La Direzione Gara ha ritenuto sufficiente per l’attribuzione di punteggio per la classifica il fatto che l’intera distanza sia stata completata; nessuna azione per l’incidente tra Martí e Cohen, grazie ad un’attenuante
Quella della sprint race del Gran Premio del Belgio è stata a tutti gli effetti una giornata molto lunga per la F3. La Direzione Gara ha preso una lunga serie di decisioni atte a modificare una classifica che dopo la stringente applicazione iniziale del regolamento è stata dichiarata valida ai fini del punteggio.
Gli stewards hanno deciso di lasciar prevalere il fatto che la distanza della gara, pur accorciata rispetto a quanto originariamente previsto per motivi di sicurezza legati alle gomme, sia stata coperta nella sua interezza nonostante lo svolgimento di un solo giro su 12 in totale regime di bandiera verde. Il regolamento sportivo prevede infatti che in questi casi, stante un’assenza di interruzioni anticipate sulla durata totale, la gara possa essere considerata comunque valida.
Si è così concretizzata la terza vittoria di Caio Collet in F3, davanti a Taylor Barnard e a Paul Aron. Per il quarto posto, ecco la prima sanzione: il sorpasso di Zak O’Sullivan su Hugh Barter nel corso del quarto giro, arrivato dopo una piccola escursione fuori pista a Eau Rouge, è stato giudicato non regolare e pertanto il britannico è stato penalizzato di cinque secondi.
Alla lente di ingrandimento dei commissari non è sfuggita nemmeno l’altra Prema messa sotto investigazione, quella di Dino Beganović. Lo svedese è stato sanzionato con dieci secondi per avere causato il ritiro di Gabriel Bortoleto, tamponandolo alla Source all’inizio del nono giro.
Un snodo fondamentale era quello riguardante Pepe Martí e la pole position della feature race, messa a rischio dalla clamorosa disattenzione dello spagnolo nel rientrare in pista dopo l’incidente con Gabriele Minì. In sede di analisi è stato osservato come il pilota del team Campos abbia commesso l’errore di ripartire al sopraggiungere di Ido Cohen dopo avere seguito l’indicazione di un marshal che, dall’interno della curva Pouhon, gli aveva fatto cenno di poter riprendere la via della pista. Anche il suddetto commissario non si era avveduto dell’arrivo del pilota israeliano, che di conseguenza ha colpito violentemente la vettura #23. La Direzione Gara ha ritenuto questa attenuante sufficiente per scagionare in toto Martí, che ha così conservato la prima posizione in griglia per la gara di domani.
Non è andata altrettanto bene a Minì, ritenuto colpevole dello scontro precedente con il pilota catalano e retrocesso di cinque posizioni sulla griglia della feature race. Il pilota siciliano del team Hitech partirà così ottavo e non più terzo.
Un’ultima correzione è arrivata a fondo classifica con i dieci secondi inflitti a Tommy Smith per avere causato l’incidente che ha portato al ritiro di Oliver Goethe durante il quarto giro.
Con l’assegnazione dei punti di questa sprint race è cambiato poco in vetta alla classifica, dove Bortoleto è sempre leader a quota 144. Aron ha incassato i punti del terzo posto appaiandosi a Martí con 102, mentre O’Sullivan è rimasto a 101 avendo perso la quarta piazza. Le combinazioni affinché il brasiliano del team Trident possa vincere il titolo domani sono le stesse esplicate stamani: non dovrà perdere più di due punti da Martí e Aron, tre da O’Sullivan e quattro da Colapinto.
Classifica:
Immagine copertina: fiaformula3.com
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