Fernando Alonso: l’ultimo grande romantico del motorsport

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
31 Gennaio 2018 - 10:00
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Della carriera di Fernando Alonso si possono criticare le scelte fatte, dettate a volte dalla poca voglia di rischiare e anche da una dose di sfortuna, gli atteggiamenti ogni tanto da “prima donna” che possono comunque essere dettati da situazioni del dietro le quinte che in pochi conoscono. Ci sono due cose che però non si possono assolutamente contestare al buon Fernando: il talento naturale, che lo rende a mio parere ancora il miglior pilota di monoposto al mondo, e la passione quasi unica che mette nello sport che pratica.

L’annuncio della sua partecipazione al WEC, oltre alla 24h di Le Mans, in contemporanea al mondiale di F1 che lo vedrà protagonista con la nuova Mclaren-Renault rende Fernando l’ultimo cavaliere romantico del motorsport.

Sì, perché le sue partecipazioni prima alla 500 Miglia di Indianapolis e poi alla recente 24h di Daytona sono segnali chiari e forti di una voglia di provarci, di arrivare a competere in tante categorie differenti della F1. Un po’ come facevano i piloti “old school” che si cimentavano in tante gare durante la loro stagione agonistica, non concentrando tutte le forze in una sola competizione. In una F1 che da anni vive di puro business e con la realtà di Halo che va a cancellare quel poco di spirito ed estetica che facevano parte di questo sport, la scelta di Alonso è una boccata di puro ossigeno per chi come il sottoscritto si emoziona ancora nel guardare le gare o nell’assistere a storie come questa.

Le nuove generazioni forse non capiscono questo “doppio impegno”, pensando che tutto possa essere scontato oppure legato solo a questioni economiche. Di scontato non c’è nulla, soprattutto quando si affrontano gare della durata di 24 ore che più di altre ci hanno insegnato, anche recentemente, che le corse si vincono solo sotto la bandiera a scacchi. Chi parla di vittoria “semplice” a Le Mans per Alonso, giustificandola con l’assenza di altri costruttori presenti nel campionato come erano Porsche e Audi prima di abbandonare causa dieselgate, dimostra una certa superficialità di giudizio. Alonso avrà tutto da perdere, nonostante parta nel team favorito. Vuoi perché la sua storia recente è fatta di delusioni e sconfitte, e sono sicuro che qualcuno ha già pronta la bozza per commentare una debacle di Fernando a Le Mans, vuoi perché di scontato e facile in una gara del genere non esiste nulla.

I soldi, che allo spagnolo non mancano, non sono di certo la causa del doppio impegno F1/WEC. Perché Alonso potrebbe già ritirarsi con i suoi milioni, godendosi la sua passione per la bicicletta e la sua splendida fidanzata Linda e vivendo una “pensione” in assoluto relax. Essere “sempre sul pezzo”, come spesso mi piace dire in quello che scrivo o twitto, farà sicuramente parte del prossimo periodo agonistico di Fernando, che essendo un professionista serio e soprattutto bravo rimarrà concentrato al 110% con la Mclaren (perché la F1, come detto anche da lui, resta il primo obiettivo) e altrettanto con la Toyota.

Chissà se Fernando farà da apripista anche ad altri che vorranno cimentarsi in quelle che attualmente sono le categorie regine del motorsport a quattro ruote. Io me lo auguro, intanto godiamoci l’ultimo grande romantico delle corse, Fernando Alonso.

Immagine copertina: twitter.com/McLarenF1

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