30° GRAN PREMIO D’AUSTRALIA – MELBOURNE
Round 1/19 – 14/15/16 Marzo 2014
898° Gran Premio
STORIA DEL GRAN PREMIO D’AUSTRALIA
Premessa
Benvenuti ad una nuova stagione con Passione a 300 all’ora! Il nuovo layout delle anteprime, per il 2014, prevede alcune novità. L’integrazione delle statistiche all’interno del nostro sito ci permetterà, da quest’anno, di avere nuovi contenuti sia all’interno delle anteprime che degli articoli quotidiani. Troverete, sempre all’interno delle anteprime, link relativi alle pagine della nostra Wiki, sui circuiti e le storie dei GP. E, in ogni caso, il layout sarà sempre migliorabile e migliorato, perchè ci piace fare le cose per bene.
Questo sarà l’anno in cui la nostra Wiki prenderà vita definitivamente grazie al lavoro prezioso dei nostri utenti che, grazie al loro impegno, stanno contribuendo a rendere sempre più completo il nostro Network. Avremo delle mappe che possiamo definire ‘nostre’ (quella dell’Albert Park la trovate più in basso e nella pagina Wiki relativa), così come le storie dei GP passeranno sulle relative pagine Wiki.
Con questo, speriamo di rendere ai nostri lettori un servizio sempre più piacevole. Con il ricordo che Passione a 300 all’ora è pur sempre un sito amatoriale, gestito e portato avanti unicamente da persone che dedicano parte del loro tempo libero in questo progetto.
Detto questo, buona anteprima del GP d’Australia, e buona stagione a tutti voi. Con, sempre, un incoraggiamento a Schumi: #KeepFightingMichael!
Alessandro Secchi
ANTEPRIMA
Si ricomincia! Il prossimo weekend torneranno a rombare i motori della Formula 1! Dopo tre mesi e mezzo di pausa team e piloti sono pronti a contendersi nuovamente il titolo iridato, nel corso di una lunga ed impegnativa stagione, che terrà occupate le nostre domeniche fino alla fine di novembre. Anche quest’anno sarà il Gran Premio d’Australia a Melbourne sul circuito dell’Albert Park ad ospitare il Gran Premio inaugurale.
Anche quest’anno la sfida è a Sebastian Vettel e alla Red Bull, che lo scorso anno si sono aggiudicati il quarto mondiale di fila in una stagione praticamente dominata: 11 pole e 13 vittorie su 19 gare. Agli altri solo le briciole: tre vittorie per la Mercedes, due per la Ferrari e una per la Lotus. Gli avversari sperano in un 2014 decisamente diverso confidando soprattutto sullo stravolgimento dei regolamenti.
La stagione 2014, infatti, vede una vera e propria rivoluzione regolamentare: dopo otto stagioni si abbandonano i motori V8 aspirati da 2,4 litri per passare ai V6 turbo da 1,6 litri che incorporano un sistema di recupero dell’energia; è quindi più corretto parlare di power unit piuttosto che di motori visto che combinano una doppia alimentazione: termica ed elettrica.
Sul fronte regolamento tecnico quella sui motori non è l’unica novità. Il peso minimo delle vetture è stato ulteriormente aumentato portandolo a 690 kg. Per ragioni di sicurezza, l’attuale regolamento prevede musetti più bassi rispetto a quelli visti negli anni passati: l’estremità del muso non deve essere più alta di 18,5 centimetri da terra contro i 55 centimetri previsti fino all’anno scorso. Tutto ciò ha costretto i tecnici a disegnare vetture con un design alquanto stravagante: quasi tutte le auto hanno infatti una sorta di proboscide che ricorda il muso di un tapiro. Altra importante novità è quella sul versante consumi: per ottenere un risparmio di carburante, sopra i 10.500 giri la sua portata sarà limitata a 100 kg/h. È quindi già abbastanza chiaro che un fattore chiave nel determinare i vincitori di quest’anno sarà la combinazione prestazione, affidabilità e consumi contenuti.
Molti sono i cambiamenti anche al regolamento sportivo. Una delle novità più rilevanti è senza dubbio il ripristino dei test durante la stagione. Non si tratta di una assoluta liberalizzazione, non è quindi un ritorno al passato, ma più semplicemente ci saranno quattro sessioni da due giorni che si terranno il lunedì e il martedì successivo al Gran Premio sullo stesso circuito utilizzato nel weekend di gara. Si è in pratica adottata la soluzione che da anni è in vigore nel Motomondiale.
Introdotto il sistema a rovescio della “patente a punti”, in parole povere ad ogni infrazione regolamentare di particolare gravità saranno aggiunti un numero determinato di punti alla licenza di ogni pilota, una volta raggiunti i dodici punti il pilota in questione salterà la gara successiva. Dopo ogni sospensione il pilota partirà con già 5 punti di penalità. Confermate le sanzioni del drive through e dello stop and go (convertibili in rispettivamente 20 e 30 secondi da aggiungere al tempo totale impiegato dal pilota per completare il Gran Premio se la sanzione viene irrogata negli ultimi tre giri), la FIA ha ritenuto di dover introdurre una nuova penalità di cinque secondi che potrà essere scontata durante i pit stop: il pilota giunto nella sua piazzola resterà fermo per cinque secondi prima che i meccanici possano iniziare ogni operazione sulla macchina.
Modificata anche la penalità in caso di “unsafe release”, cioè quando i meccanici danno il via al pilota dopo il pit stop mentre sta sopraggiungendo qualcuno, da quest’anno non ci saranno sanzioni in termini di tempo ma il pilota avrà una penalità sulla griglia di partenza nel Gran Premio successivo. Solo cinque saranno le power unit ammesse per ogni pilota, chi userà il sesto motore sarà costretto a partire dalla pit lane. Confermata anche la riduzione della velocità di percorrenza della pit lane che sarà di 80 km/h (60 km/h a Monte Carlo e Singapore).
La novità però più rilevante è quella che riguarda il punteggio, confermato il sistema in vigore dal 2010 che assegna punti ai primi dieci classificati, da quest’anno è stato deciso che l’ultimo Gran Premio stagionale assegnerà punteggio doppio! Una novità che non è andata affatto giù nè ai fans, nè agli addetti ai lavori, nè agli opinionisti. Si tratta di una chiara mossa studiata dalla FIA per evitare che la lotta al titolo finisca troppo presto e quindi faccia calare l’attenzione del pubblico verso le gare.
Il 2014 vede anche molti cambi di casacca tra i piloti: gli unici team a confermare la stessa squadra dell’anno scorso sono la Mercedes che schiera Hamilton e Rosberg e la Marussia con Bianchi e Chilton. Alla Red Bull arriva Ricciardo ad affiancare Vettel (Webber ha lasciato la Formula 1 dopo dodici stagioni e nove vittorie). Alla Ferrari ritorna Raikkonen, già pilota del cavallino nelle stagioni 2007-2009; Massa si accasa alla Williams dove va a fare compagnia a Bottas. Maldonado arriva in Lotus dove trova il confermato Grosjean. Novità anche in casa McLaren, dove accanto a Button debutta il giovanissimo danese Magnussen dopo la deludente esperienza di Perez che va in Force India con Hulkenberg (fino all’ultimo in predicato di divenire ferrarista prima della conferma di Raikkonen). La Sauber conferma Gutierrez che verrà affiancato da Sutil. Debutta Kvjat alla Toro Rosso e torna in Formula 1 Kobayashi che con Ericsson correrà per la Caterham.
Per quanto riguarda i piloti una novità, più televisiva a dire il vero, riguarda i numeri: abolita la numerazione assegnata in base alla classifica costruttori dell’anno precedente, vengono introdotti i numeri fissi. Ogni pilota ha scelto un numero preferito compreso tra 2 e 99 (l’1 resta riservato al Campione del Mondo, se intende usarlo) che lo accompagnerà per il resto della carriera. La FIA ha anche deciso di assegnare il “Pole Trophy” al pilota che alla fine dell’anno avrà collezionato più partenze dalla prima posizione.
