Formula E Long Beach: Piquet emula il padre e vede la leadership

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
5 Aprile 2015 - 23:35
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30 marzo 1980: sulle strade di Long Beach, Nelson Piquet su Brabham-Ford vince il primo di 23 Gran Premi in Formula 1 tra lo stupore generale. Il brasiliano vincerà tre titoli mondiali e diverrà uno dei piloti di maggior successo nella storia. 4 aprile 2014: sullo stesso circuito, un po’ accorciato, il figlio Nelson jr. vince il suo primo Gran Premio di Formula E in carriera. Nelsinho ha già all’attivo una stagione e mezza nella massima serie, periodo peraltro non troppo esaltante e culminato nel “crashgate” di Singapore 2008. L’ultima vittoria a ruote coperte del figlio d’arte risaliva a ben nove anni fa, quando si aggiudicò la prima manche del Gran Premio di Turchia di GP2, e a prescindere dalla differenza di successi tra padre e figlio, questa gara rappresenta il rilancio di Piquet jr. per quanto riguarda la corsa al primo titolo “elettrico” della storia.

Giornata piena, a Long Beach, con tre sessioni di libere per compensare la cancellazione di una di queste a Miami. Qualifica che vede dominare Buemi, poi penalizzato per un eccesso nell’uso della batteria e retrocesso decimo. Ad ereditare i tre punti aggiuntivi è quindi Daniel Abt, piazzatosi davanti all’altra DAMS di Prost per appena sette millesimi. Il pubblico vota Piquet, Vergne e Bird per il FanBoost.

Allo spegnersi del semaforo rosso il più lesto è però Piquet, autore di un formidabile slalom tra le Spark di Prost e Abt e abile ad immettersi in traiettoria prima della stretta chicane iniziale. Vergne intanto supera di Grassi per la quarta posizione, Buemi parte anch’egli col piede giusto ed è già settimo.

Prima vittima del cittadino alle porte di Los Angeles è Sam Bird, a causa degli ormai cronici difetti alle sospensioni di queste monoposto. Il britannico rientra ai box per cambiare vettura, nel tentativo quantomeno di conquistare i due punti del giro veloce ben conscio di non avere abbastanza batteria per arrivare al traguardo.

All’inizio del quarto giro, Scott Speed (fino a quel punto sesto) sbatte contro il muretto all’esterno della prima esse, senza troppe colpe poiché dalla camera on-board si scorge chiaramente il cedimento della sospensione anteriore destra prima dell’impatto con il muro causato dal salto sul primo cordolo.

L’ingresso della Safety Car è necessario per rimuovere in sicurezza la vettura del team Andretti. Dopo tre giri di neutralizzazione la corsa riprende con Vergne che utilizza il FanBoost per scavalcare Prost, riuscendoci. Pochi secondi più tardi è di Grassi a scavalcare il leader del campionato. Alle loro spalle Buemi, da Costa e d’Ambrosio scatenano una bagarre a forza di sorpassi e controsorpassi con il portoghese che arriva a sfiorare il muretto.

Una nuova neutralizzazione è provocata dalla scellerata manovra di Charles Pic, che nel tentativo di superare Duval all’ultimo tornantino sbaglia la frenata e centra l’incolpevole Jarno Trulli, costringendolo al ritiro.

Altri due giri dietro alla vettura di sicurezza e la gara riprende, sempre con Piquet davanti ad Abt, Vergne, di Grassi e Prost. Il francese tuttavia è ancora protagonista in negativo, allorché viene scavalcato sia dal compagno di squadra Buemi che da da Costa, scivolando così settimo.

Le due neutralizzazioni hanno permesso ai piloti di risparmiare le batterie, così i pit stop per il cambio vettura vengono ritardati di un paio di tornate. Sono Abt e Sarrazin i primi a rientrare, seguiti il giro successivo da un po’ tutto il resto del gruppo, fatta eccezione per Senna, Durán, Duval, Alguersuari e Pic (nel frattempo penalizzato con un drive through per l’incidente con Trulli).

Effettuate tutte le soste, Piquet mantiene salda la leadership davanti a Vergne, alle Audi-Abt di Abt e di Grassi e a Buemi, mentre subito dietro Senna difende la posizione su Prost. Il francese della DAMS tuttavia viene fermato con un drive through per un contatto con d’Ambrosio giudicato irregolare dai commissari di gara.

Anche la gara del poleman, Abt, viene compromessa da un overusing della batteria sulla prima monoposto, che costa anche al tedesco un drive through. Di Grassi eredita così l’ultimo gradino del podio. Nella lotta per le posizioni di immediato rincalzo, un contatto tra d’Ambrosio e Heidfeld vede il tedesco della Venturi avere la peggio, finendo contro la barriera di gomme e perdendo l’ala posteriore.

Il risparmio delle batterie dovuto alle due Safety Car permette un finale più lineare, con Piquet che transita per primo sotto la bandiera a scacchi davanti a Vergne, di Grassi, Buemi, un ottimo Senna rimontante dalla dodicesima posizione, d’Ambrosio, da Costa, Alguersuari, Duval e Sarrazin. Fuori dai punti sia Prost che Abt, rispettivamente quattordicesimo e quindicesimo. In virtù di questi risultati, di Grassi si riprende il comando della classifica piloti con appena un punto di vantaggio su Piquet, mentre Prost è ora terzo a sei lunghezze. Tra i team domina ancora la DAMS forte dei suoi 124 punti contro i 97 della Audi e gli 82 della Virgin.

Prossimo appuntamento previsto per il 9 maggio, con il primo round europeo dal tracciato (anche qui accorciato) di Montecarlo.

Così in gara:

garafe

Così in campionato:

classificafe

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