Formula E | Mexico City ePrix 2023: Jake Dennis trionfa nella prima gara della Gen 3

Formula E
Tempo di lettura: 6 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
15 Gennaio 2023 - 00:55
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Jake Dennis trionfa a Città del Messico. La prima gara della Gen 3 ha visto il pilota Andretti conquistare il quarto trionfo in carriera, davanti a Wehrlein e al poleman Di Grassi

La Season 9 è cominciata. Dopo una prima gara si può sicuramente verificare come la nuova generazione di vetture abbia permesso di incrementare le prestazioni e come i cambi regolamentari (primo fra tutti l’introduzione di una lunghezza di gara espressa in giri) abbiano portato a un miglioramento del format. Resta l’incognita sicurezza. Un infortunio all’esordio non è esattamente rassicurante su una questione importante quanto delicata.

Dopo numerosi test della più varia natura, la terza generazione della massima formula elettrica è pronta a scendere in pista per il primo dei 16 appuntamenti che compongono la stagione 2022-23. Le nuove vetture, più potenti e leggere rispetto alle precedenti, sono finalmente pronte a compiere il loro scopo definitivo: competere nella lunga distanza, guidate da alcuni dei piloti più veloci del pianeta.

L’elettrizzante (è il caso di dirlo) season opener cambia luogo dopo 4 stagioni. Da Diriyah (che comunque ospiterà il secondo e il terzo appuntamento in questo 2023) ci si sposta nel Nuovo Mondo, più precisamente a Città del Messico.

L’Autodromo Hermanos Rodriguez, sede storica del Mexico City ePrix, è un concentrato di storia delle quattro ruote. Fin dalla sua costruzione nel 1959, il circuito ad alta quota ha ospitato tantissime categorie diverse, non per ultima proprio la Formula E. Il principale campionato elettrico ha svolto qui la sua prima gara nel 2016, all’epoca come quinto round della season 2, e, da allora, ha lasciato il calendario solo nel 2021, quando è stato sostituito da Puebla.

Il layout, completamente diverso da quello principale, è stato modificato in vista dell’appuntamento corrente. Il circuito rimane in senso orario, ma cambiano velocità media e numero di curve, che da 16 diventano 19, vista l’aggiunta di una chicane (presente fino al 2019) dopo curva 8. La lunghezza cresce a 2,093km, che verranno percorsi 36 volte. Da ricordare che, per la prima volta nella storia della Formula E, le gare sono misurate in distanza e non in tempo. L’attack zone si trova al largo di curva 15.

La gara

In partenza il poleman Di Grassi brucia Dennis, partito in prima fila assieme a lui, che chiude curva 1 poco davanti al rookie Hughes. L’azione in pista dura molto poco, visto che un incidente chiama in pista la prima safety car dell’anno dopo appena mezzo giro.

Frijns sbaglia la traiettoria della nuova chicane e tampona violentemente la Nissan di Nato, che si trova appena davanti a lui. La Abt #4 si alza da terra e va a impattare (fortunatamente a velocità contenuta) contro le barriere di curva 10. Anche la Nissan #17 non è esente da problemi, visto che si ritererà nei box alla fine della tornata iniziale. L’esito del contatto è abbastanza inatteso: frattura alla mano sinistra per l’olandese. Non si hanno ancora notizie su un’eventuale assenza a Diriyah (tra due settimane).

La gara prosegue, ma solo per un paio di curve. La Jaguar di Bird ha un grave problema tecnico e il motore si ammutolisce. L’inglese è quindi costretto a terminare la sua prima apparizione iridata su una gen 3 a bordo pista.

