Formula E | Santiago: Vergne vince nella doppietta Techeetah

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
3 Febbraio 2018 - 22:09
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A Santiago del Cile è andata in scena quella che per ora, forse, è la più bella corsa di Formula E di sempre. 37 giri ricchi di spettacolo per una categoria che sta conoscendo una crescita esponenziale a livello di qualità delle gare, grazie anche all’abolizione del tempo minimo per il cambio vettura decretata a partire dall’ePrix cileno. La vittoria è andata a Jean-Éric Vergne, che sotto la bandiera a scacchi ha preceduto André Lotterer a completamento di una doppietta targata Techeetah; un podio tutto motorizzato Renault ha visto salire sul suo gradino più basso Sébastien Buemi, al volante della vettura ufficiale gestita dal team DAMS.

Vergne ha comandato la gara dall’inizio alla fine, gestendo diverse situazioni delicate: la partenza aggressiva di Nelsinho Piquet, che ha recuperato dalla quinta casella della griglia alla seconda posizione nel giro di due curve, la ripresa delle ostilità dopo la Safety Car del primo giro e gli attacchi senza esclusione di colpi portati proprio da Lotterer nelle ultime battute. Il pilota tedesco ha sfiorato il patatrac a più riprese, arrivando addirittura ad un violento tamponamento del compagno di squadra durante il 33° passaggio, ma alla fine Vergne ha mantenuto i nervi saldi conquistando il suo secondo successo in carriera nel campionato elettrico. Per Lotterer invece è arrivato il primo podio, risultato che pareva inimmaginabile dopo le difficoltà incontrate nelle prime tre gare della stagione.

Secondo podio consecutivo per Buemi, che dopo avere subito l’iniziativa di Piquet in partenza è riuscito a rimetterselo alle spalle durante il 28° giro. Il brasiliano della Jaguar ha provato il contrattacco per il podio tre passaggi più tardi, finendo però lungo alla curva 3 e appoggiandosi contro le barriere. Risultato non del tutto soddisfacente per lo svizzero, ancora a secco di vittorie dopo quattro gare seppur in rimonta nella classifica generale del campionato.

Subito alle spalle di Buemi hanno concluso gli ex-battistrada del campionato, Rosenqvist e Bird, ora scavalcati da Vergne. Lo svedese si è prodigato in una grande rimonta dal 14° posto guadagnando molte posizioni soprattutto in occasione del cambio vettura, rivelatosi decisamente più lesto rispetto a quello degli immediati avversari: dall’undicesima posizione, il pilota della Mahindra è risalito fino alla quinta, divenuta poi quarta in seguito all’errore di Piquet. Bird ha corso in tandem con il compagno di squadra Lynn fino al ritiro di quest’ultimo, avvenuto nel corso del 24° giro; non ha dato frutti il pit stop ritardato di un giro rispetto ai piloti che lo precedevano, poiché dopo il cambio vettura si è ritrovato dietro persino alla vettura gemella, oltre ovviamente a quella di Rosenqvist. 

Sesta posizione per Piquet, autentico protagonista della gara. Il figlio d’arte si è reso protagonista di una delle migliori partenze mai viste in Formula E, con la quale ha bruciato Bird, Buemi e Lotterer nel giro di pochissimi metri. Ha poi dovuto cedere il passo al tre volte vincitore di Le Mans poco prima del cambio vettura, prima del duello con Buemi che lo ha portato all’errore sopracitato. Il rammarico per i punti persi si associa comunque ad una sempre crescente fiducia nel progetto Jaguar, con una vettura che sta visibilmente migliorando gara dopo gara. Ottima performance anche per Mitch Evans, partito in fondo allo schieramento dopo l’errore in qualifica e settimo al traguardo nonostante una penalità di 10 secondi assegnatagli per la sostituzione dell’inverter.

Nelle retrovie Jérôme d’Ambrosio ha portato a casa un’ottava posizione di tutto rispetto per il team Dragon, mentre António Félix da Costa ha concluso nono con la Andretti. Solo decimo Nicolas Prost, che ha perso colpi nel finale dopo avere occupato le prime posizioni fino al cambio vettura. Zero punti per i piloti italiani con il 12° posto di Luca Filippi e il 13° di Edoardo Mortara, autori di un dritto a testa durante la gara.

Ennesima giornata da dimenticare in casa Audi, con il doppio ritiro delle sue vetture. Abt è stato costretto a rientrare ai box già durante il settimo giro, fermandosi definitivamente poco dopo, mentre di Grassi ha visto arrestarsi un’ottima rimonta (arrivata fino alla quinta posizione) nel corso del 22° giro, quando la e-tron FE04 #1 si è nuovamente fermata lungo la pista. Emblematica la rabbia mostrata dal campione in carica, fermo a zero punti dopo quattro gare, al suo rientro ai box.

Nel corso del caotico primo giro, che ha portato all’unico regime di Safety Car della corsa, si è conclusa la gara di José María López e quella di Maro Engel. L’argentino si è toccato con Bird in uscita dalla curva 4, fermandosi contro le barriere interne di Baquedano Square, mentre il tedesco della Venturi si è fatto trovare impreparato ad un aggressivo attacco di Rosenqvist, che lo ha portato contro il muretto della curva 9. Nick Heidfeld ha invece colpito Daniel Abt, danneggiando la sospensione anteriore destra della sua Mahindra: rientrato ai box, è salito sulla seconda vettura concludendo definitivamente la sua gara alla fine del 23° giro.

In virtù di questi risultati, Vergne passa in testa alla classifica con 71 punti contro i 66 di Rosenqvist e i 61 di Bird, mentre Buemi risale al quarto posto a quota 37. In classifica team, Techeetah è leader con 89 punti davanti a Mahindra con 87 e a Virgin Racing con 68.

Prossimo appuntamento tra un mese esatto, con l’ePrix di Città del Messico.

Classifica di gara:

Classifica di campionato:

Immagine copertina: twitter.com/JeanEricVergne

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