Facile tessere ora le lodi di Max Verstappen

BlogSeven
Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
20 Giugno 2023 - 14:33
Home  »  BlogSeven

Il Verstappen odierno è l’evoluzione di quello arrivato in F1. Scoprirlo ora è facile, ma prima?

Fa sorridere vedere che, ora che vince a ripetizione, Max Verstappen stia iniziando a guadagnare una considerazione che, fino al 2021, gli era stata ampiamente negata da più parti tra media ed appassionati. E, forse, anche da qualche addetto ai lavori.

La vittoria numero 41 e il raggiungimento della parità con Ayrton in termini di vittorie ha scomodato i soliti paragoni. Premettiamo come sempre che si parla di epoche diverse. Ma, più che del sempre nominato Ayrton, “papà” spirituale di Hamilton, idolo di Leclerc (che non l’ha mai visto correre) ed ora accostato in qualche modo all’olandese, Max da quando è sceso in campo a me ha sempre ricordato più che altro Schumi.

Aggressivo, sfrontato (soprattutto nei primi anni), veloce sì in qualifica ma spesso ingiocabile in gara. Il fatto che sia stato un suo mezzo nipote acquisito (ci sono varie foto in giro di Max insieme ad un piccolo Mick e Michael) c’entra relativamente: è proprio il suo fare in pista che mi riporta alla memoria certi periodi.

Ma al di là dei confronti, che spesso lasciano il tempo che trovano, che Verstappen potesse diventare questo pilota, quello odierno, era chiaro sin da subito. Almeno da queste pagine si è scritto a ripetizione, sin dagli inizi, che si aveva davanti qualcosa di nuovo, che nasce una volta ogni 10/15 anni. Il problema è che del primo Verstappen si è stati impegnati a denigrare anche le mutande perché, in un periodo nel quale Mercedes dominava, le battaglie più ostiche erano contro le Ferrari e, in diversi casi, finivano con un contatto quando Max non si faceva autogol da solo.

Monaco 2018 è l’ultimo evento di portata diciamo imponente nell’elenco delle cazzate del giovane Max, il weekend dal quale è partito lo switch. Sono passati oltre cinque anni ma, paradossalmente, solo adesso sembra che ci si inizi a rendere conto del materiale che Red Bull ha a disposizione, e non parlo di macchina. Perché se dovessimo ripensare all’attuale Pérez o ad Albon e Gasly, seppur siano ottimi piloti, viene difficile pensare che tra 2021 e 2022 le cose sarebbero andate allo stesso modo.

Tessere le lodi adesso di Max Verstappen è concettualmente errato, perché ha a disposizione la macchina migliore e, di conseguenza, fa quello che vuole anche e soprattutto in rapporto al compagno di squadra. Non era però adesso che si doveva rendere onore a chi è il migliore in pista almeno dal 2020 e l’ha dimostrato ripetutamente, anche quando non aveva a disposizione una macchina buona per le vittorie.

La stoffa del futuro fenomeno la si vede da quei momenti lì, non tanto nel momento in cui viene tutto facile. Così come fu per Senna, con la Toleman e la Lotus, così come fu con Schumacher, con le prime Benetton e le prime Ferrari, Verstappen tra 2015 – iniziando tra l’altro a 17 anni, è giusto ricordarlo – e 2020 aveva ampiamente fatto capire che a pari materiale se la sarebbe potuta giocare già in giovanissima età. Barcellona e Brasile 2016 sono ancora là a disposizione.

La miopia di chi al tempo si curava solo di sbeffeggiarne gli errori indicandolo come un pericolo pubblico è la stessa di chi solo ora si accorge del talento dell’olandese. In realtà niente di quello che sta accadendo adesso dovrebbe stupire. Perché, se già era capacissimo di fare la differenza sui compagni con monoposto non all’altezza della Mercedes dominatrice, ora che la vettura dominante è a sua disposizione i risultati non possono che essere questi.

In tutto questo va dato atto a Red Bull di aver vinto una scommessa per la seconda volta nella sua storia neanche ventennale, sempre con Christian Horner al timone nonostante momenti difficilissimi. La prima fu con Sebastian Vettel, la seconda è con Max che, se non si stancherà di questa Formula 1, avrà a disposizione almeno altri due anni e mezzo (fino a fine ’25, prima del cambio di regolamento) per fare incetta di numeri. E questa, di scommessa, era stata da più parti definita folle e rischiosa (anche da me) per la giovanissima età del ragazzo, che rischiava di essere bruciato da se stesso e dalla stampa. Quest’ultima ci ha provato a più riprese ma, ora, non può fare altro che deporre le armi e ammettere – come sta in parte facendo – la superiorità del ragazzo.

Chi da anni legge queste pagine sa bene come è stato difeso Verstappen nei momenti peggiori dagli attacchi provenienti da più direzioni. Il motivo è lo stesso per cui ora sono qui a dire che è facile salire adesso sul carro dell’olandese e imbastire titoli da grande Re. Bastava essere meno miopi (o faziosi, vedete voi) quando era il momento giusto per farlo.

Immagine: Media Red Bull

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO
RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)