P300.it ha intervistato Elia Weiss, pilota di Cram Motorsport in F4 italiana, durante il primo ACI Racing Weekend a Imola
da Imola – Elia Weiss è un figlio d’arte pronto a dire la sua nel mondo dell’automobilismo. Il sedicenne di Monaco di Baviera, difatti, non solo sta crescendo a vista d’occhio nella F4 italiana, ma ha anche completato i suoi primi test a bordo di una vettura di Formula E. Il tedesco ha raccontato le sue esperienze in questa intervista, svolta durante il primo ACI Racing Weekend a Imola.
Ciao Elia, grazie di essere qui con noi. Vorrei iniziare la nostra chiacchierata facendoti tornare indietro nel tempo. Come ti sei appassionato al motorsport?
“Mia mamma è stata una pilota, quindi sono andato in pista fin da molto piccolo. Dato che sono sempre stato con lei, ho sviluppato la passione per il motorsport e, in seguito, ho cominciato a correre sul kart.”
Questo è il tuo primo anno in monoposto. Come hai vissuto il passaggio dal kart alla F4?
“Sai, è stato più difficile di quanto mi aspettassi, soprattutto in gara. Ti dirò, la velocità c’è, cosa di cui sono abbastanza felice, ma devo lavorare un po’ di più nel mettere insieme i pezzi della gara e nell’essere un po’ più costante. Non posso lamentarmi della velocità che abbiamo.”
La vettura da F4 è la stessa per tutti. Quali sono, secondo te, i pregi e i difetti di quest’auto?
“Penso che sia abbastanza semplice passare da un kart a una F4, visto che non hai molti menu sul volante a differenza di altre classi più performanti, cosa che credo sia positiva. Non c’è qualcosa di cui mi possa lamentare ad essere sincero. Penso sia un bel campionato da cui partire dopo il karting.”
Nel 2025 corri con Cram. Come ti trovi?
“Sono felice e mi sento a mio agio nel team. Dato che è la mia prima stagione, gli obiettivi sono conoscere le piste e guadagnare esperienza. Ad ora, sono davvero contento.”
Sei anche un membro del Motorsport Team Germany. Come hai ottenuto la possibilità di unirti a questo progetto?
“Ovviamente avere i contatti è importante. Dopo aver fatto domanda, fai un test d’ingresso, ti conoscono e fai una serie di prove per capire se sei quello giusto per loro o meno. Sono davvero contento di essere parte di questa grande squadra.”
Penso che, dato il background simile, tu consideri Strenge come un rivale. Com’è il tuo rapporto con lui?
“Non abbiamo molto a che fare in pista, ad essere sincero. Penso che entrambi stiamo percorrendo la nostra strada personale. Mi sto concentrando più su me stesso che su di lui. Posso dire che non sto facendo molte battaglie con Phil perché quest’anno mi sto concentrando sull’apprendimento e sull’accumulo di esperienza.”
Hai partecipato ai Rookie Test di Formula E a Berlino, diventando il pilota più giovane a provare una vettura della serie elettrica. Come hai ricevuto questa opportunità?
“Dato che faccio parte del Motorsport Team Germany, ho avuto la fantastica opportunità di andare con loro sul simulatore della Formula E. Gli è piaciuto come ho lavorato e ho girato, quindi mi hanno chiesto se mi sarebbe piaciuto partecipare ai Rookie Test. Ovviamente, dato che era una grande opportunità, non ho potuto rifiutare e, di conseguenza, sono andato a Berlino. Mi sono divertito molto e ho conosciuto il team e tutti i sistemi, quindi devo dire che è stata una bellissima esperienza.”
La Formula E deve esserti piaciuta molto! Come ti sei trovato alla guida?
“Sai, è diversa dall’auto a cui sono abituato, ma mi sono preparato molto bene assieme alla squadra a Weissach guidando al simulatore e non solo. In realtà mi sono trovato molto bene!”
So che la risposta a questa domanda è parecchio lunga. Quali sono i principali cambiamenti a cui ti sei dovuto adattare nel passaggio da una F4 a una Formula E?
“Le gomme sono completamente diverse. Hai meno grip sulla Formula E, quindi devi focalizzarti sull’accelerazione che devi portare in uscita di curva e sul mantenere il controllo del mezzo. Insomma, devi adottare uno stile di guida più aggressivo, con delle traiettorie “squadrate”. Inoltre hai molta più elettronica rispetto alla F4, quindi devi guardare un po’ di più il volante mentre guidi. Sai, è anche tutto molto più professionale, quindi devi anche seguire più procedure e stare attento a più elementi di gara assieme alla squadra.”
Sei un figlio d’arte, dato che tua mamma, Claudia Hurtgen, è una pilota. Quanto è stato importante il suo impatto nella tua carriera?
“Sicuramente è stato moltissimo! Mi ha insegnato tanto per quanto riguarda la guida. Fin da quando ho mosso i primi passi nel karting mi è stata di grande aiuto. Penso che ora che sono in auto le venga più semplice darmi una mano. Penso sia fantastico avere un contatto così solido e pieno di esperienza diretta nel motorsport e che sappia indirizzarmi correttamente verso il futuro.”
La stagione è oramai entrata nel vivo. Che obiettivo ti sei posto?
“Come ho già detto, gli obiettivi principali sono guadagnare esperienza e divertirsi, elementi che sono sempre positivi.”
Anche se è presto, partiamo del 2026. Hai già qualche idea su cosa farai?
“I piani per la prossima stagione dipenderanno da come la stagione proseguirà. Personalmente mi piacerebbe fare un altro anno in Formula 4, dato che penso si possa fare un grande salto di qualità durante la seconda stagione. Quest’anno sto accumulando esperienza per imparare ad utilizzarla il prossimo.”
Siamo giunti all’ultima domanda. Hai un sogno nel cassetto?
“Penso che il sogno di tutti i ragazzi di questo paddock sia quello di arrivare in F1. Posso solo che dire la stessa cosa, visto che è il punto più alto del motorsport. Riuscire a correrci sarebbe il mio traguardo definitivo.”
Ringraziamo Elia per averci dedicato il suo tempo.
Media: Paolo Pellegrini
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