Ferrari e Leclerc: non c’è evoluzione senza comunicazione

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
4 Giugno 2023 - 19:00
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La diatriba via radio per la scelta della gomma nell’ultimo stint di Leclerc a Barcellona è sintomatica di una situazione molto più grande all’interno della Ferrari.

Una delle carenze sottolineate nella scorsa stagione della Ferrari era quella relativa alle strategie, alle decisioni da prendere nel corso della gara. E abbiamo visto, più di una volta, quali sono stati gli errori macroscopici del 2022.

In questo 2023 le cose sembrano solo leggermente migliorate ma la sensazione che si ha, gara dopo gara, è che alla base della gestione macchina tra pilota (Leclerc) ed ingegnere (Xavi Marcos) ci sia qualcosa che non va a livello comunicativo.

In una gara nella quale si farà fatica a cogliere dei punti non vedo onestamente la necessità scontentare un pilota quando chiede una gomma piuttosto che un’altra. Vero è che dall’abitacolo si ha una visione limitata di quello che succede in pista, così come è vero che gli ingegneri hanno a disposizione un’infinità di dati.

Eppure, consci delle esperienze passate in cui gli stessi dati non sono stati sufficienti per portare a termine una strategia corretta, mi chiedo quale sia il senso di informare del cambio di mescola quando il pilota è già in corsia box, senza dargli tempo di reagire.

Annientare le sensazioni e le richieste del pilota non sempre è la scelta migliore. Ma ciò che più emerge da quanto successo prima dell’ultimo stint di Leclerc è proprio una mancanza di comunicazione. Perché se io, ingegnere, ho più dati a disposizione del pilota per sostenere che una hard è meglio di una soft, devo sapergli spiegare perché ho scelto così prendendomi le responsabilità del caso. Devo convincerlo o, se proprio non ci riesco, esporre le ragioni della scelta, anche sinteticamente visto che si guida a 300 all’ora.

Il problema qui è che informare Leclerc in pitlane che non gli verrà più montata la soft ma la hard non è solo mancanza di comunicazione, ma anche di rispetto nei confronti del pilota. In un mondo come quello della F1 la comunicazione e la fiducia reciproca nei confronti di chi lavora con te sono fondamentali per l’evoluzione della squadra, della macchina, delle personalità.

Se mancano questi aspetti si può anche avere la macchina più forte, ma il rischio è di non arrivare al successo. Figuriamoci se si prendono 45 secondi dal vincitore.

Immagine: Media Ferrari

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