P300.it ha intervistato Tomass Stolcermanis, pilota di Prema Racing nella F4 italiana, nel corso dell’ACI Racing Weekend al Mugello. Ecco come ha risposto alle nostre domande
Tomass Stolcermanis è un pilota che proviene da un paese che non ha una grande tradizione nel mondo dei motori. Nonostante ciò, il lettone ha dimostrato di poter lottare con i migliori giovani già nella sua prima stagione in F4.
Ciao Tomass, grazie per essere qui con noi. Partiamo dalla prima domanda. Come hai fatto ad appassionarti al motorsport?
“Ho cominciato a correre quando avevo 3 anni. Mio padre era un pilota e la mia famiglia è molto appassionata all’automobilismo e al motorsport in generale. Per questo motivo non ho avuto grandi opportunità per praticare altri sport, come basket o calcio. Insomma, dovevo fare il pilota, cosa che mi è piaciuta fin da subito. Ora sto vivendo l’opportunità più grande per progredire nella mia carriera.”
Questo è il tuo primo anno in formula. Cosa cambia maggiormente, secondo te, tra una F4 e un kart?
“Tutto è molto più grande! Basti pensare che una F4 è quattro o cinque volte più grande di un kart, così come i tracciati, che sono imponenti. Inoltre, l’auto è molto più veloce. Devi adattarti alle dimensioni e alle sensazioni che ti dà la macchina, perché su questo mezzo ti aiutano solo due specchietti. Penso sia come il karting, ma più in grande!”
Parliamo della tua avventura in F4. Come ti trovi alla guida di questa macchina?
“Mi piace molto, più del kart. Correre sui kart è più divertente per via delle battaglie, ma qui l’adrenalina che ti dà la velocità è inarrivabile. Mi piace molto guidare questa F4!”
Prima di correre in F4 italiana e in Euro 4 hai partecipato al campionato UAE e a quello SEA. Quali sono le principali differenze che hai notato tra le varie serie di Formula 4?
“Penso che la differenza principale siano le gomme, visto che qui si usano le Pirelli, mentre negli altri campionati ho utilizzato le Giti, che offrono meno grip e necessitano di più cura. Le Pirelli, invece, permettono un’aderenza maggiore per più tempo. Oltre alle piste, questa è l’unica grande differenza tra i vari campionati.”
Provieni dalla Lettonia, che non è un paese famoso per aver sfornato molti piloti. Cosa provi nel correre lontano da casa?
“Il nostro è un paese piccolo e poco popolato. Sono orgoglioso di rappresentare la Lettonia in F4. Vivere lontano da casa è complesso, ma l’ho fatto negli ultimi tre anni. Insomma, è una bella esperienza e mi sta preparando per il futuro.”
Passiamo al presente. Che obiettivi ti sei posto per questa stagione?
“L’obiettivo in F4 italiana è di arrivare primo fra i rookie e in top 5 nella classifica generale. In caso io faccia un buon lavoro e non commetta grossi errori, penso che questo traguardo sia raggiungibile. Adesso siamo nel primo round dell’Euro 4, che è un altro campionato, e che, quindi, mi dà altre opportunità. Ogni gara è importantissima, non importa di quale serie faccia parte, quindi provo a concentrarmi al massimo sulle prossime gare senza pensare troppo al campionato.”
Passiamo al futuro. Per caso hai qualche piano per il 2025?
“No, non ho piani per il futuro. Sto provando a vivere il presente dando il massimo, senza pensare a cosa succederà in seguito.”
Ti pongo un’ultima domanda. Hai un sogno nel cassetto?
“Come molti altri piloti, vorrei arrivare in Formula 1. Questo è il mio sogno.”
Ringraziamo Tomass per la disponibilità e Marco e Alessandra di Prema per aver reso possibile questa intervista.
Media: Archivio Fotografico ACI Sport
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