GP2 1983: Piquet ammazza il mondiale nel caos del Paul Ricard. Arnoux 3°, Prost e Tambay ritirati

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
17 Aprile 2023 - 15:00
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Il ritorno in Europa per la terza gara del mondiale F1 1983 doveva darci le prime conferme dopo le gare in Brasile e a Long Beach. Possiamo dire che in questo momento la Brabham BT52 e Nelson Piquet sono imbattibili per la concorrenza e, finalmente, il secondo posto del nostro Riccardo Patrese ne è una ulteriore conferma.

Quello che impressiona, oltre all’incredibile affidabilità della monoposto di Gordon Murray, sono il suo passo gara e il livello raggiunto dal motore BMW. La Brabham non è la vettura più veloce sul giro secco, battuta ancora da Alain Prost con la nuova RE40 nelle qualifiche, ma è terribilmente la più consistente in gara. Piquet, con 27 punti in campionato, sembra già essere lanciato verso la conquista del titolo.

Molto della gara del Paul Ricard si è deciso in partenza, con un Piquet stratosferico allo stacco frizione e tanto caos alle sue spalle. Prost, dopo aver sbagliato per la seconda volta consecutiva la partenza dopo Long Beach, ha perso il controllo della sua Renault innescando una pericolosissima carambola che ha coinvolto René Arnoux, costretto rispetto al rivale francese ad una sosta ai box per la sostituzione dell’ala.

Da quel momento è iniziata una corsa diversa per entrambi, con Alain risalito al quinto posto fino al ritiro per una sospensione KO mentre Arnoux, nonostante un passo gara non eccezionale, ha corso con grande intelligenza risalendo fino ad un meraviglioso terzo posto.

Per Renault il quarto posto di Eddie Cheever è troppo poco rispetto alle aspettative di un weekend che doveva vedere protagonisti i francesi. La RE40 ha esordito con una pole e successivamente, con Prost, ha mostrato un grande potenziale durante la rimonta, ma è ovviamente dopo la bandiera a scacchi che i punti conquistati sono stati troppo pochi. Con Piquet già a quota 27 e Prost fermo a quattro, ecco che Imola diventa già l’ultima chiamata per il team transalpino.

Capitolo Ferrari: la turbina rotta da Patrick Tambay è un campanello d’allarme in ottica Imola. Il francese senza il problema alla sua C2 avrebbe conquistato un agevole terzo posto, dopo aver perso la posizione su Patrese in corsia box a causa di un pit stop lento. Al contrario, Arnoux si può ritenere soddisfatto perché la sua gara dopo 40 secondi era sostanzialmente finita. Al contrario del pit di Tambay, la Ferrari può sorridere per quello di René, il primo nella storia della rossa, arrivato al secondo giro di gara. A Maranello però dovranno aumentare il lavoro sulla C3 perché il confronto in gara con la BT52 è stato piuttosto impietoso.

Soddisfazione a metà in casa Alfa Romeo, con Andrea de Cesaris splendido quinto e con la velocità più alta di tutti sul rettilineo del Mistral. Al contrario grande occasione persa per Mauro Baldi, più veloce del compagno durante tutto l’arco del weekend fino al ritiro per problemi al cambio. Un vero peccato per il pilota italiano che fino a quel momento si trovava addirittura in quarta posizione. Giampaolo Pavanello però può comunque ritenersi soddisfatto perché i test di Kyalami sulle turbine sembrano aver dato i loro riscontri. Primo punticino conquistato da uno stoico Elio de Angelis, in grande trepidazione così come Nigel Mansell per la nuova Lotus progettata da Gérard Ducarouge in arrivo a Silverstone.

Williams e McLaren escono dal Paul Ricard con le ossa rotte nonostante il super Cosworth messo a disposizione dalla Ford. Solamente Jacques Lafitte e Niki Lauda hanno provato ad avvicinarsi alla zona punti mentre è ormai certificata la crisi del campione del mondo in carica Keke Rosberg. Il finlandese attende notizie sul fronte motore turbo (Honda?) e riguardo qualche modifica alla vettura che potrebbe arrivare a Monaco.

Da segnalare la prestazione della ATS di Manfred Winkelhock, ai margini di una zona punti persa per colpa di un pit stop non eccezionale e per il rendimento non sempre regolare del motore tedesco. Ad un certo punto della gara, la squadra giallo-nera ha sognato anche un posto sul podio.

CLASSIFICA PILOTI
PIQUET 27, ARNOUX 14, TAMBAY 9, PATRESE 8, CHEEVER 7

CLASSIFICA COSTRUTTORI:
BRABHAM 35, FERRARI 23, RENAULT 11, ALFA ROMEO 4

DICHIARAZIONI DEI PILOTI

PIQUET: “Oggi ho passeggiato, la macchina era sui binari e mi sono goduto la gara quasi come se mi trovassi in autostrada guardando il paesaggio. Michelin anche oggi ci ha dato qualcosa di speciale con le gomme”.

PATRESE: “Finalmente la sfortuna oggi non mi ha guardato. Ho faticato contro Tambay ma poi è stato tutto semplice. Ho voglia di vincere a Imola”.

ARNOUX: “Ritrovarmi sul podio e non all’ospedale dopo quello che è successo al via è incredibile. Oggi non avevo comunque la macchina per lottare con Brabham e Renault ma dopo il via ho recuperato bene. Siamo lontani e la C3 spero arrivi anche prima di Silverstone“.

PROST: “Innanzitutto chiedo scusa a René, è andata bene che nessuno si sia fatto male. Dobbiamo lavorare per migliorare la frizione perché in partenza non ho confidenza. Per il resto è andato tutto male ma la RE40 è veloce, certamente abbiamo già finito i bonus a disposizione”.

ROSBERG: “Oggi è stato l’ennesimo calvario di questa stagione. Attendo con ansia qualcosa di diverso perché con il numero 1 sul musetto non possiamo permetterci certe figuracce”.

Appuntamento al 1° maggio con il Gran Premio di San Marino sul circuito di Imola.

Classifica:

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