizioni sul breve allungo tra le curve 3 e 4 c’era una chicane poi soppressa, da allora il tracciato è rimasto sempre lo stesso fino al 2003. Successivamente il rettilineo principale fu allungato di circa 300 metri e chiuso da una curva dal raggio molto più stretto. Inoltre furono apportate modifiche alle curve 12 e 13.

Quando Nuvolari con la sua Alfa 8C della Scuderia Ferrari tagliò da vincitore il traguardo del 1° Gran Premio d’Ungheria, disputato nel 1936 tra le vie del parco Nepliget, nel centro di Budapest, era difficile immaginare che per la seconda edizione della gara si sarebbe dovuto attendere esattamente mezzo secolo, cioè la stagione 1986, quando l’Ungheria divenne il primo tra i Paesi dell’allora blocco socialista ad ospitare un Gran Premio del Mondiale di Formula 1, sull’Hungaroring, pista appositamente costruita.

In quella prima edizione “iridata” il brasiliano Nelson Piquet su Williams Honda (turbo) è protagonista di una lotta con un giovane connazionale, il paulista Ayrton Senna su Lotus Renault, culminata in uno storico sorpasso all’esterno della prima curva, decisivo per la vittoria del pilota carioca. Nelson riesce a fare subito il bis nel 1987 grazie alla cosmica sfortuna del suo compagno di squadre Nigel Mansell, che perde il bullone di una ruota dopo aver dominato 71 giri su 76.

Nigel si vendica vincendo al volante di una Ferrari l’edizione del 1989, quando riesce addirittura a rimontare dalla dodicesima posizione su una pista notoriamente ostica per i sorpassi: l’inglese ha ragione di Ayrton Senna, che da parte sua trionfa in Ungheria nel 1988 quando batte il suo compagno-rivale per il titolo, Alain Prost, in una stagione totalmente dominata dalle loro McLaren Honda. Ayrton si ripete nel 1991 (prendendosi la rivincita su Nigel, giunto secondo) e ancora nel 1992 nel giorno in cui Mansell, nuovamente secondo, vince matematicamente il suo unico e sospiratissimo titolo mondiale, ottenuto con largo anticipo sulla fine del campionato anche grazie a una Williams Renault pressoché imbattibile.

La scuderia inglese è prima anche nel 1990 col belga Boutsen, che sfrutta alla perfezione la sua pole position non concedendo spazi agli avversari più veloci, che finiscono per buttarsi fuori in contatti ravvicinati (Nannini con Senna, Mansell con Berger). Tre anni dopo la Williams Renault permette a Damon Hill, collaudatore promosso al rango di gregario del caposquadra Prost, di vincere il suo primo Gran Premio in Formula 1 (affermazione ripetuta nel 1995). Dieci anni dopo anche Fernando Alonso, su Renault, conoscerà tra le curve di Budapest la gioia per aver rotto il ghiaccio con la vittoria, come accade pure a Jenson Button nella piovosa e rocambolesca edizione 2006, quando l’inglese ottiene quella che per lui è la prima affermazione (si ripeterà nel 2011 con la McLaren Mercedes) ma che rappresenta anche l’unica per la Honda nel suo secondo periodo in Formula 1 (dopo il primo negli anni ’60) come Costruttore totale.

Nel 1994 vince Michael Schumacher su Benetton Ford, nel mezzo di una stagione infuocata di polemiche. Il pilota tedesco, passato alla Ferrari, si ripete altre tre volte risultando tuttora il primatista di vittorie in questo Gran Premio: in particolare resta memorabile la sua affermazione del 1998, quando in corsa il muretto ferrarista decide di cambiare strategia passando da due a tre soste, imponendo al pilota tedesco un ritmo da qualifica per il resto della gara che gli permette di ottenere una delle sue vittorie più belle. L’affermazione di Schumacher nell’edizione 2001 sarà anche quella che gli permette di vincere matematicamente il suo secondo titolo con la Ferrari, ottenendo pure il duplice aggancio ai record di Alain Prost, che viene uguagliato a quota quattro titoli mondiali e contemporaneamente a 51 Gran Premi vinti.

Negli anni ’90 il sostanziale dominio tecnico delle Williams Renault (progettate da Adrian Newey) viene confermato dalla doppietta nel biennio 1996-1997 di Jacques Villeneuve, la seconda delle quali ottenuta soltanto nelle ultime curve ai danni della sorprendente Arrows Yamaha del suo ex-compagno Damon Hill, aiutata anche dalle gomme Bridgestone. A fine decennio a fare doppietta è Mika Hakkinen, che vince nel 1999 e nel 2000 con la McLaren Mercedes (anch’esse “figlie” di Newey). Il successivo periodo vincente della Ferrari permette anche a Barrichello di vincere un’edizione, nel 2002, edizione che consegna matematicamente il campionato costruttori alla casa di Maranello.

Il tramonto dell’era Schumacher vede diversi piloti tuttora in attività che si spartiscono l’albo d’oro delle recenti edizioni del Gran Premio d’Ungheria: nelle ultime sei stagioni Hamilton ottiene ben tre vittorie (la prima delle quali in rovente polemica col compagno Alonso) tutte con la McLaren Mercedes, scuderia che vince anche nel 2005 con Raikkonen, nel 2008 con Kovalainen (al suo primo e unico successo in Formula 1, diventando il centesimo pilota a vincere un Gran Premio iridato) e, come detto, nel 2011 con Button.