Le vetture ricominciano a sfilare a regime al giro 10, nel quale viene inaugurata l’attack mode da Cassidy e Vandoorne. Dopo 12 tornate dalla partenza si assiste all’unico cambio al vertice della corsa: Dennis frena tardissimo in curva 6 e si porta davanti Di Grassi. L’inglese di Andretti prosegue a regime, distaccandosi immediatamente dal gruppetto di inseguitori. Contemporaneamente la direzione gara assegna un drive through a Ticktum per overpower. Il pilota NIO verrà poi penalizzato di ulteriori 10 secondi per un taglio del tracciato.

Al giro 18 viene chiamata ancora la safety car in pista. Un bloccaggio al posteriore porta Mortara contro le barriere esterne di curva 1. Gara finita per l’italo-svizzero. In ripartenza gli equilibri restano quelli visti nella precedente sezione della prova: Dennis crea un vuoto dietro a sè, mentre Di Grassi è costretto alla difesa.

Wehrlein, quarto alla ripartenza, sembra avere una marcia in più dei due piloti davanti. Al giro 26 sfrutta il passaggio in activation zone di Hughes per mettere le ruote davanti a quelle dell’inglese, ma non è finita qui. Bastano 3 tornate per permettere al tedesco di trovarsi in seconda posizione, presa con la forza dopo un meraviglioso attacco in curva 6. Non resta che il vuoto dietro alla Porsche #94.

La direzione gara notifica l’aggiunta di 5 giri, viste le lunghe interruzioni avvenute nella prima parte di gara. In questo periodo finale si accende la battaglia per il podio. Dietro a Di Grassi e a Hughes arrivano piano piano Lotterer, Buemi e Da Costa. A complicare la lotta, però, c’è il ritiro di Rast, che lascia la sua McLaren al largo di curva 7, punto cruciale per la definizione delle posizioni tra due importanti punti di sorpasso.

Nonostante vari tentativi, Hughes non riesce mai a porre a termine un sorpasso sul veterano Di Grassi, lasciando importanti spiragli aperti ai piloti dietro di sé. Ne approfitta Lotterer, che all’ultimo giro affonda, non senza problemi ben due attacchi sul rookie inglese. Se in curva 2 il giovane riesce a difendersi, sfruttando la traiettoria interna, in curva 9 non può ritenersi così fortunato. Il veterano si butta dentro con aggressività, non lasciando alcuna possibilità di difesa al già provato debuttante.

La gara termina senza ulteriori colpi di scena. Jake Dennis si porta a casa la prima vittoria stagionale (con tanto di giro veloce), quarta in carriera, gongolandosi nel finale grazie al distacco abissale sul compagno di power unit Wehrlein, anche lui estremamente distante dal gruppo degli inseguitori. Di Grassi chiude il podio a fatica, dimostrando comunque con questi risultati che il binomio tra il brasiliano e Mahindra sta prendendo la strada giusta. Lotterer, Hughes, Buemi, da Costa, Evans, Cassidy e Vandoorne chiudono la zona punti.

I risultati odierni

I risultati dell’ePrix di Città del Messico

La classifica generale

Se la classifica piloti lascia poco margine di interpretazione, con Dennis leader a quota 26, seguito da Wehrlein e Di Grassi a -8, la costruttori si figura più interessante. Andretti ha dimostrato di aver ripreso competitività, visto che si trova con 38 punti davanti al resto dello schieramento. A seguirli c’è Porsche, con 24 punti, mentre in P3 figura Mahindra che, nonostante abbia visto solo un pilota arrivare in top 10, si trova 20 lunghezze dietro al team americano e a 6 dal costruttore tedesco.

Prossimi appuntamenti

La Formula E torna fra due settimane, con l’ePrix di Diriyah. Il doppio appuntamento sul circuito cittadino di Riyadh, in Arabia Saudita, sarà decisamente suggestivo, visto che, come quasi da tradizione, si terrà in notturna. Per conoscere l’evoluzione della gen 3 e del suo campionato di esordio bisognerà quindi aspettare venerdì 27 e sabato 28 Gennaio.

Immagine: Twitter / ABB FIA Formula E World Championship

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