GP Macao: prime pole provvisorie per Jake Hughes e Peter Hickman

Motorsport
Tempo di lettura: 10 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
14 Novembre 2019 - 10:27
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La prima giornata del Gran Premio di Macao è andata in archivio senza troppi problemi legati ad incidenti e relative interruzioni. Il programma prevedeva l’assegnazione delle prime pole provvisorie di Formula 3 e Superbike ed entrambe portano la bandiera britannica: senza sorprese le due ruote, con Peter Hickman dominatore, mentre Jake Hughes ha fatto valere la sua esperienza tra le monoposto.

Tra le vetture GT il giovedì di Macao ha visto le Porsche dettare legge, con le Mercedes in agguato mentre BMW e Audi sono parse più in difficoltà, mentre il WTCR ha concluso i suoi due turni di libere con il solito Robert Huff in cima alle classifiche. La coppa del mondo turismo potrebbe presentare, stando ai valori in campo mostrati oggi, una nuova possibilità di sorpasso in classifica da parte di Norbert Michelisz su Esteban Guerrieri, poiché le Honda Civic sono parse poco “al passo” con le Hyundai, le Lynk e soprattutto lo stesso Huff.

Vediamo nel dettaglio cosa è successo tra la notte e la prima mattinata italiana.

FORMULA 3

Il battesimo del fuoco della nuova Dallara F3 2019 a Macao si è concluso con il nuovo record della pista stabilito da Marcus Armstrong in 2:08.023, quasi due secondi più veloce rispetto al primato stabilito da Daniel Ticktum con la F317 l’anno scorso. Il neozelandese del team Prema si è lasciato alle spalle Jake Hughes di un decimo e lo stesso Ticktum di tre decimi e mezzo.

Prestazione di vertice anche per il campione FIA F3 Robert Shwartzman, quarto davanti ad un ottimo Richard Verschoor, subito velocissimo alla prima assoluta su questo circuito, e a Callum Ilott, il quale invece conosce molto bene il Guia ma è al debutto sulla nuova vettura. Settima la terza Prema, quella di Frederik Vesti.

Top ten completata da Enaam Ahmed, Logan Sargeant e da un Christian Lundgaard per il momento relegato a posizioni di immediato rincalzo. 12° tempo per Alessio Lorandi, mentre Leonardo Pulcini ha chiuso 17° alle spalle di Enzo Fittipaldi e davanti a Liam Lawson. Ben poco in vista anche Jüri Vips, addirittura 26°, mentre Sophia Flörsch ha staccato il 20° crono al suo ritorno a Macao.

L’unica interruzione parziale della sessione, con virtual safety car, si è verificata per recuperare la vettura di Yuki Tsunoda, finito contro le barriere alla curva dell’Ospedale. Il giapponese ha concluso anticipatamente la FP1 al 28° posto davanti al terzo italiano in gara, Alessio Deledda.

La pole del giovedì si è giocata in una sessione abbastanza convulsa e ricca di interruzioni. Ben quattro le bandiere rosse: la prima causata da un dritto di Enaam Ahmed al Lisboa, la seconda da un incidente di Maximilian Fewtrell nello stesso punto, la terza dallo stop di Oliver Caldwell tra la Fishermen’s e la R Bend, la quarta e ultima dalle contemporanee uscite di Alessio Deledda a Moorish Hill e di Yuki Tsunoda a Maternity.

La prima posizione provvisoria si è quindi decisa a circa cinque minuti dal termine. Jake Hughes ha ritoccato il record della pista in 2:06.793 uscendo vincitore da una lotta a tre con David Beckmann e Jüri Vips, staccati rispettivamente di 51 e 150 millesimi. Un attacco al tempo giunto pochi secondi prima della penultima interruzione ha permesso a Marcus Armstrong di risalire in quarta posizione dalla 15esima in cui si trovava fino a quel momento.

L’attacco finale non è riuscito invece a Robert Shwartzman, che prima dell’ultima bandiera rossa è finito lungo alla Lisboa perdendo diversi secondi in un frangente invece molto “tirato” dal punto di vista del tempo a disposizione. Per il campione internazionale c’è solo il nono tempo alle spalle anche di Frederik Vesti.

Quinta posizione a sorpresa per Logan Sargeant, che si è addirittura permesso di precedere il compagno di squadra e due volte vincitore Daniel Ticktum, rispettivamente a sei e otto decimi dalla pole provvisoria. Anche il veloce apprendistato di Callum Ilott con la Dallara F3 2019 è proseguito alla grande, con il settimo tempo. Christian Lundgaard ha chiuso la top ten con la migliore delle ART.

