Ai microfoni di P300 si è raccontato il neo-campione rookie della Formula 4 Italiana, fresco di vittoria nel weekend di Misano
da Misano Adriatico – Salim Hanna è stata la sorpresa tra i rookie di quest’anno. Il quindicenne di Barranquilla, in Colombia, si è subito distinto per le prestazioni in grado di minacciare anche i più forti competitor del campionato di F4 Italiana. La sua carriera parte a sette anni, nel mondo del karting, nella quale viene anche aiutato da un certo Juan Pablo Montoya. Nel 2022 vince due titoli nella categoria OK-J e poi passa all’OK, tutto in maniera molto rapida dividendosi tra i team Ricky Flynn Motorsport prima, e Prema poi.
Nel 2024, a fine anno, decide di sperimentare col mondo delle monoposto e si iscrive al Formula Trophy UAE col team Mumbai Falcons (direttamente collegato al mondo Prema), ottenendo quattro piazzamenti a punti su sei gare disputate. Il 2025, però, non è stato solo l’anno del titolo rookie per il giovane colombiano: ha anche disputato la F4 Middle East, campionato di preparazione alla stagione Italiana, e ha svolto anche qualche apparizione nella F4 British, vincendo alla sua terza gara.
Questo weekend, invece, sarà impegnato nell’ultima gara del campionato E4, che lo ha visto un po’ meno fortunato del solito. Il tempo ci dirà se a Monza questo potrà cambiare. Dopo questa breve introduzione, è tempo di far parlare l’intervista.
Ciao Salim, grazie per averci dedicato del tempo. La tua stagione è stata buona sotto molti punti di vista. Come la riassumeresti, partendo dalla prima gara e finendo con questo ultimo weekend?
“Avrebbe potuto essere molto meglio, direi in generale tutta la stagione. Abbiamo perso molti punti in alcuni round, come Monza e Mugello. Nel primo caso sono stato penalizzato e ho avuto una foratura, e al Mugello non avevo ritmo a causa di problemi che avevo sulla macchina e che avevo alla guida io stesso. Il resto è stato abbastanza buono, direi davvero costante, quindi non un brutto anno assolutamente. La costanza per me è stata la cosa più importante quest’anno: come ho detto all’inizio dell’anno, sto migliorando poco a poco ogni round, e penso di averlo fatto, quindi non è male il risultato finale.”
Com’è stata la tua carriera nel karting in generale e come ti ha insegnato a diventare più forte alla guida?
“La mia carriera nel karting avrebbe potuto essere molto meglio, ma è stata abbastanza buona. Abbiamo vinto un paio di campionati e ci siamo divertiti. Ho imparato molto con entrambi i team, perché ero prima in Ricky Flynn Motorsport e poi in Prema con Dino (Chiesa, ndr). In entrambe le occasioni ho davvero imparato molto sul mio stile di guida, sul mio modo di guidare, e anche da entrambi i team ho avuto buoni risultati. Mi ritengo abbastanza felice, quindi, della mia carriera nel karting.”
A proposito di questo, il tuo momento più emozionante nel karting qual è stato?
“Probabilmente la mia prima vittoria in assoluto a Lonato, quando ho vinto il Campionato WSK Open Cup. E’ stato abbastanza emozionante, avevo molta velocità quel weekend.”
Un altro momento importante per te è stato il tuo debutto sulle monoposto, alla fine dello scorso anno. Hai debuttato nel campionato Formula Trophy UAE, potresti raccontare come è stato?
“È stato abbastanza buono, è stato un campionato divertente. Abbiamo imparato su tutto, la mia guida, le partenze, in generale su come sono le corse di Formula 4 rispetto al karting, e mi è piaciuto davvero, è stato davvero coinvolgente.“
Com’è stato adattarsi a circuiti completamente nuovi?
“Non avevo mai fatto quei circuiti prima in tutta la mia vita, in verità solo in maniera virtuale, giocando ai videogiochi quando ero più piccolo. E’ stato decisamente bello andare a Dubai e guidare di notte nella mia prima settimana in assoluto. Arrivare ad Abu Dhabi in quella settimana è stata probabilmente una delle migliori esperienze che ho avuto nella mia carriera, era davvero bellissimo. Anche l’ultimo round, dove ho guadagnato 1,5 secondi di tempo sul giro, mi ha emozionato molto.”
Continuando col tema del Medio Oriente, ti sei trasferito alla Formula 4 Middle East all’inizio di quest’anno. Com’è andata?
“È stato abbastanza buono, penso che il mio problema principale fosse che non ero costante, specialmente nei primi due round. Lì ho davvero buttato via molti punti, ma alla fine dei conti è stato un campionato per imparare e prepararsi per quello Italiano. E’ stato comunque molto divertente, mi piacciono i circuiti lì, sono davvero belli.”
Hai menzionato i circuiti arabi, ma qual è stato il tuo circuito preferito qui in Formula 4 Italiana?
“Imola. E’ un circuito dove non puoi fare errori, anche se piccolo. Se lo fai vai fuori pista, dritto nella ghiaia. Mi piace il circuito nonostante sia abbastanza difficile sorpassare, anche perchè quando sei veloce lì ti diverti davvero, è davvero fluido.”
E all’inizio della stagione, ti aspettavi di lottare per il Campionato Rookie o non pensavi di essere all’altezza?
“Già dalla Middle East sapevo che sarebbe stato possibile, dovevo solo concentrarmi su me stesso e il titolo sarebbe arrivato.”
Parlando del futuro, dove correrai nella prossima stagione?
“Vorrei correre la FREC. Ancora non sappiamo nulla, non abbiamo firmato nessun contratto, quindi si vedrà.”
E il tuo sogno, cosa sarebbe guidare nel motorsport?
“Formula 1, senza dubbio. E’ da quando avevo 7 anni che sono saltato sui kart e da quando avevo 10 anni che ho lasciato il mio paese per andare in Formula 1.“
Hai considerato GT o qualcos’altro?
“No, in realtà no. La Formula 1 è quello che voglio, e tutto quello che sto facendo è verso quell’obiettivo. Ho lasciato la mia famiglia, i miei amici, tutte le persone che amo in Colombia per correre in Formula 1 e per essere più volte campione in Formula 1. Cerco di arrivare in alto per rappresentare la Colombia.”
Vado con l’ultima domanda: qual è stato il primo contatto con il motorsport?
“Non lo so, da quando sono nato mi piacciono le auto, penso sia qualcosa che Dio mi ha dato. Semplicemente mi è piaciuto sin da subito.”
Media: Archivio Fotografico ACI Sport
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