Formula E | Test Valencia: analisi simulazione gara del day 2

di Federico Benedusi
federicob95
Pubblicato il 30 Novembre 2020 - 13:00
Tempo di lettura: 5 minuti
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Formula E | Test Valencia: analisi simulazione gara del day 2

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Lavoro parziale per i motorizzati Audi; Nissan, Mercedes e Jaguar competitive sul passo


Nella sessione pomeridiana della seconda giornata di test della Formula E a Valencia è andata in scena la prima simulazione di gara ufficiale della stagione 2021.

I piloti hanno avuto a disposizione 45 minuti più un giro, durata regolamentare di una gara del campionato elettrico, per sperimentare una vera situazione di corsa: nel corso di questo spazio tutti hanno potuto utilizzare due Attack Mode, della durata di quattro minuti ciascuna, e sono state inserite delle neutralizzazioni con safety car e full course yellow. Nell’analisi di questa simulazione, per comodità, sono stati rimossi i giri di entrata e uscita box e quelli influenzati dalle suddette neutralizzazioni, mentre sono stati inclusi anche quelli cancellati per track limits. Nelle tabelle sottostanti, i giri evidenziati in blu sono quelli in Attack Mode, mentre quelli in viola hanno visto l’utilizzo del FanBoost.

A differenza di ciò che avviene solitamente, tuttavia, la “gara” è stata divisa in due stint con un pit stop nel mezzo e il via non è stato dato dalla griglia di partenza, come invece avvenuto negli anni scorsi. Questo per evitare il più possibile il rischio di incidenti a poco più di un mese dall’ePrix di Santiago, ragion per cui sono state rimosse anche le chicane sul rettilineo principale.

Non tutte le squadre, tuttavia, hanno sfruttato appieno il tempo a disposizione. Su tutte, quelle motorizzate Audi hanno lasciato in pista i loro piloti per non più di 13 giri, come nel caso di Robin Frijns, mentre la distanza completa della simulazione è arrivata fino a 23. I piloti ufficiali, Lucas di Grassi e René Rast, si sono fermati a 12, mentre Nick Cassidy sulla seconda Virgin si è addirittura limitato a percorrere il primo stint di 9 giri.

Il passo più interessante è quello mostrato dalle Nissan di Oliver Rowland e Sébastien Buemi, che hanno percorso 16 giri. 1:15.3 il ritmo del britannico, 1:15.6 per lo svizzero. Anche sulla distanza percorsa Rowland è risultato più veloce del compagno di squadra, precedendolo di quasi cinque secondi.

Anche Mercedes, che sul giro secco è rimasta nelle retrovie in queste due giornate, ha mostrato riferimenti competitivi sulla distanza. Stoffel Vandoorne ha messo a segno 20 giri sull’1:15.7, rimanendo poco distante da Buemi sia sul passo che sulla distanza a parità di tornate percorse, mentre Nyck de Vries ha completato 19 giri sul passo di 1:15.8 ed è stato il più veloce tra quelli che hanno concluso la simulazione su questa distanza.

Il confronto diretto sui 19 giri è quello con le altre motorizzate Mercedes, le Venturi, e con le Mahindra. Il debuttante Norman Nato ha percorso la distanza pagando un secondo e tre decimi a de Vries, mentre Edoardo Mortara è rimasto più distante pur percorrendo il giro più veloce della simulazione in 1:14.233. Oltre l’1:16 di passo le Mahindra, le quali tuttavia hanno mostrato miglioramenti sul finale della “corsa”: Alexander Sims ha registrato la sua miglior prestazione proprio nell’ultimo passaggio in 1:14.851.

Le squadre che hanno percorso la simulazione più lunga sono Dragon Racing, NIO e Porsche. Tra i piloti che hanno portato a termine i 23 giri il più veloce è risultato Nico Müller, con quasi tre secondi di margine su Tom Blomqvist e quasi cinque su André Lotterer. Per quanto riguarda le Porsche bisogna registrare come sia Lotterer che Pascal Wehrlein abbiano percorso le ultime tornate con un passo decisamente più lento rispetto al resto della simulazione, che comunque si è mantenuta su livelli inferiori rispetto ai riferimenti di ieri.

Senza contare gli ultimi due passaggi, infatti, Lotterer ha pagato nove secondi e mezzo al pilota più veloce tra coloro che hanno concluso la simulazione a 21 giri, ossia Mitch Evans su Jaguar, mentre Wehrlein ne ha pagati ben 31 a de Vries sulle 19 tornate.

Molto interessante anche la prova di Sam Bird, che ha coperto 22 giri sul passo di 1:18.0 staccando di una decina di secondi Sérgio Sette Câmara e lo stesso Wehrlein.

A 21 giri si sono fermate DS-Techeetah e Andretti-BMW. Entrambe, però, hanno pagato dazio alla Jaguar di Evans che sullo stesso numero di tornate ha staccato Maximilian Günther di un paio di secondi, Jean-Éric Vergne di quasi quattro e l’accoppiata Jake Dennis-António Félix da Costa di cinque. Bisogna però evidenziare come i piloti DS abbiano utilizzato una sola Attack Mode, riuscendo peraltro a sfruttarla per un solo giro completo prima di una neutralizzazione.

In conclusione le motorizzate Audi, che come detto hanno percorso una simulazione e peraltro nemmeno con riferimenti di primo piano. Frijns ha tenuto un passo di 1:16.3, Rast e di Grassi hanno concluso 12 tornate separati da appena otto decimi mentre Cassidy ha completato l’unico stint da 9 giri sul ritmo di 1:16.9. Le monoposto spinte dalla nuova powertrain e-tron FE07 si sono espresse molto meglio, finora, sul giro secco.

I test di Valencia si concluderanno domani, con l’ultima giornata di prove prima del trasferimento a Santiago del Cile.

Immagine copertina: Formula E

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