F4 Italia | Intervista esclusiva a Emily Cotty: “La F1 Academy un bel campionato, ma ora voglio correre nella griglia più competitiva”

Autore: Francesco Gritti
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Pubblicato il 16 Ottobre 2025 - 14:00
Tempo di lettura: 5 minuti
F4 Italia | Intervista esclusiva a Emily Cotty: “La F1 Academy un bel campionato, ma ora voglio correre nella griglia più competitiva”
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P300.it ha intervistato Emily Cotty, pilota di R-ace GP in F4 italiana ed E4, durante il secondo ACI Racing Weekend a Misano

da Misano Adriatico – Emily Cotty è una ragazza giovane ed estremamente determinata, che è riuscita a crescere molto nel corso della sua prima stagione in monoposto. La sedicenne nata a Chichester ha raccontato il suo 2025 ai nostri microfoni durante il secondo ACI Racing Weekend a Misano.

Ciao Emily, grazie per essere qui con noi questo weekend. Iniziamo dando uno sguardo al passato. Come ti sei innamorata del motorsport?

“Ho iniziato a praticare questo sport a circa 10 anni, quando sono andata su una pista di kart per il mio compleanno. Insomma, volevo davvero provarli! Tutto il resto è venuto di conseguenza. Ho fatto il British Kart Championship e il Super One nel Regno Unito. Poi ho deciso di salire in formula. Ho provato a entrare in questo mondo il più presto possibile. Difatti avevo 15 anni quando ho iniziato la stagione e ne ho appena compiuti 16.”

Il passaggio dal kart alla monoposto è complesso. L’hai trovato difficile? Qual è l’elemento che cambia di più tra il karting e le formula, secondo te?

“Penso che tra i kart e le formula ci siano tante differenze. Nel karting ci sono moltissime persone e se non entri in quel mondo quando sei piccolissimo, a 6 anni o giù di lì, è abbastanza difficile recuperare sui piloti che hanno tanta esperienza. Nonostante abbia cominciato molto tardi, il mio primo anno sui kart mi ha fatto crescere molto. Penso, però, che non importi l’età in cui cominci nel karting se vuoi raggiungere le formula. Ho imparato abbastanza velocemente come adattarmi nel karting perché il mio primo anno lì è stato di apprendistato, mentre nel secondo ho vinto il Super One, quindi ho fatto un bel miglioramento da una stagione all’altra. Dopodiché abbiamo deciso di salire in formula, che è un mondo completamente diverso. Ci sono 40 auto in pista che hanno molto più grip, molta più downforce e molti più cavalli. Anche in questo caso la curva di apprendimento mi ha permesso di crescere. Sono migliorata molto quest’anno e sono pronta a portare i frutti di questo lavoro nella mia seconda stagione in auto.”

Passiamo a una domanda più tecnica. Quali sono i pro e i contro della vettura di Formula 4, secondo te?

“Non ho trovato molti difetti alla vettura di F4, anche perché è il mio anno di debutto. Non cambierei molto di questa auto. Penso sia fantastico avere più potenza rispetto al kart e mi piace molto la competizione serrata che c’è nel campionato italiano, che è senza dubbio quello dal livello più alto di tutti. Ciò mi ha aiutato a imparare molto, quindi non vorrei cambiare molte cose.”

Quest’inverno hai partecipato alla F4 Middle East. Quali sono le principali differenze tra questo campionato e quello italiano?

“All’inizio di quest’anno ho corso con le gomme Giti, che sono molto diverse, almeno a livello di guida, dalle Pirelli, dato che serve molta più pressione sul freno per bloccare. Inoltre le temperature erano molto più alte negli Emirati Arabi Uniti, quindi i team che hanno lavorato agli assetti si sono dovuti adattare. Ho imparato molto da quest’esperienza, che è avvenuta in un’ottima serie invernale. Passare dalle Giti alle Pirelli non è stato semplicissimo anche dato il cambio di mescola, dalla DM alla DMA, che è avvenuto in Italia. Il grip cambia e penso che, in generale, questa gomma permetta giri leggermente più lenti e un po’ meno aderenza. Sicuramente è stato necessario un po’ di tempo a tutti, specialmente a noi, per imparare a fare lavorare al meglio la gomma, ma ora abbiamo capito come fare.”

Sei una pilota inglese. Come mai hai deciso di venire a correre nella F4 italiana nonostante anche il campionato britannico sia di alto livello?

“Penso che la scelta migliore sia quella di andare direttamente nel miglior campionato che c’è, quello dal livello più alto, che in questo momento è sicuramente quello italiano. Abbiamo pensato di buttarci immediatamente qui per capire quanto è alto il livello, a che punto siamo nella gerarchia e anche per crescere più in fretta, dato che più la griglia è competitiva più posso migliorare gara dopo gara.”

Hai corso con R-ace GP durante questa stagione. Come ti trovi con loro?

“Il team mi ha dato una grande mano durante la mia stagione di debutto, dato che mi ha aiutato ad imparare e a crescere molto. Il mio ingegnere e tutti gli altri membri della squadra sono stati estremamente disponibili, dato che hanno reso molto più semplice la mia integrazione nel campionato italiano durante il mio primo anno.”

Ci sono molti aspetti legati alla guida in pista. In quale di questi pensi di essere cresciuta di più nel corso di questa stagione?

“Sono migliorata molto in qualifica. A inizio anno il giro secco era il mio punto debole, ma ora è diventato quello forte, dato che a Barcellona ho ottenuto il decimo tempo e sono sicura che avrei potuto guadagnare ancora qualche posizione, magari arrivando in top 8 o giù di lì. Non sono riuscita a siglare un giro perfetto nel Q1 per via del traffico. Sono migliorata molto in qualifica nel corso dell’anno.”

La stagione 2025 sta per volgere al termine. Sei contenta dei risultati che sei riuscita ad ottenere?

“La stagione mi ha visto crescere seguendo una vera e propria curva di apprendimento. Abbiamo faticato un po’ con la macchina, ma penso sia stato un ottimo anno di apprendistato. Sarebbe fantastico ottenere altri buoni risultati nelle ultime gare!”

La F1 Academy è un’ottima opportunità per lanciare delle ragazze giovani nel mondo del motorsport. Che parere hai sulla serie tutta al femminile?

“Penso che sia un bel campionato per chi non ha il budget necessario per avanzare nelle serie maggiori e sicuramente sta aiutando molte ragazze ad entrare nel motorsport. Al momento, però, preferisco concentrarmi sul competere nella griglia più competitiva possibile, che può essere quella della F4 italiana, britannica o, comunque, quella di serie simili.”

A quanto mi è sembrato di capire, nel 2026 vorresti continuare in Formula 4. Mi sbaglio?

“Non abbiamo ancora deciso cosa fare nel 2026. Non so ancora se farò il campionato italiano di F4 o qualcos’altro. Spero che, qualunque cosa succeda, la prossima sia una buona stagione. Gli obiettivi sono crescere, ottenere dei buoni risultati e migliorarmi.”

Il tempo vola e siamo giunti all’ultima domanda. Qual è il tuo sogno nel cassetto?

“Penso che sia strano non dire che, dato che adesso corro in Formula 4, il mio sogno sia la Formula 1. Questo è il mio obiettivo e credo che, continuando a migliorare come ho fatto quest’anno, io possa continuare a scalare la gerarchia delle formula.”

Ringraziamo Emily per il suo tempo e Neil Cotty, padre della pilota, per averci permesso di svolgere l’intervista.

Media: Paolo Pellegrini, Neil Cotty

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