11° e 12° tempo per Leonardo Pulcini e Alessio Lorandi, mentre Richard Verschoor non è andato oltre un 14° posto dopo l’ottima impressione destata nelle prove libere. Tra i nomi rimasti nelle retrovie troviamo anche Liam Lawson, 18°, e Ferdinand Habsburg, 19°. 22° crono per David Schumacher davanti a Sophia Flörsch ed Enzo Fittipaldi, mentre Fewtrell è rimasto fuori dal 107% e Tsunoda non è riuscito nemmeno a marcare un tempo.

FIA GT

Doppietta Porsche nell’unica sessione di prove libere disputata dalle GT quest’oggi. Earl Bamber si è già avvicinato moltissimo al record della pista, sfiorandolo per appena due decimi in 2:17.058 e precedendo il compagno di squadra Laurens Vanthoor, che pur avendo vinto qui tre anni fa ha diversi conti da regolare con questa pista.

Oltre i sette decimi le Mercedes, con Maro Engel a precedere gli italiani Raffaele Marciello ed Edoardo Mortara, quest’ultimo autore dell’unico incidente di giornata. La AMG #77 è finita contro le barriere dell’Hotel Lisboa nell’ultimo minuto di prove, non riuscendo quindi a dare una ritoccata al suo 2:18.026.

Sesto posto per un altro atteso protagonista, Kévin Estre, mentre il vincitore in carica Augusto Farfus non è andato oltre il nono posto pagando addirittura due secondi al volante della sua BMW. Il brasiliano si è piazzato in mezzo alle Audi, decisamente in sordina oggi, con Christopher Haase a dettare il passo tra le GT3 di Ingolstadt e Charles Weerts a chiudere la fila. Ancora più indietro Joel Eriksson, che ha pagato 1.8 al compagno di marca alla prima uscita su una GT3 a Macao.

WTCR

Nella prima sessione di libere è arrivato subito lo squillo di Norbert Michelisz, determinato a riprendersi la leadership del campionato. Un 2:30.460 che rappresenta già un riferimento piuttosto interessante, ad un secondo e mezzo dal record assoluto delle TCR a Macao. L’ungherese ha comandato gran parte della sessione al volante della sua Hyundai, concludendo con un decimo di margine sulla Lynk di Yvan Muller.

Quattro vetture diverse nelle prime quattro posizioni, con l’Audi di Jean-Karl Vernay ad occupare la terza e l’attesissimo Robert Huff a chiudere la quaterna sulla Volkswagen a quattro decimi da Michelisz. Nonostante un compensation weight piuttosto penalizzante, le Lynk 03 si sono messe in luce anche con Yann Ehrlacher (quinto) e Andy Priaulx (settimo), mentre Thed Björk ha segnato solo il 12° tempo.

In top ten anche Tom Coronel e la Cupra, in sesta posizione, mentre il campione europeo uscente Mikel Azcona ha concluso nono al suo debutto assoluto sul Circuito da Guia. Il basco ha concluso a sette millesimi da Nick Catsburg precedendo invece un redivivo Mehdi Bennani, a caccia di un buon risultato per salvare una stagione finora deludente.

15° tempo per la migliore delle Alfa Romeo, quella di Kevin Ceccon, subito davanti al compagno di squadra Ma Qinghua. 23° il leader del campionato Esteban Guerrieri, fermo ai box per diversi minuti. La prima bandiera rossa del weekend è stata causata da Gabriele Tarquini, fermatosi alla curva Police con la sua Hyundai; nel corso della sessione si sono verificati incidenti minori anche per Terence Tse e Attila Tassi.

Leggermente più lineare la seconda sessione, che ha visto Robert Huff risalire in cattedra calando di oltre un secondo il riferimento della FP1. 2:29.422 il crono del britannico, due decimi e mezzo più rapido del connazionale Andy Priaulx al volante della migliore delle Lynk. Anche questa volta, tre delle quattro vetture cinesi sono in top ten e l’unica eccezione è rappresentata da Yvan Muller, comunque 11°.

Si è confermato anche Jean-Karl Vernay con l’Audi RS3, terzo e stavolta maggiormente coadiuvato da Frédéric Vervisch, quinto alla guida dell’esemplare preparato da Comtoyou Racing. Le due vetture di Ingolstadt si sono alternate con le Lynk di Yann Ehrlacher e Thed Björk, precedendo poi la Hyundai di Nick Catsburg e la Honda di Tiago Monteiro. Nono Norbert Michelisz, mattatore della prima sessione, davanti a Mikel Azcona.

Non è proseguito al meglio, per Esteban Guerrieri, un weekend che per Honda appare molto difficile finora. Il leader della coppa del mondo turismo non è andato oltre un 22° tempo e gli altri alfieri di Tokyo, Monteiro a parte, non sono riusciti a fare tanto meglio: 20° Attila Tassi, 26° Néstor Girolami, ancora più indietro le wildcard con Jim Ka To finito anche contro le barriere nei primi minuti del turno.

Un altro incidente che ha comportato una bandiera rossa è quello di Billy Lo, nel finale di sessione. Dopo il botto nella FP1, invece, Gabriele Tarquini ha concluso solo 23° mentre Kevin Ceccon ha portato l’Alfa Romeo al 19° posto subito alle spalle di Ma Qinghua.

 

SUPERBIKE

Solitamente la sessione di prove libere delle due ruote non è molto indicativa per quanto concerne i tempi sul giro, ma stavolta un primo verdetto è emerso chiaro e tondo: Peter Hickman non ha voglia di scherzare. Dopo qualche giro di ambientamento, il tre volte vincitore di Macao ha iniziato ad abbassare sensibilmente il riferimento anche di un secondo al giro fino ad arrivare al 2:28.007 con cui ha chiuso la sessione.

Un secondo netto rifilato al suo avversario principale, Michael Rutter. La RC213V-S riesce a lasciarsi alle spalle le Ducati del team Paul Bird guidate da David Johnson e John McGuinness, attardate rispettivamente di un 1.4 e 1.8 dal riferimento assoluto. Positiva anche la prestazione di Horst Saiger sulla Yamaha, seppur già a tre secondi da Hickman.

Segue un plotone di BMW. Lee Johnston sesto nonostante un dritto al Lisboa, poi Gary Johnson, Didier Grams, Rob Hodson ed Erno Kostamo, che di errori alla famigerata strettoia dell’hotel ne commette ben due. Il finnico chiude la top ten a quattro secondi e mezzo dal favorito assoluto del Gran Premio. Il ritorno di Ian Hutchinson a Macao dopo due anni di assenza si conclude con un 12° tempo.

Nessuna sorpresa nemmeno nella prima sessione di qualifica. A Peter Hickman sono bastati otto giri, contro la media di 12-14 registrati dai diretti avversari, per prendersi la pole provvisoria. Un tempo di 2:25.100 che è ancora lontano un paio di secondi dal record assoluto sul giro secco registrato da Glenn Irwin due anni fa, ma per oggi la missione di “Hicky” sembra essere decisamente compiuta.

Michael Rutter ha pagato un secondo e sette decimi, limando il suo miglior tempo proprio nelle fasi finali della sessione. Per il terzo posto è stato ancora duello Ducati, questa volta con John McGuinness davanti a David Johnson per mezzo secondo, mentre Horst Saiger è decisamente nella posizione di terzo incomodo per il gradino più basso del podio.

Derek Sheils ha chiuso sesto ad oltre quattro secondi e mezzo da Hickman. L’irlandese ha dato il via però ad un plotone di 12 moto racchiuse in un altro paio di secondi, fila che si conclude con il suo connazionale Brian McCormack in 17esima piazza. Alle spalle della Suzuki #82 troviamo quattro BMW a completare la top ten: nell’ordine Lee Johnston, Davey Todd, Didier Grams ed Erno Kostamo. Tra i protagonisti mancati di questa prima sessione di prove ufficiali ci sono sicuramente Gary Johnson, solo 14°, e Ian Hutchinson, 16° ma ancora in cerca del giusto feeling con il Guia dopo due anni di assenza. Raül Torras, a sua volta al ritorno a Macao dopo il tremendo botto dell’anno scorso, ha concluso 25°.

Il programma del venerdì di Macao prevede l’assegnazione di tutte le pole position definitive. Le moto apriranno il programma con la Q2, poi spetterà al WTCR decidere le sue tre griglie di partenza, quindi Formula 3 e FIA GT completeranno lo schieramento per le gare di qualifica del sabato.

Immagine copertina: macaugrandprix.gov.mo

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