Brembo

F4 Italia | Intervista a Freddie Slater: “Quest’anno voglio vincere il campionato”

di Francesco Gritti
franz_house_vg franz_house_vg
Pubblicato il 27 Maggio 2024 - 12:15
Tempo di lettura: 6 minuti
F4 Italia | Intervista a Freddie Slater: “Quest’anno voglio vincere il campionato”

Partecipa al sondaggio su P300.it

Home  »  F4Interviste

P300.it ha intervistato Freddie Slater, pilota di Prema Racing nel campionato italiano di Formula 4.

da Misano Adriatico

P300.it si è recata davanti al box di Prema Racing per intervistare Freddie Slater, pilota del team nella F4 italiana. Ecco come ha risposte alle domande che gli abbiamo posto.

L’intervista, doppiata in italiano, sarà pubblicata prossimamente su Parc Fermé.

Ciao Freddie, grazie di essere qui con noi. Come sta andando il weekend?

“Per il momento tutto bene. Parto in pole in tutte e tre le gare. Il sabato mattina ho tenuto la testa della corsa fino alla bandiera a scacchi. Il weekend non è ancora finito, ma è sicuramente partito con il piede giusto.”

Sei un pilota giovanissimo, ma hai già una carriera ben avviata. Quale è stato il tuo primo approccio al motorsport?

“All’inizio correre era un divertimento. A 11 o 12 anni ho cominciato a pensare che questo sarebbe potuto diventare il lavoro dei miei sogni. Amo l’atmosfera della pista, sia quando sono in macchina che quando sono fuori.”

L’anno scorso hai compiuto il salto dal kart alle auto. Quali sono le principali differenze tra queste due tipologie di mezzi?

“Quando vai sul kart non hai molta forza frenante e devi sempre restare concentrato per non perdere troppa velocità, visto che le piste hanno un layout sinuoso. In auto, invece, compi al massimo un paio di curve prima di trovarti in rettilineo. Oltretutto hai le sospensioni, che sono forse la differenza più grande tra i due veicoli. Devi abituarti a dosare i pedali e ad avere più sensibilità, cosa che non è scontata nel salto di categoria.”

La tua carriera in auto è cominciata nel Ginetta Junior. Perché hai deciso di debuttare proprio in quella serie?

“Il Ginetta Junior è la chiave della velocità che ho in questo momento. Quella vettura ha delle sospensioni molto morbide e, di conseguenza, si sente molto il trasferimento di carico del veicolo. Ogni correzione ha un grande impatto a livello prestazionale, molto maggiore rispetto a quello della F4. Sono davvero contento e grato di aver potuto debuttare in quella serie, tant’è che mi piacerebbe tornare a guidare una di quelle vetture un giorno. La G40 mi ha reso un pilota migliore, perché mi ha permesso di imparare come guidare in modo fluido.”

Hai debuttato in F4 a 2023 inoltrato. Quali sono le principali differenze tra la Tatuus che stai guidando ora e la Ginetta?

“La principale differenza tra la Ginetta e la F4 è il trasferimento di carico. La G40, come ho detto in precedenza, ha delle sospensioni molto morbide e, per questo motivo, è punitiva in caso di errore. Se aumenti anche solo di 10 bar la potenza dell’impianto frenante ti ritrovi ad avere un’auto con molto più pitching. Inoltre ha poca potenza, e, per questo motivo, è fondamentale uscire di curva alla massima velocità possibile per avere un vantaggio in rettilineo. La F4 monta gomme slick a differenza della Ginetta, che le ha intagliate. Di conseguenza, per ottenere un buon tempo in qualifica con la G40 è necessario mantenere elevata la temperatura degli pneumatici nel corso del giro di lancio.”

Quest’anno sei impegnato a tempo pieno con Prema Racing, squadra con cui hai debuttato l’anno scorso in Euro 4. Com’è il tuo rapporto con il team?

“Ho cominciato a correre con loro nei test di Euro 4. Nonostante il team sia ricco di storia, all’interno si respira un’atmosfera familiare. Prema è una squadra fantastica. Tutti conoscono la propria mansione e come svolgerla al meglio. Ci sono le persone giuste e i risultati parlano chiaro. Devo ringraziare tutti in Prema e spero che la sua tradizione ricca di successo possa continuare anche in futuro.”

La F4 italiana è appena cominciata, ma la tua stagione no, visto che hai già ottenuto il primo posto nella F4 UAE. Cosa si prova a diventare campione di una serie così importante?

“In quel campionato ho corso principalmente per allenarmi, migliorare e imparare dagli errori, oltre che per portare al traguardo la vettura nel maggior numero di occasioni possibili. L’obiettivo principale era quello di vincere e l’ho raggiunto. Ora sono completamente concentrato sulla F4 italiana e sull’Euro 4.”

Diversi piloti della F4 nostrana hanno affrontato la winter season nella serie UAE. Pensi che il livello del campionato italiano sia simile a quello degli Emirati oppure credi che ci siano delle differenze?

“La griglia del campionato italiano è praticamente la stessa di quello UAE. Se non sbaglio solo US ha partecipato alla FWS. Tutti e 36 i piloti erano veloci e vicinissimi. Inoltre abbiamo corso solo in due piste, condizione che ti permette di prendere confidenza con il tracciato in fretta. L’unica vera differenza sono le gomme, che mi hanno creato qualche grattacapo prima di riuscire a capirne il funzionamento. In breve, solo gli pneumatici sono diversi, visto che il livello di competitività è molto simile.”

A differenza di molti giovani piloti inglesi, hai corso solo un paio di round nella F4 britannica prima di trasferirti a tempo pieno in Italia. Perché hai preso questa decisione?

“Nella F4 italiana e nell’Euro 4 corri in molte piste che fanno parte del calendario di Formula 1. Visto che il mio sogno è diventare campione di F1, penso che competere in un campionato che mi permetta di avere esperienza su quei tracciati sia la scelta migliore. La F4 britannica è ricca di piloti veloci e di iscritti, che rendono popolare il campionato. I tracciati sono difficili, perché sei sempre al limite, e pericolosi, visto che le barriere sono molto vicine all’asfalto. Sono sicuro che la scelta migliore per la mia crescita sia stata quella di partecipare alla F4 italiana.”

Parliamo di attualità. Che obiettivo ti poni per il 2024?

“Quest’anno voglio vincere la F4 italiana. Mi trovo nel posto giusto e lavoro con delle persone che ambiscono al successo. Spero di potermi portare a casa il titolo!”

Passiamo al futuro. Che obiettivi ti poni per i prossimi anni?

“La Formula 1 è il mio sogno, ma è pieno di cose che vorrei fare. Sono molto attratto da Le Mans, Daytona e, in generale dal mondo Endurance. Mi piacerebbe anche provare a correre in competizioni molto spettacolari, come ad esempio la NASCAR. Amo il motorsport perciò, dopo aver finito in Formula 1, mi piacerebbe partecipare anche ad altre gare e divertirmi anche lì.”

Abbiamo concluso le nostre domande, grazie per essere rimasto con noi così a lungo.

“Grazie a voi.”

Ringraziamo Freddie per la disponibilità e Marco di Prema Racing per aver permesso lo svolgimento dell’intervista.

Media: Archivio Fotografico ACI Sport

Leggi anche

Partecipa al sondaggio su P300.it

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

CONDIVIDI L'ARTICOLO
RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)
SOCIAL
Iscriviti sui nostri canali social
per ricevere aggiornamenti live