Formula E | Ad-Diriyah: Sims dalla pole position fino al successo, doppietta BMW

Formula E
Tempo di lettura: 8 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
23 Novembre 2019 - 15:30
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Se alcuni si erano lamentati che il primo round del campionato 2019/2020 della Formula E fosse stato poco entusiasmante e senza colpi di scena, di certo in questa seconda gara è stato ampiamente accontentato. Dopo un’autentica gara di sopravvivenza, piena di incidenti, penalizzazioni e discutibili scelte da parte della direzione gara, a vincere è stato il poleman Alexander Sims, davanti al suo compagno di squadra Maximilian Günther. Il duo del team BMW i Andretti rimedia così a un primo round piuttosto opaco e si aggiudica sia la prima doppietta che la testa nelle classifiche piloti (nel caso di Sims) e team.

Sul podio Lucas Di Grassi, anche lui riuscito a trovare una rivincita dopo la prima gara senza punti, approfittando anche dei vari eventi accaduti davanti a sé ma anche alle sue spalle. I risultati della gara di oggi sono stati in attesa di essere confermati per decine di minuti: sono state diverse le investigazioni e la più importante riguardava una ripartenza dopo una delle due Safety Car, nella quale molti piloti hanno utilizzato l’Attack Mode quando, per regolamento, esso non dovrebbe essere utilizzato con la vettura di sicurezza in pista. Ci sono stati diversi ritiri illustri, tra cui quello del vincitore di ieri Sam Bird.

LA CRONACA

Nella fase di schieramento avviene già la prima defezione di rilievo: la Mahindra di D’Ambrosio non si muove e il pilota non riuscirà a posizionarsi in griglia, dando a Da Costa la possibilità di avere un corridoio favorevole per poter partire bene dalla sesta casella.

Allo scatto Sims sfrutta bene la traiettoria pulita e la pole position e guida la corsa nelle prime curve, Buemi alle sue spalle si difende da Grassi e lo stesso fa Da Costa su Evans, stringendolo all’interno della prima curva e col pilota Jaguar che riesce a evitare il contatto per un pelo. La partenza pare regolare, ma ben più in là durante la corsa si scoprirà della falsa partenza di Massa.

Nel primo giro Sims spinge forte ed è già in fuga, mentre alle sue spalle si consuma la lotta a tre tra Buemi, Di Grassi e Da Costa. Un altro possibile protagonista, Jean-Éric Vergne, è invece costretto a uno stop&go per non aver totalmente scontato la propria penalità arrivatagli dopo le qualifiche. I primi giri sono piuttosto lineari, con giusto un sorpasso di De Vries su Qing Hua alla chicane e un errore di Müller alla stessa curva.

Sims accumula due secondi su Buemi ed è il più veloce in pista insieme a Da Costa. Il portoghese pare il più intraprendente nel primo gruppo di piloti e attacca con decisione Di Grassi alla curva 18. Ci prova anche Evans a fare la stessa cosa sul brasiliano, che però stavolta si difende bene e permette anche a Bird, come un rapace, di superare la Jaguar.

Buemi e Da Costa cominciano a riavvicinarsi al leader della corsa, ma il loro distacco cala principalmente grazie al primo utilizzo di Sims dell’Attack Mode. Il secondo grosso colpo di scena arriva nel giro successivo: Buemi, nell’intento di usare l’Attack Mode, rallenta parecchio all’ingresso della chicane 18-19, ma Da Costa alle sue spalle arriva troppo forte e lo tampona, mandandolo in testacoda; il portoghese continua la sua corsa, ma Buemi è costretto a veder sfilare gran parte del gruppo, prima di rientrare in pista rischiando di essere centrato da Massa e Abt. Lo svizzero rientra in gara alle spalle del compagno Rowland.

Cominciano i primi utilizzi massicci dell’Attack Mode, sfruttato da Massa, Günther, Vandoorne e ancroa Buemi, ma cominciano anche a fioccare le prime penalità: Abt è il primo, penalizzato per un picco di potenza irregolare sulla sua Audi. Davanti, Da Costa non è stato ancora penalizzato per il contatto col pilota della Nissan e.Dams e può ancora permettersi di lottare con i primi, prendendo a sua volta l’Attack Mode e risorpassando Di Grassi in curva 1 per la seconda posizione. L’attacco del portoghese innesca una reazione a catena pazzesca: vedendo Di Grassi in difficoltà, Bird prova a impensierirlo all’esterno della curva 3, ma Evans si mette all’interno del pilota della Virgin; la traiettoria pulita è troppo ristretta per farci passare due vetture, Bird rischia quindi di andare contro il muro una prima volta, salvando però la vettura ma venendo successivamente tamponato da Wehrlein alla 5. Il vincitore della prima gara termina così la sua corsa e in pista entra la Safety Car. Le cose non vanno meglio agli due piloti coinvolti nell’incidente: Wehrlein si ritrova con l’ala danneggiata e si mette ad andare rasente al muro per poter togliere il pezzo di ala danneggiato, mentre Evans è costretto alla sosta ai box per i danni rimediati.

