Con la vittoria di gara-1 sulla pista di Sochi, Jolyon Palmer è il decimo campione della GP2 Series. Un titolo conquistato alla quarta stagione nella categoria cadetta, con il record di 19 arrivi a punti in 19 gare: se riuscisse ad ottenerne anche nelle ultime tre gare, il britannico sarebbe il primo ad avere conquistato punti in tutte le corse di una stagione. La stagione dei record si è dunque matematicamente conclusa con un successo, maturato grazie ad una Safety Car in piena finestra pit stop che ha precluso una vittoria altresì meritata a Stoffel Vandoorne.
Dopo la qualifica di ieri, l’unico contendente al titolo di Palmer, Felipe Nasr, aveva ricevuto una penalità di tre posizioni per avere ostacolato Stefano Coletti. Il brasiliano della Carlin si è dunque ritrovato in dodicesima piazza. Inoltre, va segnalato che per motivi di consumo di benzina la gara è stata accorciata di due giri.
Ancora prima del via si ferma la Lazarus di Sergio Campana, che già si era qualificato in ultima posizione. Al semaforo verde il più lesto è Takuya Izawa, che scatta ottimamente dalla terza posizione bruciando sia Vandoorne che Pic. Il belga tuttavia riesce a sopravanzare il compagno di squadra già alla prima staccata, imitato poco da Palmer e dallo stesso Pic. Anche Nasr guadagna sei posizioni nel corso del primo giro, ma la giuria riterrà scorretto il suo passaggio alla prima curva, fuori dai limiti del tracciato, penalizzandolo con un drive through.
Alle spalle del quartetto di testa, ecco Evans, Marciello, Nasr, Coletti, Negrão e Canamasas, autori di un grande numero di sorpassi (anche ai limiti del regolamento sportivo) durante la prima tornata.
La situazione si congela fino alla sesta tornata, eccezion fatta per il sorpasso di Abt su Canamasas. Al termine del sesto passaggio infatti rientra Pic, autore peraltro di una sosta non impeccabile. Passa un giro e Nasr riceve la suddetta penalità.
All’ottavo giro Stefano Coletti è costretto a fermarsi lungo il tracciato con la sua Dallara in panne. Entra la Safety Car e la gran parte del plotone rientra ai box per la sosta obbligatoria. La sfortuna colpisce proprio il leader incontrastato fino a quel punto, Vandoorne: il cartello di neutralizzazione viene esposto mentre il belga affronta l’ultima curva, e il richiamo dai box via radio arriva troppo tardi. Il duo della ART Grand Prix prosegue dunque al comando in regime di Safety Car.
Nel corso dei quattro giri di “congelamento” della gara, Nasr decide di scontare la propria penalità, cosa vietata dal regolamento. Immediato è il secondo drive through ai danni del sudamericano, che oltre a ritrovarsi ultimo deve perdere ulteriore tempo in pit lane.
Alla ripartenza Izawa si difende in maniera molto discutibile dall’attacco di Ellinas, peraltro senza successo. Il giapponese si ritrova fuori traiettoria alla prima “esse” e perde moltissime posizioni. Alle spalle di Vandoorne troviamo ora Markelov, Richelmi, Ellinas e Haryanto, tra quelli che devono ancora effettuare la sosta. Palmer invece comanda il gruppo di quelli già rientrati, davanti ad Evans, Marciello (preceduto anche da Cecotto) e Negrão.
In pochi giri Palmer ed Evans si liberano di Ellinas e Haryanto, ritrovandosi alle spalle dei loro compagni di squadra Markelov e Richelmi. Il monegasco della DAMS si ferma al diciannovesimo giro, preceduto da Haryanto.
Vandoorne mantiene un passo insostenibile nel tentativo di limitare i danni il più possibile, rifilando costantemente distacchi nell’ordine dei cinque-otto decimi all’intero gruppo. Al ventiquattresimo giro, il pilota del vivaio McLaren rientra ai box, riprendendo la via della pista in settima posizione (divenuta sesta dopo il pit di Ellinas).
Nel frattempo, Evans minaccia da vicino la leadership (e di conseguenza la conquista del titolo) di Palmer, con scambi di giro veloce a ripetizione. Il britannico riesce comunque a resistere agli attacchi del neozelandese vincendo la sua quarta gara della stagione. Raffaele Marciello ottiene la terza posizione davanti a Pic e a Vandoorne, con quest’ultimo che riesce ad avere ragione di Negrão. Completano la zona punti Canamasas, Leal, Sørensen e Berthon. Solo diciottesimo Nasr, con due penalità sulle spalle oltre a quella ricevuta in qualifica.
La sprint race di domani scatterà alle 10:05, con diretta su SkySport F1.
Classifica:
1 | Jolyon Palmer | DAMS | 28 giri in 54:37.072 |
2 | Mitchell Evans | Russian Time | 1.267 |
3 | Raffaele Marciello | Racing Engineering | 15.584 |
4 | Arthur Pic | Campos Racing | 17.550 |
5 | Stoffel Vandoorne | ART Grand Prix | 18.104 |
6 | André Negrão | Arden International | 23.154 |
7 | Sergio Canamasas | Trident Racing | 28.231 |
8 | Julián Leal | Carlin Motorsport | 29.382 |
9 | Marco Sørensen | MP Motorsport | 29.493 |
10 | Nathanaël Berthon | Venezuela GP Lazarus | 31.332 |
11 | Pierre Gasly | Caterham Racing | 31.649 |
12 | Jon Lancaster | Hilmer Motorsport | 32.080 |
13 | Kimiya Sato | Campos Racing | 32.740 |
14 | Daniël de Jong | MP Motorsport | 35.710 |
15 | Simon Trummer | Rapax Team | 36.423 |
16 | Artem Markelov | Russian Time | 37.391 |
17 | Stéphane Richelmi | DAMS | 41.013 |
18 | Felipe Nasr | Carlin Motorsport | 43.287 |
19 | Rio Haryanto | Caterham Racing | 45.167 |
20 | Johnny Cecotto Jr. | Trident Racing | 45.575 |
21 | Takuya Izawa | ART Grand Prix | 52.339 |
22 | Tio Ellinas | Rapax Team | 56.444 |
23 | René Binder | Arden International | 1:03.449 |
Ret | Daniel Abt | Hilmer Motorsport | 7 giri |
Ret | Stefano Coletti | Racing Engineering | 21 giri |
Ret | Sergio Campana | Venezuela GP Lazarus | 28 giri |
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