Fernando Alonso, scheggia impazzita in un mondiale dalle premesse non esaltanti

BlogSeven
Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
6 Marzo 2023 - 11:15
Home  »  BlogSeven

Senza Alonso la prima del mondiale 2023 sarebbe stata tutta un’altra gara

Immaginate la prima gara di questo mondiale senza Fernando Alonso e una Aston Martin sorprendente: Red Bull che fa 1-2 con un’agilità di Mercedessiana memoria, una Ferrari che rompe senza mai essere in lotta, una che arriva a podio a distanza siderale, due Mercedes che prendono paga come nel 2022.

Se non fosse per quel diavolo d’un Fernando, anni 41, energia da vendere (e per questo grazie, visto che lo scrivente sta per entrare negli anta) e ricordi nostalgici lanciati ai quattro venti, la gara del Bahrain lancerebbe nello sconforto tutti quelli che non sono vestiti di blu.

Sapete qual è il problema? Che, di fatto, nello sconforto, un po’ c’è da lanciarsi davvero. È ovvio ed evidente che dopo una sola gara non si possono tirare somme e che qualcuno potrebbe dire “beh, un anno fa ricordati come sono andate le cose”. Però è proprio il confronto con il 2022 a lanciare un grande dubbio: perché nella prima gara dello scorso campionato, al di là della doppia rottura Red Bull, c’era stata quanto meno lotta per la vittoria con la Ferrari, mentre Mercedes era lontana bene o male quanto ieri.

Il mondiale 2023 inizia invece con una Red Bull prestazionalmente più avanti, o per meglio dire con una Ferrari più indietro, visto appunto il distacco di Mercedes equilibrato rispetto ad un anno fa. In prospettiva, quindi, non c’è neanche quel sapore di lotta che nel 2022 abbiamo visto per alcune gare, fino a quando l’affidabilità non ha minato la stagione Rossa. Affidabilità sulla quale ci sarà da fare un discorso a parte.

Il tutto, ieri, è stato offuscato, diciamo così, da quella scheggia impazzita con il numero 14. Fernando Alonso ha catalizzato l’attenzione su di sé da parte di tutti. Del suo team, dei suoi tifosi, della nuova generazione di fan della F1 e, soprattutto, della vecchia guardia, quella che lo ricorda in lotta agli esordi contro Schumacher, Raikkonen, Montoya e via dicendo.

A 41 primavere, finalmente con una monoposto degna del suo nome (ricordando che Lance Stroll, polsi a pezzi, è giunto sesto in mezzo alle Mercedes con l’altra AMR23), lo spagnolo si è concesso il lusso di irridere Sir Lewis Hamilton con un sorpasso da antologia, replicando poi con Sainz nonostante il connazionale sia stato, comunque, più attento a non concedergli spazi ed incroci.

Una gara epica, una rimonta nostalgica, un podio incredibile, un risultato la cui aspettativa era forse sussurrata per scaramanzia ma che poi è stata confermata in tutta la sua magia. Quello che si spera è che non sia un fuoco di paglia e che Aston sia capace di restare lì con Ferrari e Mercedes anche sul fronte degli sviluppi, senza perdersi da un certo punto in poi del mondiale. Anche se le risorse ci sono, sia dal punto di vista umano che finanziario.

Vedere Alonso lottare come un mastino dopo anni di delusioni dimostra ancora una volta quanto sia importante il mezzo in questa F1. E dimostra anche quanto le motivazioni siano fondamentali nel mondo delle corse. Anche a 41 primavere. Bravo Fer, ed è solo l’inizio.

Immagine: Media Aston Martin

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO