Chi parlava di mondiale riaperto dopo Singapore, può già calare le pretese. Suzuka ha rimesso in chiaro i valori in campo, e ha bollato la gara vinta da Sebastian come una meravigliosa eccezione ad una stagione dominata dalla Mercedes. Sarebbe stata troppo strana e troppo difficile da spiegare un’inversione totale di tendenza nei valori delle squadre fino ad Abu Dhabi, quasi da gridare allo scandalo. Meglio così.
La Ferrari esce da Suzuka come seconda forza definitiva. La qualifica aveva messo qualche dubbio, ma non potevamo sapere come sarebbe andata se tutti avessero avuto l’opportunità di concludere il secondo giro cronometrato in Q3, prima del botto di Kvyat. Brave le Williams a mettersi davanti con il primo giro cronometrato.
Detto questo, in gara Sebastian prima e Kimi poi hanno recuperato posizioni fino a portarsi nella loro ‘fascia’. Vettel ha approfittato della partenza per mettersi in seconda posizione, ma non è riuscito poi a tenerla dopo il secondo pit stop, uscendo dietro Rosberg. Kimi ha tallonato Bottas riuscendo poi a sopravanzarlo grazie alla strategia.
Oggettivamente, quello di Suzuka è il risultato ‘standard’ migliore per la Ferrari. In condizioni normali, la Mercedes viaggia per conto suo, ma bisogna render merito alla Ferrari di essere riuscita, in una stagione, a tornare ai vertici dopo anni decisamente deludenti. In attesa di un futuro ancora migliore.
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