P300.it ha intervistato Payton Westcott, pilota di Van Amersfoort Racing in F4 italiana ed E4, durante il secondo ACI Racing Weekend a Misano
da Misano Adriatico – Payton Westcott è una ragazza determinata e sicura di sé, che si sta mettendo d’impegno per raggiungere i suoi sogni. L’americana, quest’anno impegnata con Van Amersfoort Racing in F4 italiana ed E4, ha parlato della sua prima stagione in monoposto e delle sue speranze per il futuro in questa intervista esclusiva, svolta durante il secondo ACI Racing Weekend a Misano.
Ciao Payton, grazie per essere qui con noi. Per iniziare questa intervista vorrei riportarti indietro nel tempo. Come è nata la tua passione per il motorsport?
“Sono nel mondo del motorsport da molto tempo. Mio papà, come hobby, guidava delle GT, quindi ho cominciato a guidare i kart fin da piccola. Ho iniziato a fare gare a 12 anni prima di debuttare in Formula 4 all’inizio di questa stagione. Mi sono innamorata di questo sport a circa 9 anni. Vorrei praticarlo sempre perché mi piace.”
Tra il kart e la Formula 4 c’è un bel cambiamento. Come ti sei adattata?
“Sicuramente è un gran cambiamento che richiede molto impegno per essere appreso, ma è davvero divertente imparare a conoscere l’auto, così come tutto il mondo dell’automobilismo sportivo. Ho imparato molto riguardo le diverse tecniche di frenata, la sterzata, la rotazione del mezzo e tutti gli elementi di guida che cambiano tra auto e kart. Sai, è stata un’esperienza all’insegna dell’apprendimento.”
Il tuo debutto in auto è avvenuto in Formula Winter Series. Come ti sei approcciata a questo campionato? Quanto ti è servito il lavoro che hai svolto in quell’occasione?
“Il lavoro che ho svolto in Formula Winter Series è stato molto importante perché è stata la prima volta in assoluto in cui ho gareggiato in auto, quindi è avvenuto un percorso di apprendimento, così come per tutto quest’anno. L’esperienza che ho guadagnato prima di partecipare al campionato italiano e all’E4 è stata utile e, inoltre, ha aiutato molto il mio sviluppo in quanto pilota.”
La stagione 2025 sta per giungere al termine. Come valuti il tuo primo anno in monoposto?
“Penso sia stato ottimo e che, come ho detto il precedenza, mi abbia insegnato molto. Spero di far fruttare questa esperienza l’anno prossimo.”
Quest’anno hai corso con Van Amersfoort Racing. Come ti trovi con il team?
“Il mio rapporto con loro è ottimo. Mi hanno contattato durante i test invernali, dove mi hanno proposto di unirmi alla squadra. Ho fatto delle giornate in pista con loro prima dell’inizio della stagione, che ha coinciso con il mio debutto in Formula Winter Series.”
Parliamo del tuo 2025. Che obiettivi ti sei posta a inizio anno? Sei riuscita a raggiungerli?
“I miei obiettivi sono stati: crescere per tutto il corso dell’anno, guadagnare esperienza e conoscenza e migliorare i miei risultati e il mio passo gara dopo gara. La mia velocità e il mio passo sono stati affinati, perciò penso che da questo punto di vista la stagione sia andata abbastanza bene. Spero di portare i frutti del mio lavoro nel prossimo anno e che questi mi aiutino a progredire ancora.”
Hai partecipato ai test ufficiali della F1 Academy poco tempo fa. Cosa ne pensi dello scopo del campionato? Credi che parteciparvi possa rappresentare un’opportunità per te?
“Penso che la F1 Academy sia un’opportunità fantastica per le donne nel motorsport, non solo per portarne di più in questo ambiente, ma anche per dimostrare che noi apparteniamo a questo mondo. Credo che sia un campionato di successo e che stia facendo bene gli obiettivi che si è posto. Sono curiosa di vedere dove ciò li porterà.”
Passiamo al futuro. Hai già qualche idea per il 2026?
“Stiamo ancora valutando le opzioni per il 2026, dato che i calendari dei vari campionati non ci sono ancora.”
Siamo giunti al termine di questa chiacchierata. Ti pongo quindi l’ultima domanda. Hai un sogno che vorresti far diventare realtà?
“Mi piacerebbe diventare campione del mondo di Formula 1!”
Ringraziamo Payton per il suo tempo e Lorenzo Balzan, manager della pilota, per aver organizzato l’intervista.
Media: Paolo Pellegrini
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