La stagione 2014 presenta novità anche per quanto riguarda il calendario: dopo undici anni torna il Gran Premio d’Austria sul Red Bull Ring, l’ex A1 Ring, di proprietà del team di Mateschitz. La Red Bull ha rimodernato tutte le strutture. Il layout del tracciato è rimasto lo stesso. La new entry del 2014 è però il Gran Premio di Russia che si disputerà sul circuito cittadino di Sochi sul Mar Nero, già teatro delle ultime olimpiadi invernali. Il tracciato è stato costruito attorno al villaggio olimpico creando così un unico grande complesso polisportivo. Lasciano il calendario iridato la Corea del Sud e l’India, che però dovrebbe tornare a partire dal prossimo anno. Confermate le notturne di Singapore e Abu Dhabi, da quest’anno anche il Gran Premio del Bahrain si disputerà al tramonto per poi terminare di sera.
Anche quest’anno per quanto riguarda la trasmissione in televisione dei Gran Premi, è la pay tv Sky ad avere l’esclusiva di tutte le gare, mentre la RAI trasmetterà in diretta solo nove appuntamenti; gli altri saranno mandati in onda in differita integrale .
Nell’ultima settimana di Gennaio e nelle ultime due di Febbraio si sono tenute tre sessioni di test collettivi sui circuiti di Barcellona e Sakhir. I test hanno dato una prima idea dei valori in campo, in particolare dei rapporti di forza tra i tre motoristi: al momento il Mercedes sembra essere il propulsore che ha meglio combinato potenza e affidabilità. Mercedes, McLaren, Williams e Force India hanno percorso complessivamente quasi 18.000 chilometri, in ben 11 giorni su 12 hanno occupato la prima posizione nella lista dei tempi. La Williams e la Mercedes sono state le squadre che hanno percorso più chilometri: quasi 5.000 ciascuna. McLaren e Force India hanno invece percorso un migliaio di chilometri in meno, circa 4.000, e sono rimaste ad un paio di secondi dalle vetture di testa. La McLaren aveva ben impressionato nelle prime due sessioni di test mentre è stata più opaca nella terza, ma a sua discolpa c’è da dire che che i primi aggiornamenti della MP4-29, previsti inizialmente per l’ultima sessione di test di Sakhir, si vedranno solamente a Melbourne; in casa McLaren ha inoltre ben impressionato il debuttante Kevin Magnussen, sempre molto veloce e poco incline all’errore.
Anche il motore Ferrari ha girato parecchio: Ferrari e Sauber hanno percorso rispettivamente 4.500 e 4.000 km attestandosi sul livello delle squadre motorizzate Mercedes, mentre la Marussia ha subìto qualche problema di gioventù di troppo e ne ha percorsi solamente 1.680, quasi tutti nel corso dell’ultima sessione. La Ferrari è stata l’unica a far segnare tempi simili a quelli delle vetture con la power unit tedesca, ma globalmente sembra ancora un pò in ritardo rispetto alle vetture di testa. Alonso ha ottenuto il quinto tempo globale e dopo Rosberg è stato il pilota che ha percorso più km: quasi 2.700. Kimi Raikkonen ha invece patito qualche problema in più e durante i test ha potuto percorrere solo 1.800 km, restando ad oltre un secondo dalla miglior prestazione cronometrica del compagno di squadra. Sauber e Marussia si sono invece attestate verso metà classifica, a oltre tre secondi dai primi; nonostante i pochi chilometri percorsi, proprio la vettura di Banbury ha destato una buona impressione mantenendosi su tempi vicini a quelli della squadra svizzera.
Molto più delicata è invece la situazione per il motore Renault: nel corso delle prove la power unit francese ha mostrato dei gravi problemi di affidabilità, soprattutto per quel che riguarda la gestione dei sistemi di recupero dell’energia, e ciò ha impedito alle squadre di macinare chilometri e sgravare le nuove vetture dagli inevitabili problemi di gioventù; la Caterham, probabilmente anche grazie ad un’aerodinamica meno rastremata al retrotreno, è la monoposto che è riuscita a girare di più, oltre 3.300 km, quasi il doppio della Red Bull e quasi 1.000 in più della Toro Rosso; proprio la monoposto di Faenza ha fatto segnare con Vergne il miglior tempo tra le vetture con motore Renault.
La grande delusione delle prove invernali è stata indubbiamente la Red Bull: una lunga serie di problemi ha afflitto la RB10 fin dalla prima uscita stagionale e in 12 giorni Vettel e Ricciardo sono riusciti a percorrere complessivamente a malapena 1.700 km, una distanza ben inferiore a quella che ogni motore dovrà completare nel corso del campionato; nessuno dei due inoltre è mai riuscito a compiere una simulazione di gara ed anche i tempi fatti segnare a Sakhir dai due piloti del team austriaco sono stati ben lontani da quelli degli avversari, ma è plausibile che ciò derivi dal fatto che la squadra abbia deciso di non sfruttare a pieno i dispositivi di recupero dell’energia a discapito della prestazione pura al fine di macinare più chilometri; nonostante l’affidabilità precaria c’è da dire che la RB10 non sembra essere nata male, perlomeno dal punto di vista aerodinamico: al termine delle prove di Sakhir sia Button che Hamilton hanno infatti dichiarato di aver visto la Red Bull molto a suo agio nelle curve; se riuscirà a ritrovare l’affidabilità, Vettel e Ricciardo diventeranno dei clienti scomodissimi per tutti.
Restando in casa Renault, anche la Lotus ha girato poco nei test: dopo aver saltato la sessione di Jerez, la vettura di Enstone ha completato solo 1.300 km e nella classifica finale dei tempi occupa le ultime due posizioni con Maldonado e Grosjean, con quest’ultimo addirittura al di sopra del teorico limite del 107% rispetto al miglior tempo di Massa.
Leggi qui il resoconto dei test 2014
Un’ultima considerazione va fatta a proposito del rendimento complessivo delle nuove vetture: per tutto l’inverno si è temuto che queste vetture, con minor potenza e minor carico aerodinamico, fossero sensibilmente più lente rispetto a quelle del 2013, ma Massa e le due Mercedes si sono già portati a soli 9 decimi dalla pole position dell’anno scorso, risultato notevole se si pensa che quest’anno le macchine pesano una cinquantina di chili in più e che le nuove Pirelli sono molto più dure; tali consiferazioni valgono solo in riferimento alla performance sul giro secco, visto che con ogni probabilità in gara le vetture saranno effettivamente più lente, visto che dovranno gestire al meglio i 100 kg di carburante disponibili. Oltre ai tempi sul giro stupiscono le velocità di punta che sui lunghi rettilinei di Sakhir si aggirano attorno ai 336-338 km/h, una ventina in più rispetto alle punte massime raggiunte con i vecchi V8.
Come ormai accade dal 1996 (eccetto che per le stagioni 2006 e 2010), è il Gran Premio d’Australia ad apire le danze sul circuito dell’Albert Park a Melbourne, capitale della Victoria. Sebbene la tradizione automobilistica in Australia affonda le remote sue radici addirittura negli anni venti, quando si cominciò a correre il Gran Premio locale, che fu poi inserito nel Mondiale di Formula 1 a partire dal 1985. LAustralia debutta nella massima serie sul circuito cittadino di Adelaide, che per un decennio costituirà lappuntamento finale della stagione e dove per due volte si deciderà il Campionato. La prima nel 1986 (vincitore Prost) e la seconda discussissima nel 1994 con lo scontro tra Schumacher e Hill.
