F4 Italia | Intervista ad Arvid Lindblad: “Essere seguito da un team di F1 è molto positivo perché, se fai bene, hai un collegamento diretto proprio con la Formula 1”

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
22 Ottobre 2023 - 09:00
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Abbiamo parlato con Arvid Lindblad durante l’ACI Racing Weekend al Mugello. Ecco cosa ha risposto alle nostre domande.

P300.it si è recata nel retro del camion di Prema Racing durante l’ACI Racing Weekend tenutosi al Mugello per intervistare Arvid Lindblad, pilota dell’omonimo team nell’Italian F4 Championship Powered by Abarth.

L’intervista sarà pubblicata a breve anche sul canale YouTube Parc Fermè TV.

Sei uno dei prodigi del Red Bull Junior Team. Quando e come hai iniziato a collaborare con Red Bull?

“Innanzitutto grazie per avermi permesso di fare quest’intervista. Sono stato contattato da Red Bull a fine 2020. Avevo già avuto dei contatti nel paddock con gente molto vicina a Red Bull e, quando questi ultimi hanno chiesto se ci fossero dei buoni piloti, penso abbiano parlato bene di me. Dopo questo fatto il Dottor Helmut Marko si è messo in contatto con mio papà e ci siamo messi d’accordo per un incontro. Ho incontrato il Dottor Marko in hotel la domenica mattina del GP del Portogallo 2020. Mi ha detto che voleva che mi unissi al Red Bull Junior Team. Tutto è partito da lì.”

Pensi che fare parte della famiglia Red Bull sia un vantaggio in termini di prestazioni?

“Sicuramente mi danno una bella mano! Essere seguito da un team di F1 è molto positivo perché, se fai bene, hai un collegamento diretto proprio con la Formula 1. Ha anche dei lati negativi: sei maggiormente sotto pressione per quanto riguarda le prestazioni e sei tenuto sotto controllo da molte persone. Ad essere sincero, questo non ha grandi effetti su di me, visto che finora sono riuscito a reggere il tutto abbastanza bene. Fare parte del Red Bull Junior Team è un onore per me. Sono davvero felice e orgoglioso di farne parte, così come sono felice ed emozionato per quello che potrebbe avvenire in futuro.”

Sei uno dei piloti in forza a Prema Racing, uno dei top team della serie. Come ti trovi a lavorare con loro?

“Correre con Prema è un vero onore! È un team incredibile presente nella categoria da molti anni con un’esperienza immensa. Lo si può notare tutti i giorni a partire dalle procedure, dalla struttura e dall’ordine generale. L’organizzazione è perfetta, e questo crea un team molto forte in tutti i punti. Correre per loro è una grande opportunità e sono molto felice e orgoglioso di poterlo fare.”

Hai corso con Hitech nella F4 UAE, serie che hai terminato al quinto posto. Quali pensi possano essere le differenze principali tra loro e Prema a livello organizzativo?

“Hitech è stata fondata molto recentemente a differenza di Prema. Entrambi sono ottimi team in cui lavorare, ma hanno filosofie diverse. L’ho potuto sperimentare personalmente, avendo dovuto adattarmi ad entrambe le squadre. Questo mi ha aiutato ad evolvermi come pilota. Entrambi i team vogliono vincere, e questo si nota da fame di risultati, voglia di performance ed attenzione ai dettagli. Da quel punto di vista posso dire che entrambi sono molto simili, e questo ha reso piacevole la presenza in entrambi.”

Da quest’anno il programma di F4 si è diviso tra F4 Italiana ed Euro 4. Questa divisione può portare bilanci positivi al mondo della feeder series più piccola?

“Penso sia una buona cosa. Sai, la F4 è la classe minore fra le monoposto e la possibilità di correre più gare, guadagnare più esperienza e avere maggiori opportunità di guidare la macchina aiuta a sviluppare le abilità dei diversi piloti. Siamo tutti giovani con tanto margine di miglioramento e che aspirano ad arrivare in Formula 1: per questo, avere l’opportunità di guidare di più è ottimo per noi.”

Il mondo delle corse inglese è uno dei più vasti per quanto riguarda quantità e varietà. Che ne pensi del motorsport di casa?

“Provenire dal mondo inglese delle corse, secondo me, è un vantaggio. Come hai appena detto, abbiamo una grande storia in quanto a piloti e la comunità di appassionati è molto grande e presente in UK. Questo è uno dei motivi per cui abbiamo tre piloti in Formula 1 e, in generale, per il quale è una nazione ricca di successi nel motorsport. Provo a utilizzare questo background al massimo delle mie possibilità e trarne vantaggio usando tutti i mezzi e le conoscenze che abbiamo sviluppato. Sono una delle Rising Stars del BRDC, e lo ritengo un gran privilegio. In conclusione, provo a massimizzare l’opportunità datami dalle abbondanti conoscenze del paese da cui provengo.”

In un futuro ipotetico, preferiresti vincere la Triple Crown o un mondiale di Formula 1?

“Questa domanda è decisamente particolare! Preferirei vincere diversi mondiali, ma se la scelta fosse quella di poterne vincere solo uno, in quel caso punterei alla Triple Crown perché puoi vivere tutto il mondo del motorsport. In questo caso potresti guidare diverse auto e assaporare le diverse filosofie su cui si basano i diversi campionati. Monaco, che è un circuito cittadino, Indianapolis e Le Mans sono tre circuiti completamente diversi che si corrono con auto completamente diverse. Quindi, se dovessi scegliere tra un solo titolo in Formula 1 e la Triple Crown, preferirei la Triple Crown.”

Parliamo di futuro. Hai già dei piani per il 2024 oppure sei concentrato unicamente sulla stagione corrente?

“Al momento stiamo discutendo con Red Bull e diversi team per il prossimo anno. Nulla è confermato, quindi non posso dire niente. Ci sarà un annuncio quando sarà tutto finalizzato, ma al momento siamo ancora nelle fasi di trattativa.”

Vorresti ringraziare qualcuno al termine di questa intervista?

“Devo ringraziare moltissimo Red Bull, che mi ha dato la possibilità di essere qui oggi, visto che senza di loro non sarebbe successo. Un grazie anche a Oliver Rowland, con cui lavoro da quando ho 7 anni, ossia da quando ho iniziato questo viaggio nelle corse, e che continua a supportarmi. Oltre a questi due è necessario ringraziare anche i miei genitori e la mia famiglia. Senza di loro non sarei potuto essere qui.”

Un grazie ad Arvid Lindblad, Marco Cortesi, Prema Racing e Red Bull per averci permesso lo svolgimento dell’intervista.

Media: ACI Sport

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