Dopo tre settimane ed una battuta d’arresto causa asfalto in Canada, il Fake mondiale di Formula 1 riparte dalla Francia con una doppietta Ferrari che fa esplodere di gioia i tifosi della Rossa.
A Le Castellet, trent’anni dopo la centesima vittoria del Cavallino firmata da Alain Prost, Sebastian Vettel riporta sul gradino più alto del podio la Ferrari vincendo di forza il Gran Premio di Francia davanti al compagno Charles Leclerc. Il tedesco, che l’anno prossimo lascerà la Rossa, ha lasciato sfogare il monegasco nella prima parte di gara restando a distanza di sicurezza, per poi approfittare di tre giri liberi per piazzare altrettanti giri veloci e rientrare dopo la sua sosta in prima posizione davanti al compagno. Per lui è la prima vittoria di stagione, la terza per la Rossa dopo quelle di Leclerc in Bahrain ed Olanda.
Che la gara potesse essere vinta da Vettel si era capito già dalle prime prove libere, con il tedesco che si è trovato incredibilmente a suo agio con la SF1000 per tutto il weekend. L’unica nota stonata è stata la qualifica, ma non per colpa sua. Nel giro finale della Q3, infatti, Vettel è stato rallentato – involontariamente – da Lewis Hamilton, con l’inglese penalizzato comunque di tre posizioni in griglia di partenza. Partito quindi alle spalle di Leclerc, Vettel ha dovuto giocare di strategia, restando alle spalle del compagno fino alla sua sosta ai box. Nei quattro giri successivi il tedesco ha recuperato il secondo e mezzo di svantaggio rientrando, così, davanti. Una volta conquistata la testa della corsa, Vettel ha condotto senza problemi fino al traguardo, mai impensierito veramente dal monegasco.
Con questa doppietta non solo Vettel si porta in testa al mondiale con 101 punti, ma la Ferrari stessa scavalca la Mercedes in classifica costruttori per una domenica assolutamente indimenticabile.
Da dimenticare, invece, il weekend per Lewis Hamilton. Il campione in carica, dopo aver dominato le prime due edizioni dal ritorno del Paul Ricard nel mondiale, si deve accontentare di un terzo posto frutto di una rimonta dalla sesta posizione di partenza. Terzo in qualifica, infatti, Lewis è stato penalizzato di tre posizioni per aver ostacolato involontariamente Sebastian Vettel durante il suo ultimo tentativo della Q3. Con un buon passo, una buona strategia ed un bel sorpasso ai danni del compagno Valtteri Bottas, Hamilton è così riuscito a riguadagnare il podio, anche se sul gradino più basso. Lo stesso finlandese, poi, ha dovuto cedere anche all’arrembante Max Verstappen, autore come al solito di una bella gara. L’olandese si è preso il quarto posto con la forza nel finale.
Weekend completamente nero, invece, per la McLaren: sia Carlos Sainz che Lando Norris non arrivano al termine della gara per due distinti problemi tecnici. Per lo spagnolo è un ritiro amaro dopo aver conquistato la testa del mondiale in Azerbaijan. Stessa sorte anche per Sergio Perez, vincitore inatteso di Baku. Anche per lui è stato un problema tecnico a fermare la Racing Point.
A punti sono andati anche Albon, sesto e poco visto con la Red Bull, Kimi Raikkonen con l’Alfa Romeo, Daniel Ricciardo con la Renault, Antonio Giovinazzi con la seconda Alfa ed Esteban Ocon con l’altra Renault. Fuori dai punti Kvyat, Magnussen, Russell e Latifi. Ritirati anche Gasly, Stroll e Grosjean.
CRONACA
Sulla griglia di partenza è tutto come da copione: i primi dieci piloti sono su gomme soft, dall’undicesimo posto in giù si opta anche per medie e, nel caso delle Williams, per le dure.
Al via è buono lo scatto di Charles Leclerc, che mantiene alle sue spalle Sebastian Vettel e Max Verstappen. Dalla sesta posizione Lewis Hamilton non ha uno scatto perfetto e rischia di essere infilato da Sainz in curva 1. L’inglese si difende bene e mantiene la sesta posizione dietro Bottas ed Albon. Dietro, fortunatamente, si procede senza contatti nel corso del primo passaggio.
Un giro dopo è proprio l’inglese a dare spettacolo con un bellissimo sorpasso all’esterno su Alex Albon prima della curva Signes. Complice un errore di Verstappen, invece, Bottas riesce a salire in terza posizione nel corso del 4° passaggio.
Dopo cinque giri la situazione vede Charles Leclerc e Sebastian Vettel distanziati di un secondo con Bottas terzo, Verstappen quarto ed Hamilton quinto.
Il primo colpo di scena arriva dopo soli sette giri, quando la McLaren di Carlos Sainz si ammutolisce sul rettilineo del traguardo. Lo spagnolo prova, aiutato dal team, ad effettuare diversi reset del volante ma non c’è niente da fare. Per il leader del mondiale la gara francese si chiude in anticipo con uno zero in classifica.
Dopo dieci giri la situazione vede Charles Leclerc davanti a Vettel, Bottas, Verstappen, Hamilton, Albon, Sainz, Perez, Ricciardo, Raikkonen per la top ten. Dopo aver sopravanzato il thailandese della Red Bull, il campione in carica è all’inseguimento dell’altra RB16 di Max Verstappen. L’olandese, come al solito, è un osso duro da superare ed i primi due timidi tentativi dell’inglese non hanno destato preoccupazione. Davanti, invece, Sebastian Vettel segue ad un secondo e mezzo la Ferrari del compagno di squadra mantenendo costantemente questo distacco e senza dare l’impressione di spingere oltre misura.
Dopo quindici giri termina anche la gara di Romain Grosjean. Il pilota della Haas viene richiamato ai box dal muretto per ritirare la vettura, senza indicazioni più approfondite sulla natura del problema. Il francese stava viaggiando in 12a posizione prima del ritiro.
Cinque passaggi più tardi la situazione nelle posizioni di testa è inalterata. Charles Leclerc mantiene un secondo e mezzo di vantaggio su Sebastian Vettel. Bottas, terzo, si trova a 6 secondi dalla coppia di testa con Verstappen a 4 dal finlandese ed Hamilton ad 1.5 dall’olandese. L’impressione è che i team stiano attendendo le soste ai box per poter movimentare in qualche modo la corsa.
Il valzer delle soste inizia nel corso del 23° passaggio. A fermarsi per primo, contro le previsioni, è Charles Leclerc. Il monegasco rientra ai box per montare gomme soft e riparte alle spalle di Albon, in sesta posizione. Ed è proprio qui che parte l’attacco di Sebastian Vettel. Il tedesco infila una serie di tre giri più veloci consecutivi. Questo, unito al sorpasso su Albon che fa perdere un paio di secondi a Leclerc, fa sì che al momento di ripartire dalla sua sosta, nel 27° giro, il tedesco riesca ad uscire dalla pitlane in testa alla corsa.
Nel frattempo c’è stato anche un altro avvicendamento: seguendo la stessa strategia di Vettel, Lewis Hamilton nei tre giri in più in cui è rimasto in pista ha superato Max Verstappen portandosi in quarta posizione dietro il compagno di squadra, ora distanziato di circa 3 secondi.
Durante i giri frenetici delle soste ai box c’è da registrare un altro ritiro illustre, quello di Lando Norris, a causa del cedimento improvviso della sospensione posteriore destra sulla sua McLaren. L’inglese era partito dalla 16a piazza per un errore in Q2 ed era in zona punti.
Quando tutte le soste sono completate, la classifica al trentesimo passaggio sui 53 previsti vede Sebastian Vettel in testa con 2.5 secondi di vantaggio su Charles Leclerc, sette su Valtteri Bottas, nove su Lewis Hamilton e 11 su Max Verstappen. Seguono Albon, Perez, Ricciardo, Raikkonen, Ocon.
La battaglia più importante è quella per il 3°/4°/5° posto con Bottas, Hamilton e Verstappen che giro dopo giro si compattano. I tre sono racchiusi in 2.5 secondi quando mancano venti giri al termine della corsa.
