Giù le mani da Iannone, trogloditi!

Autore: Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 18 Ottobre 2015 - 18:00
Tempo di lettura: 6 minuti
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Giù le mani da Iannone, trogloditi!
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Umberto Eco, qualche mese fa, se n’è uscito con una frase che ha smosso il web: “Internet? Ha dato diritto di parola agli imbecilli: prima parlavano solo al bar e subito venivano messi a tacere”.

Lì per lì ammetto di essermi sentito chiamato in causa, semplicemente perché senza Internet personalmente non avrei avuto modo di esprimermi, e probabilmente queste pagine non esisterebbero.

Poi ho pensato che non necessariamente devo far parte degli imbecilli. Per qualcuno lo sarò, evidentemente, ma non penso di rientrare nella categoria. E più passa il tempo da quella frase più mi rendo conto che Eco, in parte, aveva ragione. Ovvio che non si possa sempre generalizzare: Internet regala perle di saggezza che non avremmo mai conosciuto senza la sua esistenza. Ma, al tempo stesso, regala perle di coglioneria mica da ridere. E forse Eco proprio a queste ultime si riferiva.

Seguo Valentino Rossi dal 1997. Questa mattina ho sudato freddo durante un Gran Premio da defibrillatore pronto ad entrare in azione. Terminata la gara, ho ripreso fiato e anche il cuscino. Al risveglio, la mia attenzione è stata catturata da diversi post, pubblicati sul nostro forum, in cui venivano citati e mostrati gli insulti che Andrea Iannone sta ricevendo sui social in una delle giornate più belle della sua carriera. Decine, se non centinaia di messaggi di tifosi di Valentino imbestialiti perché Andrea si è permesso di mettersi tra lui e Jorge Lorenzo, ‘rubandogli’ dei punti. Non citerò nessuno di questi post, perché non mi sembra il caso di dare risalto a certi geni, ma la situazione è inquietante. Il più leggero è “stronzo”, credo basti. Ad essere onesto non è nemmeno la prima volta che capita, ma oggi si stanno raggiungendo livelli quanto meno assurdi.

Valentino, negli anni, oltre ai successi indescrivibili ha anche visto crescere nel nostro paese una folta schiera di tifosi avversari, che fondamentalmente non lo possono vedere per i più svariati motivi. Chi per pura invidia sportiva, chi per antipatia a pelle, chi perché tifa altri, chi per motivi (fiscali) che nulla c’entrano con le questioni sportive (quanti sportivi nel mondo hanno avuto problemi con il Fisco? Solo Valentino?!). Insomma, di tifosi ‘contro’ Rossi a prescindere ce ne sono veramente tanti.

Non sono mai stato uno incline al ‘made in Italy’, non ho mai concepito come corretto il fatto di dover per obbligo morale tifare Italia, in qualsiasi ambito, non solo quello sportivo. Quindi ci sta che ci siano nel nostro paese tifosi di Lorenzo, Marquez, Pedrosa e via dicendo. A patto che siano sportivi, corretti, leali come i loro piloti preferiti. E questo dovrebbe valere anche per i tifosi di Valentino. Perché, se ci sono tanti tifosi che non possono vedere Rossi, è anche a causa e per colpa di una parte del tifo del n°46 che niente ha a che vedere con il vero tifo, quello genuino. E mi riferisco, evidentemente, a personaggi come quelli che oggi stanno dando il meglio di loro nell’insultare un ragazzo, Andrea Iannone, che oggi a Phillip Island si è dimostrato sullo stesso livello di tre pluricampioni del mondo. Nel giorno in cui dovremmo celebrare il podio di un pilota che potrebbe rappresentare il nostro futuro, alcuni geni mostrano il troglodita che c’è in loro, insultandolo come se avesse rubato loro la morosa o offeso la madre, perché si è permesso il lusso di interporsi tra Lorenzo e il loro idolo.

Vedete, sebbene Valentino non c’entri nulla con questi pseudo tifosi, in queste occasioni capisco in piccolissima parte chi Rossi non lo può vedere. Perché assistere a certe scene è mortificante, vergognoso, totalmente fuori target per uno sport che con il calcio degli ultras non dovrebbe avere niente a che vedere. Ma soprattutto, quello di cui questi signori non si rendono conto è che nel loro impeto di superiorità morale a Rossi in realtà creano un problema d’immagine. Perché nel momento in cui l’utente medio di Internet legge certi post può essere portato a pensare che i tifosi di Rossi siano ‘questi’, non quelli seri e onesti che stamattina si sono levati il cappello di fronte alla gara di Iannone (e della Ducati, ricordiamolo).

Molti appassionati accusano i media, che negli anni hanno raccontato le gesta di Rossi, di essere sempre stati estremamente di parte nei confronti di Valentino, e di conseguenza colpevoli a loro volta per la nascita di questo “movimento ultras”. Sinceramente non sono d’accordo. Fosse così sarebbe davvero preoccupante, vorrebbe dire che centinaia di migliaia di persone non sono capaci di ragionare con la propria testa, ma si lasciano abbindolare da ciò che dice la stampa. Non voglio credere che sia così. Voglio invece sperare che, questo odio sportivo nei confronti di tutto ciò che non è Rossi, sia esclusivamente farina del sacco di persone che non hanno mai visto lo sport come motivo di aggregazione, ma di prevaricazione sociale. Esattamente come succede nel calcio e in molti altri ambiti, come la moda (tecnologica, d’abbigliamento o qualsiasi essa sia), in cui lo status sociale di una persona viene determinato da quello che veste, quello che usa, come appare e non da quello che è in realtà. Credo che questo fenomeno, nella sua arroganza (e stavolta utilizzo il termine in senso dispregiativo), sia tutto tranne che da sottovalutare, perché sempre più riscontrabile non solo nello sport.

Il travaso di bile di tutti quelli che hanno insultato (e stanno insultando) Andrea può essere passibile di denuncia per diffamazione in men che non si dica, se Andrea volesse togliersi uno sfizio. Non lo farà, certo, ma se avesse voglia di giocare un po’ con quattro fenomeni il diritto non glielo leverebbe nessuno. Ma loro non se ne accorgono, perché fondamentalmente credono di essere nel giusto. Ed è questa la cosa preoccupante. Purtroppo, scrivendo queste righe, ho contribuito anch’io a dare risalto a chi meriterebbe solo indifferenza. Ma oggi è davvero troppo grossa. La speranza è che, una volta che Rossi si sarà ritirato, anche certi episodi lascino il motociclismo. Ma non ne sono poi tanto sicuro.

In ogni caso giù le mani da Iannone: spero se ne infischi altamente di quello che sta succedendo sul web e pensi unicamente a lucidare il trofeo del terzo posto di oggi. Cercato, sudato, meritato. Alla faccia dei trogloditi della tastiera.

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