Lucas di Grassi è il terzo campione nella storia della Formula E. Al brasiliano del team Abt è bastato il settimo posto nella gara-2 di Montréal per aggiudicarsi il titolo, mentre Sébastien Buemi è stato autore di un altra gara sfortunata concludendo solo 11esimo. Corsa che ha visto il primo successo assoluto di Jean-Éric Vergne e del team Techeetah, davanti a Felix Rosenqvist e a José María López.
Vergne ha sorpreso Sam Bird già al semaforo verde, lanciando da quel momento una lunga rincorsa al poleman Felix Rosenqvist. Il francese ha “bussato” più volte alla porta dello svedese senza riuscire a trovare varchi nel primo stint di gara, ma dopo il cambio vettura ha aumentato il suo ritmo e al 29esimo giro è passato al comando della gara, senza più lasciarlo fino alla bandiera a scacchi. Una grande liberazione per l’ex pilota Toro Rosso, nonché Andretti e Virgin, dopo gli otto podi senza vittoria conquistati prima di oggi.
Con il secondo posto conquistato dopo avere resistito al recupero di “Pechito” López nel finale, Rosenqvist ha vinto il duello con Sam Bird per il terzo posto in campionato. Bird è stato invece autore di una gara meno incisiva del solito, nella quale non ha tenuto il ritmo del suo diretto avversario subendo anche l’iniziativa di Nick Heidfeld per qualche giro; dopo la seconda sosta, il britannico è stato costretto a cedere il passo al compagno di squadra argentino, che ha concluso in bellezza il campionato replicando il podio di Parigi dall’11esima casella in griglia. Quinta posizione finale per l’altra Mahindra, la #23 di Heidfeld.
E veniamo al nuovo campione, che ha badato a rimanere lontano dai guai vista l’ennesima giornata storta di Buemi. L’unico sussulto all’interno del team Abt si è verificato nel corso del cambio vettura, quando di Grassi è stato rimandato in pista addirittura alle spalle dello stesso Daniel Abt oltre che di Engel, Dillmann e d’Ambrosio, inseguitori prima del pit stop. Il ritmo delle due vetture giallorosse si è però dimostrato superiore nella seconda parte di gara, durante la quale hanno avuto appunto ragione delle Venturi e della Dragon #7. Nel corso dell’ultimo giro, di Grassi ha lasciato la sesta posizione a Daniel Abt, conscio ormai del risultato in cassaforte. Un titolo sofferto, conquistato con una vettura meno competitiva rispetto a quella di Buemi e portato in casa Audi ancor prima del debutto della Casa ufficiale, previsto per la prossima stagione. Piccola ma importante statistica, di Grassi ha preceduto Buemi nella classifica finale di 24 lunghezze, a fronte dei 22 punti ottenuti dal brasiliano a Brooklyn “in contumacia” dello svizzero.
Un Buemi visibilmente sconsolato per il campionato perso. La gara di oggi lo ha visto solo 11esimo sul traguardo dopo un contatto al via, che lo ha costretto a tornare ai box per rimuovere la carena posteriore destra danneggiata. Al di là della sua assenza nello scorso ePrix di New York, che senz’altro ha condizionato (ma non totalmente, come detto) il campionato, Buemi si è reso protagonista di un weekend negativo su tutti i fronti nonostante il vantaggio di dieci punti con cui si è presentato in Canada: l’episodio più clamoroso è senz’altro quello dell’incidente nella FP2 di ieri, che ha costretto i meccanici DAMS ad un lavoro supplementare senza la possibilità di verificare poi appieno le condizioni della monoposto, fatto questo che ha portato alla squalifica da gara-1 a causa del peso vettura al di sotto del limite regolamentare; anche oggi, tuttavia, il campione 2016 ha commesso un errore in qualifica che lo ha relegato al 13esimo posto in griglia, nel bel mezzo della bagarre di centro gruppo dove i contatti più o meno ruvidi non mancano mai. Resta il rammarico per avere perso un titolo nonostante ben sei vittorie di gara, ma il team DAMS può consolarsi con il titolo squadre e la consapevolezza di essere ancora la prima forza in campo.
Tra gli altri protagonisti di gara-2 si annovera Stéphane Sarrazin, finito in testacoda alla prima curva ma risalito fino all’ottavo posto, così come Maro Engel, capace di recuperare fino al sesto posto (dal 18esimo in griglia) grazie ad un pit stop anticipato ma poi poco abile nella gestione delle batterie sulla seconda vettura. La zona punti è stata completata da Jérôme d’Ambrosio e Tom Dillmann, che hanno portato a punti le poco competitive Dragon e Venturi. Ancora a secco Jaguar, Andretti e soprattutto China-NextEV, con Piquet e Turvey che hanno chiuso al 16esimo e al 17esimo posto con un pesante distacco dal resto del gruppo.
Unici ritirati della gara sono Loïc Duval, finito a muro al 35esimo giro dopo un contatto con Robin Frijns, e Nicolas Prost, partito dai box e protagonista di un’autentica odissea a fondo classifica. Il pilota della DAMS #8 si è consolato con il punto del giro veloce ma questo non cancella una stagione alquanto deludente, con zero podi a fronte di un compagno di squadra che ha sfiorato il titolo.
Dopo la pausa estiva, la Formula E tornerà in pista a inizio ottobre con i test collettivi, che da Donington si sposteranno a Valencia. Il primo appuntamento della prossima stagione è previsto nuovamente a Hong Kong, con un double header che si terrà tra il 2 e il 3 dicembre. Tra le novità principali, oltre al debutto ufficiale di Audi, ci sarà il primo ePrix di Roma (il 7 aprile 2018) e l’innalzamento della massima potenza esprimibile dalle vetture a 180 kW.
Classifica di gara:
Classifica di campionato:
Immagine copertina: twitter.com/abt_formula_e
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