La Red Bull qui ha fatto bottino pieno soltanto nel 2010 e non col tricampione Vettel, bensì con l’ormai partente Webber, che vinse un’edizione caotica dove, l’ingresso della Safety Car, creò pericolo ai box e indusse all’errore il suo compagno e attuale iridato in carica. Questo senza dimenticare le polemiche per il sorpasso operato da Barrichello (Williams) su Schumacher (Mercedes) che non gli facilitò la manovra, stringendo progressivamente verso il muretto dei box il pilota brasiliano, che riuscì a passare in uno spazio letteralmente millimetrico.

Anche in quel di Budapest Vettel tenterà di allungare in classifica su Fernando Alonso e tutto lascia presiagire che ci riuscirà. Mentre è probabile, vista la conformazione del tracciato, che anche in questo Gran Premio la casa di Maranello sarà costretta a correre in difesa. Favorite per un buon piazzamento e forse anche per la vittoria le Lotus che si trovano perfettamente a loro agio con le alte temperature che si incontreranno a Budapest. Un’incognita la Mercedes, al Nurburgring Hamilton ha ottenuto la pole position strappandola proprio a Vettel ma in gara si è dovuto arrendere alle difficoltà della sua Mercedes che potrebbero ripresentarsi.

Al termine del Gran Premio d’Ungheria, la Formula 1 andrà in vacanza per circa un mese. Infatti, a gara conclusa tutti i team ritorneranno alle loro sedi e si entrerà nel periodo estivo di pausa forzata anche per quanto riguarda il lavoro in fabbrica. Il prossimo Gran Premio si terrà in Belgio sulla mitica pista di Spa-Francorchamps il 25 Agosto.

Buone vacanze!

DATI E RECORD
hungary_flag
INFO CIRCUITO
Lunghezza del circuito: 4,381 km
Giri da percorrere: 70
Distanza totale: 306,630 km
Numero di curve: 14
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: soffice/media
Apertura farfalla: 58% della percorrenza
RECORD
Giro gara: 1:19.071 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Distanza: 1h35:26.131 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Vittorie pilota: 4 – M Schumacher
Vittorie team: 11 – McLaren
Pole pilota: 7 – M Schumacher
Pole team: 8 – McLaren
Km in testa pilota: 1.215 – M Schumacher
Km in testa team: 3.019 – McLaren
Migliori giri pilota: 4 – M Schumacher
Migliori giri team: 9 – Williams
Podi pilota: 7 – A Senna, M Schumacher
Podi team: 22 – McLaren

 

GRAN PREMIO D’UNGHERIA IN TV
Venerdì 26 Luglio
10:00-11:30 Prove Libere 1 – Sky Sport F1/Rai Sport 1
14:00-15:30 Prove Libere 2 – Sky Sport F1/Rai Sport 1
Sabato 27 Luglio
11:00-12:00 Prove Libere 3 – Sky Sport F1/Rai Sport 1
14:00-15:00 Qualifiche – Sky Sport F1/Rai Due
Domenica 28 Luglio
14:00 Gara – Sky Sport F1/Rai Uno

 

ALBO D’ORO
01. 1936* T Nuvolari – Alfa Romeo
02. 1986 N Piquet – Williams Honda
03. 1987 N Piquet – Williams Honda
04. 1988 A Senna – McLaren Honda
05. 1989 N Mansell – Ferrari
06. 1990 T Boutsen – Williams Renault
07. 1991 A Senna – McLaren Honda
08. 1992 A Senna – McLaren Honda
09. 1993 D Hill – Williams Renault
10. 1994 M Schumacher – Benetton Ford
11. 1995 D Hill – Williams Renault
12. 1996 J Villeneuve – Williams Renault
13. 1997 J Villeneuve – Williams Renault
14. 1998 M Schumacher – Ferrari
15. 1999 M Hakkinen – McLaren Mercedes
16. 2000 M Hakkinen – McLaren Mercedes
17. 2001 M Schumacher – Ferrari
18. 2002 R Barrichello – Ferrari
19. 2003 F Alonso – Renault
20. 2004 M Schumacher – Ferrari
21. 2005 K Raikkonen – McLaren Mercedes
22. 2006 J Button – Honda
23. 2007 L Hamilton – McLaren Mercedes
24. 2008 H Kovalainen – McLaren Mercedes
25. 2009 L Hamilton – McLaren Mercedes
26. 2010 M Webber – Red Bull Renault
27. 2011 J Button – McLaren Mercedes
28. 2012 L Hamilton – McLaren Mercedes*Edizione non valida per il campionato del mondo di Formula 1.

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A cura di Domenico Della Valle e Francesco Ferrandino

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Mappa e Stats
LIBERE
FP1: Ven 05:30-06:30
P1: Stroll
SPRINT QUALI
SKY: Ven 09:30-10:30
Pole: Norris
SPRINT
SKY: Sab 05:00
(TV8: Diretta)
QUALIFICHE
SKY: Sab 09:00
(TV8: Sab 12:00)
GARA
SKY: Dom 09:00
(TV8: Dom 14:00)

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