Il tracciato circonda il laghetto omonimo che abbellisce il quartiere residenziale di Santa Kilda, una delle zone più eleganti di Melbourne situata proprio a ridosso della baia di Port Phillip. Esclusi i tre mesi a cavallo del Gran Premio durante i quali l’impianto è chiuso al traffico per consentire i lavori di preparazione alla gara, durante il resto dell’anno il tracciato è aperto alla normale circolazione, si tratta quindi a tutti gli effetti di un circuito cittadino; è un luogo di ritrovo di molti abitanti della capitale della Victoria per trascorrere qualche ora piacevole o per fare sport.
Pur trattandosi di un circuito stradale, è piuttosto atipico in quanto la media di percorrenza oraria è abbastanza alta e gli spazi di fuga non sono pochi come ci si aspetterebbe. Il sorpasso è abbastanza difficile, ci si può provare alla fine del rettilineo principale e alla staccata della curva 3. Da tenere sotto controllo l’aderenza molto precaria, specialmente nelle prime prove libere e i possibili ingressi della Safety Car. La pista nelle prime sessioni è sempre molto sporca anche perchè il vento, che non manca mai a ridosso del mare, porta sulla sede stradale sporco e le foglie che cadono dai vicini alberi.
Pur se si dice spesso che il risultato di questa primo appuntamento è da prendere con le molle perchè poi tutto può cambiare durante la stagione, in verità dal 1996 ad oggi, undici volte su diciotto chi ha vinto a Melbourne si è poi aggiudicato il titolo alla fine dell’anno.
Insomma tutto è pronto per il primo appuntamento della stagione 2014, una stagione che si prospetta quanto mai incerta ed avvincente. Questo potrebbe essere l’anno della Mercedes che ha fin dal suo ritorno in Formula 1 nel 2010 dopo i deludenti anni iniziali, aveva puntato tutto sul cambio di regolamento di quest’anno. Da non sottovalutare la voglia di riscatto di Ferrari e McLaren, fuori dal giro dei vincenti da troppo tempo ormai. E naturalmente mai dare per morta la Red Bull e mai sottovalutare il genio di Adrian Newey, lo ha fatto la Ferrari nel 2012 e sappiamo com’è andata a finire…
DATI E RECORD
[Htab]
[tab title=”INFO CIRCUITO”]
Lunghezza del circuito: 5,303 km
Giri da percorrere: 58
Distanza totale: 307,574 km
Numero di curve: 16
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: soffice/media
Apertura farfalla: 65% della percorrenza
La nostra pagina WIKI sul Circuito dell’Albert Park
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[tab title=”RECORD”]
Giro gara: 1:24.125 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Distanza: 1h24:15.757 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Vittorie pilota: 4 – M Schumacher
Vittorie team: 11 – McLaren
Pole pilota: 6 – A Senna
Pole team: 10 – McLaren
Km in testa pilota: 1.190 – M Schumacher
Km in testa team: 3.010 – McLaren
Migliori giri pilota: 5 – M Schumacher, K Raikkonen
Migliori giri team: 8 – Ferrari, McLaren
Podi pilota: 6 – M Schumacher
Podi team: 24 – McLaren
[/tab]
[tab title=”ALBO D’ORO”]
Tutti i Risultati del GP d’Australia
[/tab]
[tab title=”ORARI IN TV”]
Venerdì 14 Marzo
12:30-14:00 (02:30-04:00) Prove Libere 1 – Sky Sport F1
16:30-18:00 (06:30-08:00) Prove Libere 2 – Sky Sport F1
Sabato 15 Marzo
14:00-15:00 (04:00-05:00) Prove Libere 3 – Sky Sport F1
17:00-18:00 (07:00-08:00) Qualifiche – Sky Sport F1
Domenica 16 Marzo
17:00 (07:00) Gara – Sky Sport F1
Tra parentesi gli orari per l’Italia.
Qualifiche in differita su Rai Due alle 14:0
Gara in differita su Rai Uno alle 14:00
[/tab]
Tra parentesi gli orari per l’Italia.
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Per i testi, anteprima a cura di Domenico Della Valle e Andrea Gardenal. Riassunto storico a cura di Francesco Ferrandino. Mappa circuito a cura di Francesco Ferraro. Impaginazione a cura di Alessandro Secchi.
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