L’ePrix di Città del Messico 2019, anche solo per un giorno, ci ha restituito la Formula E a cui eravamo abituati alle origini della categoria elettrica. Una gara gestita totalmente sul consumo delle batterie, dopo una bandiera rossa causata dal botto di Nelsinho Piquet al secondo giro e una seconda parte corsa al 100% delle possibilità della nuova Spark SRT05.
Il modo di correre una gara di Formula E è ben diverso da una qualsiasi categoria tradizionale, si sa, e questo ha “tradito” Pascal Wehrlein. Una gara impeccabile, quella del tedesco della Mahindra, al comando dal semaforo verde fino all’ultima curva quando la sua batteria si è azzerata. L’ex pilota Mercedes ha dunque tentato una chiusura disperata su Lucas di Grassi, il quale ha rischiato di finire a muro ma alla fine ha superato di un’incollatura la Mahindra #94. Di Grassi ha fatto ricorso alla sua esperienza, agli antipodi del rookie Wehrlein, gestendo le batterie alla perfezione e conquistando il primo successo stagionale del team Audi.
Wehrlein ha dovuto cedere anche il suo secondo posto a seguito di un taglio di chicane all’ultimo giro, che gli è costato una penalità. Il rude duello con di Grassi ha infatti visto un contatto tra i due alla chicane 3-4, che Wehrlein ha tagliato traendo un vantaggio sul brasiliano. I cinque secondi inflitti al development driver Ferrari dopo il traguardo lo hanno retrocesso in sesta piazza. Resta il fatto che Wehrlein è ormai una realtà della Formula E, con più esperienza avrà modo di togliersi molte soddisfazioni.
Sul podio sono quindi saliti António Félix da Costa ed Edoardo Mortara, grazie allo stop delle Nissan all’ultimo giro. Oliver Rowland e Sébastien Buemi stavano infatti occupando il terzo e il quarto posto quando la batteria delle rispettive vetture si è azzerata, lasciandoli fermi a bordo pista. Pesante débâcle soprattutto per lo svizzero, che in quanto a conoscenza delle batterie dovrebbe confrontarsi alla pari con lo storico rivale di Grassi. Gara tra alti e bassi per il britannico, autore di un’ottima partenza ma poi autore di un banale dritto nella zona dello stadio dopo avere attivato un Attack Mode. Il portoghese della BMW ha corso una gara in attesa degli eventi, occupando la quinta posizione dal primo giro fino all’inizio dell’ultimo, mentre Mortara è stato premiato con un rocambolesco podio dopo avere avuto ragione di Felipe Massa nel duello targato Venturi.
La classifica, nelle concitate fasi finali, è stata decisamente rivoluzionata rispetto all’andamento della gara. Dopo avere navigato ai margini della zona punti, il sempre solido Jérôme d’Ambrosio ha portato a casa un quarto posto precedendo André Lotterer, quindi Wehrlein e Mitch Evans. Particolare attenzione al neozelandese della Jaguar, che ha corso un’altra gara di sostanza e ha portato a casa punti importanti nonostante un incidente con Jean-Éric Vergne al 27° giro.
Per il campione in carica, invece, la lista di gare da dimenticare si sta allungando in modo preoccupante. All’incidente della prima curva di Marrakech e al mesto ritiro cileno si è unito il 13° posto odierno, complice una gara sottotono segnata anche dagli incidenti con Piquet ed Evans. La collisione che ha portato alla bandiera rossa è arrivata per un’incomprensione tra Vergne e Piquet, con il brasiliano che ha cercato un varco inesistente all’interno del francese, alla staccata dell’ultima chicane. La Jaguar #3 è decollata, carambolando sulla BMW di Alexander Sims e atterrando al suolo pressoché demolita. Tutti illesi, ma il campionato del figlio d’arte continua ad essere molto sfortunato. Il secondo zero consecutivo, invece, ha fatto perdere a Vergne la “scia” dei primi in classifica ma il distacco è ancora pienamente recuperabile.
Ottavo Felipe Massa, che si è ben difeso per tre quarti di gara per poi cedere il passo a Mortara e d’Ambrosio. A causa di una gestione non ottimale delle batterie, anche il brasiliano della Venturi ha perso posizioni alla fine ma questo non gli ha impedito di conquistare i suoi primi punti in Formula E. Alle sue spalle Sam Bird, che ha chiuso la sua rimonta dall’ultimo posto in griglia con due punti comunque importanti in ottica campionato. Decimo Daniel Abt, che ha seguito grossomodo l’onda della gara di Bird, davanti a Robin Frijns, retrocesso di tre posizioni dopo le qualifiche dopo avere ostacolato d’Ambrosio in qualifica e 11° al traguardo.
Penalità assortite sono state inflitte a José María López e Stoffel Vandoorne, tra le delusioni di giornata. La gara dell’argentino è stata particolarmente macchiata da una serie di disattenzioni: un eccesso di velocità in corsia box gli è costato l’aggiunta di dieci secondi sul tempo finale, un eccesso di rigenerazione di batteria in frenata ha portato ad un drive through; in quest’ultimo caso, “Pechito” ha addirittura simulato un rientro ai box, tornando in pista dopo avere superato la linea bianca e prendendosi così altri cinque secondi di penalità. Vandoorne invece ha letteralmente cestinato il FanBoost, utilizzandolo troppo presto rispetto al consentito ed eccedendo l’energia massima consentita da regolamento: anche per il belga, cinque secondi e un drive through.
Esordio poco fortunato per Felipe Nasr, finito in testacoda al secondo giro dopo un contatto con Oliver Turvey e a sua volta rientrato ai box all’ultima tornata dopo essere rimasto a secco di batteria. Avrà modo di conoscere meglio la sua Dragon-Penske nei test di domani.
Una classifica più serrata che mai vede d’Ambrosio di nuovo al comando con 53 punti, contro i 46 di un redivivo da Costa e i 45 di Bird. Risale al quarto posto di Grassi a quota 34, mentre Wehrlein è quinto a quota 30. Mahindra comanda la classifica squadre con 83 punti contro i 73 di Virgin-Audi e i 64 di Andretti-BMW.
Dopo le gare americane, che si concluderanno ufficialmente con i test collettivi di domani, la Formula E si trasferisce in Asia per la doppia trasferta cinese. Appuntamento il 10 marzo a Hong Kong.
Classifica di gara:
Classifica di campionato:
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