Il secondo titolo Formula E di Jean-Éric Vergne è arrivato in maniera diametralmente opposta rispetto a quello conquistato nella season 4. Se nella passata stagione il francese aveva preso il comando già nel quarto round a Santiago, nella season 5 l’ex pilota Toro Rosso si è reso protagonista di un eccezionale recupero. Dopo cinque gare, infatti, Vergne occupava addirittura l’undicesima posizione nella classifica generale, uno scenario che di certo non lasciava presagire la conferma del titolo.
Per Techeetah, d’altronde, la partnership con DS si sta rivelando sempre più un successo. Dopo la burrascosa separazione da Renault, la scuderia cinese ha infatti vinto due titoli piloti e uno a squadre, quest’ultimo particolarmente ambito e cercato nella stagione 2018-2019 dopo la beffa subita da Audi l’anno scorso.
Andiamo a rivivere gara per gara il campionato trionfale del pilota transalpino e della scuderia franco-cinese.
Dopo i buoni riscontri dei test di Valencia, con Vergne autore del secondo tempo assoluto e André Lotterer quinto, l’apertura stagionale in Arabia Saudita vede Techeetah portare a casa un secondo posto con il francese e un quinto con il tedesco, ma non senza recriminazioni: nel momento dell’attacco al leader da Costa, entrambe le vetture vengono penalizzate con un drive through a causa di un eccesso di rigenerazione dovuta ad un errato settaggio del brake-by-wire. Amaro in bocca, ma la vettura sembra esserci.
In Marocco, Vergne parte secondo alle spalle di Sam Bird ma compromette la sua gara sin dalla prima curva, sbagliando la frenata e venendo costretto a recuperare dal 19° posto. Una rimonta che, complice anche vari incidenti tra cui quello delle due BMW, riporta Vergne fino alla quinta posizione davanti proprio al compagno di squadra Lotterer, sesto dalla 20esima casella della griglia.
A dir poco disastrosa la trasferta cilena di Santiago. Dopo una qualifica difficile per entrambi i piloti, al nono giro Lotterer sbaglia la frenata dell’ultima curva travolgendo sia da Costa che lo stesso Vergne. Il tedesco conclude molto attardato al 13° posto, mentre Vergne è costretto al ritiro al 23° giro dopo un testacoda.
Anche in Messico le qualifiche non dicono bene al duo del team Techeetah, con Vergne che si schiera ottavo e Lotterer 12°. Se il tre volte vincitore di Le Mans riesce a recuperare fino al quinto posto, Vergne resta invece coinvolto in due incidenti: il primo coinvolge anche Nelsinho Piquet e porta ad un’interruzione con bandiera rossa, il secondo avviene al 27° giro e vede Mitch Evans come altra parte in causa. Il campione in carica è solo 13°.
Sotto la pioggia di Hong Kong, Lotterer piazza la sua vettura #36 al terzo posto in griglia, mentre Vergne è costretto all’ennesimo recupero dal 18°. Dopo avere superato Rowland e Vandoorne, Lotterer comanda la corsa fino al penultimo giro, quando Bird lo tampona provocandogli una foratura. Nel tentativo di rimontare dalle retrovie, Vergne incappa in uno stop&go per un taglio di pista e subisce anche 5 secondi di penalità per un contatto con Tom Dillmann. Il francese è di nuovo 13°, proprio davanti al compagno di squadra. Hong Kong rappresenta il punto più basso della stagione di Techeetah, con Lotterer decimo in classifica davanti a Vergne.
Tutto cambia a Sanya. Vergne si deve inchinare a Rowland in qualifica ma in gara gli basta un solo attacco, al 19° giro, per consentirgli di passare al comando. La vittoria del francese è netta e indiscutibile e gli consente di tornare prepotentemente in corsa per il titolo. Lotterer, partito settimo, chiude quarto nonostante il contatto con Alexander Sims che costa il ritiro al britannico della BMW.
Lo sbarco in Europa consegna a Techeetah anche la prima pole. Sotto l’intermittente pioggia di Roma, Lotterer conquista la superpole ma in gara deve cedere all’arrembante Evans, che con l’eccezionale sorpasso del 17° giro porta la Jaguar al primo successo. Lotterer termina secondo mentre Vergne, settimo sul traguardo, viene penalizzato per avere superato da Costa in regime di full course yellow e scivola 14°. Il podio di Lotterer è comunque sufficiente per conquistare la leadership della classifica team.
La forte pioggia dell’ePrix di Parigi esalta le qualità di Lotterer, che dal sesto posto della griglia recupera fino a conquistare un altro secondo posto, battuto solo da Robin Frijns. Vergne, partito 12°, recupera alla grande finché la pista resta asciutta; poi, con l’arrivo della pioggia, preferisce non buttare via altri punti e termina sesto.
A Montecarlo è proprio Vergne a partire in pole, grazie ad una penalità inflitta a Rowland. Su un circuito in cui superare è impossibile il francese domina dall’inizio alla fine, chiude la striscia di otto vincitori differenti nelle prime otto gare e balza in testa al campionato piloti. Lotterer, invece, dopo una qualifica pessima recupera dalla 20esima alla nona posizione.
Anche a Berlino le qualifiche di Lotterer sono negative. A causa di un surplace nel primo raggruppamento, il pilota di casa non riesce a percorrere un giro lanciato ed è costretto a partire 21°. Vergne, dall’ottavo posto, conclude terzo e limita i danni su di Grassi, meritevole vincitore, mentre Lotterer si ritira al termine del 28° giro.
In Svizzera, a Berna, è ancora pole e vittoria per Vergne, che innesta il colpo decisivo per il campionato controllando Evans e Buemi nelle ultime battute. Lotterer recupera dall’ottava alla quarta posizione a suon di sorpassi spettacolari, ma il tutto viene vanificato da una penalità che lo retrocede al 14° posto per essere uscito dai box con il semaforo rosso.
Vergne arriva quindi alla doppia sfida di New York con 32 punti di vantaggio su di Grassi, mentre Lotterer deve badare più che altro a conquistare punti per la classifica squadre, che vede Techeetah al comando su Audi. Vergne, decimo al via di gara-1, è costretto subito ad una sosta ai box dopo avere colpito Paffett al secondo giro, mentre Lotterer finisce rovinosamente a muro alle sue spalle. Vergne recupera fino alla zona punti ma all’ultimo giro si scontra con Massa, terminando così 15°, con Lotterer 17° e doppiato.
Il vantaggio su di Grassi si è ridotto a 22 punti ma in gara-2 Vergne è abile a controllare sia il brasiliano che Evans, secondo e ultimo avversario nella corsa al titolo. I due inseguitori arrivano anche allo scontro all’ultimo giro, regalando a Vergne un settimo posto che gli consegna il secondo alloro in Formula E. L’incidente con López durante il primo giro, che costa il ritiro a Lotterer, non è quindi troppo penalizzante per il team Techeetah, che riesce finalmente a fregiarsi anche del titolo squadre battendo il colosso Audi.
Partita come piccola realtà, entrata in Formula E per sostituire il team Aguri, Techeetah si è ben presto inserita tra i riferimenti della categoria elettrica, “esplodendo” definitivamente grazie alla partnership con DS. Nella prossima stagione, con l’arrivo di Mercedes e Porsche, la sfida sarà ancora più dura, ma c’è da scommettere che l’accoppiata franco-cinese si farà trovare pronta.
Immagine copertina: Formula E
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