In questa fase superiamo la metà gara e, dopo due giri a passo d’uomo, l’ePrix si appresta a ripartire. Al rientro della vettura di sicurezza ai box però, Sims decide di passare per la zona dell’Attack Mode, con Da Costa che non può comunque superarlo prima della bandiera verde, e alle spalle dei primi due molti altri imitano il pilota BMW. Nella confusione, un pezzo della scocca anteriore della vettura di Günther si stacca e rimane nell’ultimo allungo prima del traguardo. Sono costretti ai box Wehrlein, richiamato dal team nonostante la particolare maniera di risolversi i danni causati, e Da Costa per scontare il drive through del contatto con Buemi. C’è azione anche in pista, con Vandoorne che passa al quarto posto superando Frijns.

Poco dopo, anche il secondo pilota della Virgin finisce a muro, stavolta per un errore dell’olandese. Ancora una volta c’è la Safety e ancora una volta spuntano penalizzazioni a destra e a manca: Buemi rimedia dieci secondi in più sul tempo finale per il suo rientro in traiettoria dopo l’incidente con Da Costa, mentre Massa viene penalizzato per falsa partenza, con un ritardo di oltre trenta minuti dal via. E’ poi scandaloso ciò che succede alla seconda ripartenza dopo la Safety Car: i commissari danno bandiera verde mentre, nel tratto più tortuoso della pista, i commissari sono ancora intenti a rimuovere la vettura di Frijns; viene prontamente esposta la bandiera gialla e ordinata la Full Course Yellow.

Si torna finalmente a gareggiare, con Di Grassi che non perde tempo e usa immediatamente il suo ultimo Attack Mode, ma finisce alle spalle di Vandoorne e Günther. L’ex-campione del mondo riesce a superare con discreta facilità il belga ex-McLaren, ma l’impresa si fa più ardua col tedesco della BMW Andretti, bravo a difendersi nonostante il deficit di potenza. Viene comminata un’altra penalità a Massa, per aver ecceduto la velocità massima in corsia box durante la precedente penalità. Stessa sorte per Evans, punito con un drive through per il contatto con Bird.

Nonostante il ritmo di Günther e Di Grassi sia buono, Sims riesce a contenere i due durante l’ultimo stint e va così a vincere la sua prima gara in carriera, imitando l’ex-compagno Da Costa che vinse dodici mesi fa in Arabia Saudita. È doppietta per il team di Michael Andretti con Günther secondo, poi Di Grassi e Vandoorne. Sono ben cinque le vetture tedesche davanti quest’oggi, che sarebbero potute essere sei se Lotterer, sesto sul traguardo, non fosse stato punito con una penalità per aver ecceduto il limite di velocità durante il regime di Full Course Yellow. Di Grassi si aggiudica il punto aggiuntivo per il giro più veloce.

Sims balza così in testa al mondiale piloti, con 35 punti frutto delle due pole, della vittoria di oggi e dell’ottavo posto in gara-1. Bird, nonostante lo “zero”, rimane terzo in campionato alle spalle di un sorprendente Vandoorne, che in termini di risultati è stato il più costante in questo weekend con un quarto e un terzo posto (a quota 27 punti, contro i 26 di Bird). Risalgono la china Günther e Di Grassi, col tedesco a quota 18 come il connazionale Lotterer e il brasiliano a 16. Ancora un tondo zero sullo score per Buemi, Vergne e Wehrlein, mentre Da Costa ha all’attivo solo il punto ottenuto nei gruppi di qualifica. Nella classifica dei team Andretti Motorsport guida con 53 punti, davanti a Mercedes-Benz a 41 e a Virgin Racing a 36.

Si dovrà attendere la fine dell’anno per il terzo round stagionale, in quel di Santiago del Cile al Parque O’Higgins, luogo l’anno scorso di una delle gare più difficili e movimentate dell’anno, essa si svolgerà il 18 gennaio. Vedremo se i valori in campo visti in questo weekend cambieranno, o se, al contrario degli anni precedenti, alcuni team e piloti dimostreranno di avere davvero qualcosa in più rispetto alle altre squadre.

Qui i risultati della gara e le classifiche aggiornate.

Fonte immagine: Twitter/ BMW Motorsport

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