Brembo

Forghieri fa il “Furia” con Alonso: “Non è un buon collaudatore”

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 31 Gennaio 2015 - 15:30
Tempo di lettura: 4 minuti
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Forghieri fa il “Furia” con Alonso: “Non è un buon collaudatore”
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In un’intervista lasciata al sito diariodelweb.it, sono durissime le parole di Mauro Forghieri nei confronti di Fernando Alonso. Lo storico ingegnere addossa al pilota spagnolo, senza troppi giri di parole, alcune colpe sulla fallimentare esperienza ferrarista, augurandosi che l’arrivo di Sebastian Vettel possa significare un cambio di marcia per il Cavallino.

L’intervista spazia tra la sua esperienza in Ferrari e la conoscenza lunga decenni con l’ex presidente Montezemolo, il cui più grande merito secondo Forghieri è stato “Riuscire a ricreare una Ferrari come quella dei nostri tempi, soprattutto grazie a Schumacher, un professionista come pochi. Quando si rese conto che il metodo di lavoro era molto diverso da quello della Benetton, con cui aveva già vinto due Mondiali, portò con sé Rory Byrne, Jean Todt e soprattutto quel grande organizzatore che è Ross Brawn.”.

Incalzato con una domanda diretta, “Il problema delle ultime stagioni, dunque, è stato la mancanza di un altro Schumacher?”, Forghieri lancia la sua accusa diretta a Fernando Alonso: “Direi di sì. Se per tre o quattro stagioni di fila la macchina ha gli stessi problemi, vuol dire che non si sviluppa nella direzione giusta, e la colpa è del pilota. Alonso è un grandissimo corridore, ma non è un buon collaudatore. Ogni anno, quando gli davano la macchina in mano, diceva che tutto era perfetto, poi dopo qualche mese cominciava a parlarne male. Il vero campione è quello che gestisce la squadra.”

La speranza dell’ingegnere è che l’arrivo di Sebastian Vettel possa portare nuovo entusiasmo alla Rossa: “Me lo auguro. Lui è nato agonisticamente in Italia, alla Toro Rosso. Conosce i nostri pregi e i nostri difetti e non dovrebbe trovarsi in difficoltà dal punto di vista umano. Oltretutto, non si diventa campioni del mondo quattro volte senza avere una certa sensibilità per la macchina. Si possono avere i simulatori e i computer più avanzati del mondo, ma chi giudica davvero la macchina è il pilota in pista.”

Parliamone.

Non è la prima volta che Forghieri si lancia in questo tipo di uscite, ma in ogni caso le sue parole sono una bomba. Perchè aprono una breccia in quello che per molti è sempre stato un libro chiuso, vale a dire l’intoccabilità dell’Alonso pilota. Anche io, noi, quando abbiamo esposto qualche perplessità su alcune prestazioni dello spagnolo, siamo stati coperti di critiche. Perché, se dal punto di vista umano e caratteriale Alonso ha sempre lasciato qualche dubbio e spesso sono state criticate le sue capacità di essere “uomo squadra”, dal punto di vista puramente tecnico in pochi si sono esposti negativamente nei suoi confronti.

Fernando, anzi, per molti è l’eroe che ha tenuto a galla la Ferrari dalla caduta nel baratro completo. A sostegno di questa tesi c’è il confronto diretto con i compagni di squadra, che si sono sempre rivelati inferiori a lui. Anche se, personalmente, non credo al fatto che il divario ‘vero’ tra due campioni del mondo come Alonso e Raikkonen sia quello visto nel 2014, anche viste le precedenti due stagioni in Lotus del finlandese.

A cosa si riferisce allora Forghieri parlando di “collaudatore”? Perché sappiamo tutti benissimo che il tempo di collaudare adesso non c’è più, i test sono risicati e non è più come una volta, con una o due piste private a disposizione H24. Forse si riferisce alle ‘prime sensazioni’, a quelle che permettono subito di indicare una via. E infatti Forghieri accusa candidamente lo spagnolo con questa frase: “Ogni anno, quando gli davano la macchina in mano, diceva che tutto era perfetto, poi dopo qualche mese cominciava a parlarne male“. Vero è anche che ogni gara, ogni sessione, è un collaudo, dal punto di vista pratico. Non ci sono solo i test invernali. Quindi, probabilmente, Forghieri intende con il termine “collaudare” anche la capacità durante l’anno, gara dopo gara, di fornire indicazioni alla squadra.

Non sappiamo se Forghieri abbia dati diretti a supporto di quanto dichiarato. Vero è, però, che Alonso ha avuto per cinque anni una squadra completamente a disposizione con uno status di prima guida assoluta, che in alcuni casi è sfociato in criticate scelte in sfavore dei suoi compagni. E che, se è vero che vittorie e sconfitte devono essere ripartite tra tutti i componenti della squadra per la regola del “Si vince insieme, si perde insieme”, anche Fernando deve prendersi la sua percentuale, sebbene spesso sia restìo a questa pratica.

Riguardo Vettel, l’augurio di Forghieri avrà riscontro a breve. E proprio il riscontro dirà se, con le sue parole, “Furia” ci avrà visto giusto o meno. La sua esperienza è una buona prova, in merito.

Come dice il noto filosofo finlandese, “Wait and see”.

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