Formula E | Puebla ePrix 2021, Gara 1: Wehrlein domina ma è squalificato, Audi fa 1-2 Di Grassi-Rast. Mortara 3°

Formula E
Tempo di lettura: 6 minuti
di Lorenzo Roversi @lorenzor92_
20 Giugno 2021 - 02:20
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L’Audi trionfa in Messico portando a casa una doppietta con Lucas Di Grassi che torna al successo dopo un digiuno di 2 anni. Destino opposto per Pascal Wehrlein, dominatore indiscusso squalificato per un’infrazione tecnica.

Il debutto della Formula E nell’Autódromo Miguel E. Abed di Puebla ha visto la Casa degli Anelli portare a casa un 1-2 con Lucas Di Grassi tornato al successo dopo 756 giorni (l’ultima vittoria risaliva al 25 maggio 2019 a Berlino), seguito dal compagno di squadra Renè Rast, autore anche del giro veloce.

Il duo Audi è stato autore di un’ottima rimonta con il brasiliano e il tedesco rispettivamente partiti in ottava e nona posizione. Dopo aver gravitato tra la settima e l’ottava posizione nelle prime fasi di gara, in seguito al valzer degli Attack Mode entrambi si sono dimostrati molto bravi a saper approfittare degli eventi, a non commettere errori e a poter contare in una vettura molto performante sul passo gara, sia in gestione gomme sia, soprattutto, nella gestione dell’energia. Quest’ultimo è stato un fattore chiave nelle ultimissime fasi di gara che hanno consentito prima a Di Grassi e poi a Rast di sopravanzare Mortara e guadagnare quel podio che poi si è trasformato in doppietta.

L’italo-svizzero è stato autore di un’ottima gara, nettamente al di sopra di quella dei suoi compagni di marca (sia Venturi, sia Mercedes). Sempre nelle prime posizioni e autore di manovre spettacolari, tra cui un controllo della vettura al limite e un bellissimo soprasso ai danni di Gunther, Edoardo Mortara ha dovuto soccombere ai due piloti Audi poco prima di un minuto dello scadere, accusando un deficit di energia di circa l’1-2% nei loro confronti.

Il vero dominatore della gara però è stato Pascal Wehrlein, che partendo dalla pole con la sua Porsche ha dominato l’intera gara dall’inizio alla fine in maniera incontrastata. Non è stato solo un dominio dal punto di vista della prestazione pura, ma anche tecnicamente e tatticamente. Non solo è sempre stato il pilota più veloce in pista, infatti la gestione dell’energia da parte di team e pilota si è rivelata stata ottimale, consumando ogni kWh a disposizione tagliando il traguardo con lo 0% rimasto.

Il vero capolavoro del tedesco di casa Porsche è stato però di natura tattica. È stato il primo tra i piloti di vertice ad utilizzare il primo Attack Mode sorprendendo tutti e ritrovandosi secondo solo alle spalle di Gunther al termine dei 4 minuti di potenza aggiuntiva. Conclusosi il primo giro di Attack Mode, è tornato primo e con un discreto margine di vantaggio che gli ha consentito di prendere il suo secondo Attack Mode (sorprendendo nuovamente tutti) e tornare in pista in prima posizione lanciato verso la vittoria.

Nemmeno la Safety Car, entrata in pista per il contatto di Sam Bird con barriere in seguito a una toccata con Alex Lynn, è riuscita a scalfire il dominio di Pascal Wehrlein. A riuscirci è però stata un’infrazione del regolamento da parte del team Porsche, che montando un treno di gomme non dichiarato nel Passaporto Tecnico (passaggio obbligatorio al fine consentire a Michelin di misurare la pressione degli pneumatici) ne ha causato la squalifica. La stessa infrazione è stata commessa anche sulla vettura di Andre Lotterer in un sabato da dimenticare per tutta la squadra.

Gara dal sapore amaro anche per un altro costruttore tedesco: BMW, dopo un’ottima partenza, entrambi i piloti, con Max Gunther secondo dopo il via in seguito a un’ottima staccata alla prima curva proprio ai danni del compagno di squadra Jake Dennis (terzo), hanno percorso gran parte della gara in zona podio per poi perdere terreno nelle fasi finali, con Dennis che ha terminato quinta posizione e Gunther che, letteralmente precipitato nel corso dell’ultimo giro (probabilmente per ragioni di consumo energetico), ha chiuso solo dodicesimo.

Chi era chiamato a una grande rimonta e da sempre molto performante in gara era la Jaguar, purtroppo anche per il costruttore inglese il weekend non è stato dei migliori, con Bird partito diciottesimo e finito a muro in seguito a contatto con Lynn a 19 minuti dalla fine, giudicato incidente di gara dalla direzione, e Mitch Evans che partito dodicesimo ha raddrizzato il risultato in qualifica finendo ottavo e portando a casa qualche punto.

Risultato dolce amaro anche per il team campione del mondo DS Techeetah: dolce grazie a un Antonio Felix Da Costa artefice di una gara attenta che migliora l’undicesimo posto delle qualifiche terminando sesto e portandosi in seconda posizione nel Mondiale Piloti a soli 2 punti dal leader Frijns, amaro per Jean Eric Vergne, non in grado di capitalizzare la partenza in seconda fila perchè costretto al ritiro in seguito a un contatto contro il muro in seguito a un contatto con la Mahindra di Alex Sims.

Da sottolineare la gara dei piloti Mercedes, autori di una grande rimonta con Stoffel Vandoorne settimo e Nick De Vries nono dopo esser partiti rispettivamente ventunesimo e quattordicesimo.

Completano la zona punti le Mahindra con l’appena citato Sims autore di un’ottima quarta posizione e Alex Lynn a chiudere in decima posizione. Nonostante siano stati protagonisti di episodi che hanno portato al ritiro di altri piloti, per il costruttore indiano il bilancio è stato positivo.

Da dimenticare le gare di Robin Frijns (Envision Virgin Racing) sedicesimo e penalizzato di 10 secondi per un contatto con De Vries e di Oliver Rowland (Nissan e.dams), il britannico partito dalla prima fila è stato dapprima autore di una partenza disastrosa che l’ha visto quattordicesimo al termine del primo giro e successivamente anche lui squalificato per aver utilizzato pneumatici non dichiarati. Lo stesso destino è toccato anche al suo compagno Sebastien Buemi.

Il debutto della Formula E a Puebla si può definire positivo, questa volta si è corso utilizzando un layout preesistente senza modifiche ad hoc, come era accaduto a Valencia, anche se fa un po’ storcere il naso l’aggiunta di barriere anche in quelle curve già provviste di vie di fuga. Vedere le Spark Gen2 percorrere il banking dell’ultima curva è stato molto piacevole sia dal punto di vista estetico, sia dal punto di vista sportivo, non è stata la gara più entusiasmante della storia del campionato ma nemmeno la più noiosa. Il secondo (terzo se includiamo Città del Messico) esame della Formula E in un circuito permanente si può dire superato, non si sono verificate le temute problematiche relative ai consumi.

Rimane sospeso il giudizio sull’Attack Mode, posizionato non più nella traiettoria non ideale, ma direttamente in una curva alternativa a quella prevista dal giro standard (una sorta di Joker Lap), se da un lato così facendo si riducono le problematiche relative ai mancati passaggi sul sensore, dall’altro si è visto come il rientro in pista avvenga in una zona non ottimale, in traiettoria e impossibile da vedere per chi sta percorrendo la curva normalmente.

Segue la classifica di gara.

Immagine: Twitter / Audi Sport

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