Non sono, intanto, finiti i colpi di scena lato ritiri. È la volta del vincitore di Baku, Sergio Perez, alzare bandiera bianca nel corso del 37° passaggio. Sul Mistral un denso fumo bianco – una rarità al giorno d’oggi – si leva dal posteriore della sua Racing Point. Dopo l’incredibile vittoria in Azerbaijan arriva uno zero in classifica: il messicano si trovava in settima posizione, poco distante dalla Red Bull di Albon. Sale così in settima piazza Daniel Ricciardo con la Renault, seguito da un agguerrito Kimi Raikkonen. Il finlandese è un’ombra sugli scarichi dell’australiano.
Passano tre giri quando viene attivata la Virtual Safety Car. Il tentativo di sorpasso di Pierre Gasly ai danni di Lance Stroll alla chicane che spezza il Mistral è decisamente ottimista. Il canadese non si avvede dell’arrivo del francese dell’AlphaTauri all’interno ed il contatto è inevitabile oltre che definitivo. Entrambe le monoposto ci rimettono una ruota anteriore e sono costrette a fermarsi nelle sconfinate vie di fuga del Paul Ricard. La situazione non richiede l’intervento della Safety Car e, pertanto, la gara viene neutralizzata per un paio di passaggi con la VSC.
Al ritorno in regime di bandiera verde Vettel passa sul traguardo per l’inizio del 42° passaggio con tre secondi e mezzo di vantaggio su Charles Leclerc. Se le prime due posizioni sono abbastanza delineate, lo stesso non si può dire per quelle immediatamente dietro. Lewis Hamilton è ormai all’attacco del compagno Valtteri Bottas, con Max Verstappen che si trova a sua volta incollato alla Mercedes del campione in carica.
Il sorpasso che vale all’inglese la terza posizione arriva nel giro che è anche il suo numero di gara, il 44°. Hamilton esce bene dalla chicane del Mistral e con la scia (ed il DRS) passa all’interno la Mercedes gemella portandosi sul gradino più basso del podio. La necessità di alzare leggermente il piede a Signes costa a Bottas decimi preziosi, sfruttati alla grande da Max Verstappen. L’olandese, nel T3, si attacca alla Mercedes #77 e si lancia all’interno all’ingresso dell’ultima curva. la manovra è quasi perfetta: quasi perché Max arriva leggermente lungo, quanto basta per essere risuperato da Bottas prima di curva 1.
Non sbaglia invece Kimi Raikkonen che, sempre nel corso del 44° passaggio, viene mostrato dalla regia passare in scioltezza la Renault di Ricciardo sul Mistral. Settima posizione per il numero 7 che, si dice, potrebbe essere al suo ultimo anno in Formula 1.
Verstappen non ci sta: l’olandese spreme al 110% la sua Red Bull e resta incollato alla Mercedes di Bottas dopo l’errore nell’ultima curva. Il T3 è il settore dove la RB16 vola e questo permette a Max di avvicinarsi quanto basta per avere a disposizione il DRS sul rettilineo iniziale. La tattica, finalmente, paga all’inizio del 48° passaggio. L’uscita dall’ultima curva è perfetta e, con una staccata da fenomeno, l’olandese passa costringendo Bottas ad allargare e perdere tempo. Via radio arrivano i complimenti del muretto.
È l’ultima vera emozione del Gran Premio. La gara si chiude con la vittoria di Sebastian Vettel davanti a Charles Leclerc, Lewis Hamilton e Max Verstappen. Valtteri Bottas è quinto davanti ad Alex Albon, Kimi Raikkonen, Daniel Ricciardo. Nel finale Antonio Giovinazzi supera Esteban Ocon guadagnando la nona posizione finale. Sei i ritirati: Sainz, Norris, Stroll, Perez, Gasly, Grosjean.
In classifica piloti, grazie ai 26 conquistati oggi, Sebastian Vettel va in testa con 101 punti davanti a Leclerc (94), Hamilton (91,5), Bottas (86), Sainz (85) e Verstappen (79).
Nel Costruttori la Ferrari passa in testa con 199 punti. Seguono Mercedes (177,5), McLaren (135), Red Bull (131,5).
Prossimo appuntamento per il vero Gran Premio d’Austria, tra una settimana. Il Fake Mondiale lascia, dopo quattro mesi, spazio a quello reale, frutto delle azioni in pista e non della semplice e pura fantasia.
Le gesta immaginarie dei piloti di F1 torneranno più avanti. C’è pur sempre un Fake Mondiale da decidere…
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