Formula Regional Europe | Intervista a Rashid Al Dhaheri: “Per me le cose più importanti sono essere fisicamente e mentalmente pronto prima di salire in macchina”

Autore: Francesco Gritti
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Pubblicato il 7 Maggio 2025 - 12:00
Tempo di lettura: 5 minuti
Formula Regional Europe | Intervista a Rashid Al Dhaheri: “Per me le cose più importanti sono essere fisicamente e mentalmente pronto prima di salire in macchina”
P300

P300.it ha intervistato Rashid Al Dhaheri, pilota di Prema Racing in Formula Regional Europe, durante il primo ACI Racing Weekend a Misano. Ecco come ha risposto alle nostre domande

da Misano Adriatico – Rashid Al Dhaheri è il primo di quella che sarà una lunga stirpe di giovani piloti provenienti dai paesi arabi a mettersi in mostra nelle categorie formula. Il diciassettenne nato ad Abu Dhabi ha raccontato la sua storia e le sue aspettative sul futuro ai microfoni di P300.

Ciao Rashid, grazie per averci concesso quest’intervista. Provieni da un paese, gli Emirati Arabi Uniti, che ha scoperto questo sport solo di recente. Come è nata la tua passione per i motori?

“Il mio interesse per il motorsport è nato quando ero molto giovane. All’età di 3 anni e mezzo sono andato a vedere il Gran Premio degli Emirati Arabi Uniti, in cui sono riuscito a vedere le macchine da vicino, visto che sono passato davanti ai box. Lì ho capito che questa era la mia passione e quello che volevo fare. Il mio interesse nel motorsport e nelle corse è nato in quell’occasione.”

Prima di arrivare in Formula Regional hai corso per due anni in F4. Come hai vissuto l’adattamento dal kart alla monoposto?

“L’adattamento dal kart all’auto è importante perché ci sono delle cose un po’ diverse. Già in F4 inizi ad avere a che fare con una struttura molto grande, ornata di sospensioni e di tante componenti complesse. Di conseguenza devi imparare come funzionano le dinamiche della macchina fin da subito. Alla fine le corse riguardano sempre la volontà di portare il proprio mezzo, che sia un kart o un’auto, al limite, quindi c’è sempre la stessa soddisfazione.”

Quest’anno hai fatto il salto in Formula Regional. Cosa cambia tra quest’auto e quella di F4?

“La macchina è un po’ più grande, complessa e potente di una F4. A livello di guida c’è una componente aerodinamica ‘importante’ a cui ti devi adattare. Anche il peso è maggiore. Correre nel campionato del Medio Oriente mi ha permesso di capire un po’ meglio la macchina sia in qualifica che in gara, sia in fase di sorpasso che di difesa. Insomma, ho compreso come si comporta con diverse macchine intorno nelle varie piste.”

Ti pongo una domanda personale. Pensi di aver capito in fretta la nuova macchina?

“Penso di sì! Sono riuscito a capire cose abbastanza importanti. Il mio obiettivo è migliorare giorno dopo giorno. Con la squadra siamo riusciti a comprendere molti elementi di un certo valore.”

Come abbiamo già detto, hai corso anche nella FRMEC. Qual è il principale vantaggio che ti ha portato partecipare a quella serie?

“Penso che, come tanti, sono riuscito a capire meglio la macchina grazie alla partecipazione al campionato del Medio Oriente. Sai, non possiamo andare tutti i giorni in pista, quindi dobbiamo migliorare il feeling in ogni occasione. Penso che tutto ciò sia stato abbastanza utile.”

Restiamo sempre in ottica FRMEC. Ci puoi raccontare come è andato il campionato?

“All’inizio, essendo su una macchina nuova, ho dovuto fare attenzione, specialmente in bagarre e nelle partenze, che sono abbastanza particolari ed è super importante farle bene in ogni gara. Anche nelle battaglie, quando superi e difendi, ci sono diversi effetti che può apportare l’aerodinamica, visto che è più sviluppata rispetto ad una F4. Bisogna gestire in modo migliore la gara quando sei dietro le altre auto, anche perché il degrado è diverso. Anche a livello di guida pura ci sono dei dettagli che siamo riusciti a sviluppare e raffinare nel corso del campionato.”

Ti sei unito di recente al Mercedes Junior Team. Ci puoi raccontare come è nato questo rapporto?

“Ci siamo conosciuti alla fine dell’anno scorso. Sicuramente è stato bello, perché è una squadra molto importante e siamo riusciti a collaborare abbastanza bene già in questo inizio di stagione in Europa. Penso che sia una crescita congiunta, in cui cerchiamo insieme di permettermi di migliorare ogni volta che salgo in macchina. Fino ad ora li devo ringraziare per tutto il supporto che mi hanno dato.”

Entrare in un’academy cambia il modo in cui il pilota percepisce la pista. Cosa è cambiato da quando ti sei unito a Mercedes?

“Avere il loro supporto quando vieni in pista è abbastanza importante, visto che ti seguono, ti danno delle indicazioni sulla parte tecnica e ti supportano su tutti gli aspetti della preparazione e della guida. Questo è stato utile per me.”

Corri con Prema Racing da oramai diversi anni. Com’è il tuo rapporto con la squadra?

“Prema è stata la mia prima e unica squadra in formula. Sono stati di grande supporto perché mi hanno fornito il necessario per dare il meglio di me. Insieme cerchiamo di crescere, che, secondo me, è la cosa più importante.”

Quasi tutti i piloti fanno un allenamento che è quasi un ‘rituale’ prima di entrare in macchina. Puoi descriverci il tuo?

“Per me le cose più importanti sono essere fisicamente e mentalmente pronto prima di salire in macchina e fare quello che devo. A livello fisico c’è la procedura per far sì che tutti i muscoli siano pronti e la cardio per aumentare i battiti. Bisogna anche riorganizzare tutti i dettagli sulla guida, ossia capire cosa cambiare o migliorare prima del turno successivo. L’obiettivo è essere il più pronto possibile prima di affrontare la sessione.”

La stagione europea è alle porte. Che obiettivo ti sei posto per quest’anno?

“L’obiettivo, in quanto pilota, è sempre lo stesso. La cosa importante è concentrare gli sforzi su me stesso per essere sicuro di potermi sviluppare in quanto pilota sia dentro che fuori dalla pista.”

Ti pongo un’ultima domanda. Qual è il tuo sogno?

“In quanto pilota, l’obiettivo è quello di arrivare in Formula 1, che è il pinnacolo del motorsport secondo me. Mi concentro passo dopo passo per raggiungere il mio sogno.”

Ringraziamo Rashid per averci dedicato il suo tempo, Marco e Alessandra di Prema Racing per aver organizzato l’incontro e il Mercedes Junior Team per averci dato il permesso di svolgere quest’intervista.

Media: Alis Pedetti

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