Il pilota brasiliano si racconta alla vigilia del double header dell’ePrix di Seoul, dove la Formula E arriverà a quota 100 gare nella propria storia.
Il double header dell’ePrix di Seoul vedrà la Formula E toccare il traguardo delle 100 gare nella propria storia, arrivandovi proprio in occasione dell’ultima gara della Season 8 in programma domenica 14 agosto nella capitale della Corea del Sud. Tra i 22 piloti che scenderanno in pista Lucas Di Grassi sarà l’unico ad aver preso parte a tutti i 100 ePrix di Formula E disputati dal 2014 ad oggi, data anche l’assenza di Sam Bird per infortunio dall’ultimo weekend di gara della stagione corrente.
Il pilota brasiliano, reduce dalla vittoria nell’ultimo ePrix di Londra, è uno dei volti principali del campionato sin dall’inizio, diventando il primo storico vincitore di un ePrix con la vittoria ottenuta nell’ePrix di Pechino del 2014, al termine di un concitato finale di gara che ha visto il pauroso incidente all’ultima curva dell’ultimo giro tra Nico Prost e Nick Heidfeld. Da lì in poi, in Formula E Di Grassi ha ottenuto 13 vittorie, 38 podi, 3 pole position, 12 giri più veloci e 994 punti conquistati, con il titolo iridato della Season 3 come punto più alto della sua carriera nella serie Full Electric.
In una lunga intervista rilasciata ai canali ufficiali della Formula E, il 37 enne pilota della Venturi (38 anni domani) ha raccontato la propria esperienza nella serie toccando molti argomenti, evidenziando nuovamente l’evoluzione che lo sport ha avuto lungo queste otto stagioni.
“Penso che il campionato si sia evoluto e tutti possono vederlo”, dichiara Di Grassi. “Dalla Season 1 ci sono stati enormi cambiamenti: la serie è maturata ed è passata dall’essere nuova e piena di dubbi a qualcosa in grado di mantenere le sue promesse. Qualsiasi azienda, indipendentemente dal fatto che sia uno sport o meno, ha cicli di innovazione, maturità e progresso. La Formula E si è affermata saldamente come uno dei campionati di corse più importanti al mondo ed è in continua crescita organica – ora sappiamo che i dubbi erano sbagliati e sappiamo che funziona: è stata in grado di arrivare alle case costruttrici nel suo primo ciclo con BMW, Mercedes e Audi, ora ci saranno nuove case costruttrici nel secondo ciclo con altre pronte a unirsi e altre che potrebbero tornare. Succede così nel motorsport”.
“La prossima grande novità è la Gen3, che ha un enorme potenziale: guideremo auto molto più veloci, più piccole e più leggere e saranno ancora più impressionanti da vedere in pista. Gli eventi stanno andando nella giusta direzione, fornendo un prodotto sempre migliore affinché i fan vengano coinvolti. L’evoluzione continuerà in questo modo, sia dal punto di vista tecnico che dello spettacolo”.
Di Grassi arriva poi a toccare il traguardo delle 100 gare: “Disputare 100 gare è un privilegio per me, la mia carriera non sarebbe stata quella che è ora senza la Formula E. I miei ricordi più belli sono arrivati in Messico, che è sempre fantastico. I loro fan sono incredibili, non posso muovermi senza che loro ti prendano d’assalto e cerchino di ottenere un autografo e cose del genere, è molto speciale per me e per la Formula E. Ovviamente anche Roma e New York sono speciali, poi c’è Londra che ha un effetto diverso in un evento incredibile con un’atmosfera unica come il circuito indoor/outdoor. Anche Berlino è una delle mie gare preferite mentre mi ha sorpreso Jakarta, sia per il numero di persone presenti che come feedback raggiunto sui social… è stato impressionante! L’anno prossimo avremo sicuramente San Paolo e Hyderabad, e penso che potrebbero portare qualcosa di veramente entusiasmante. Da brasiliano, non vedo l’ora di correre con la Gen3 davanti ai fan in Brasile a marzo nella prossima stagione”.
Di Grassi si sofferma poi sull’evoluzione manifestata dal campionato nel corso delle sue otto stagioni, rivelandosi impaziente di guidare la nuova vettura Gen3: “Si può notare come centinaia di migliaia di persone abbiano visto queste prime 100 gare e quanta tecnologia è stata accelerata dalle case automobilistiche in queste otto stagioni. Possiamo anche vedere quante più persone sono interessate ai veicoli elettrici e consapevoli dei propri valori. Per me tutto ciò ha contribuito ad accelerare l’avvento della tecnologia e a cambiare la percezione dei consumatori e dei produttori sulle auto elettriche, quindi ne è valsa la pena”.
“La Formula E, nelle ultime otto stagioni, ha svolto il suo compito di rendere sexy le auto elettriche e assicurarsi che fossero nella coscienza delle persone. Ora stiamo entrando nella seconda fase delle cose: il campionato e la tecnologia sono stabiliti e incoraggiano l’evoluzione come il prossimo passo. La tecnologia sta solo migliorando e le auto stanno diventando sempre più veloci. Ogni mese la tecnologia della batteria, la tecnologia del powertrain e così via si evolvono. È ancora ai suoi relativi inizi e in futuro vedremo ancora grandi passi avanti”.
Inoltre, Di Grassi ha speso anche alcune parole sugli hater della Formula E, sempre pronti a parlar male della serie per i più svariati motivi, in molti casi senza un filo logico o solo per “moda”: “Condividiamo alcune cose con altre serie e alcuni odiano proprio l’idea delle auto elettriche”, afferma il 37enne pilota brasiliano. “Quindi, ogni volta che commento qualcosa che ha a che fare con la tecnologia o la sostenibilità, vengo bombardato da questi odiatori dell’elettrico che dicono ‘che ne sai dell’acqua in bottiglia, guidi auto da corsa elettriche!’. Può esserci molto odio perché non tutti capiscono o non vogliono accettare il fatto che il mondo sta cambiando e che dobbiamo orientarci verso l’efficienza e la sostenibilità. Dall’altro lato, ci sono persone come i bambini piccoli e le generazioni più giovani che sono cresciute guardando la Formula E e sono più consapevoli dell’ambiente e sono orientate alla famiglia; lì c’è un pubblico a lungo termine. È una serie inclusiva per i fan e questo è un altro enorme dato positivo”.

Immagini: Formula E Media
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