La feature race della F2 di Jerez ha reso alla perfezione l’essenza di Charles Leclerc. Un pilota capace di scavare un solco tra sé e tutti gli avversari, praticando il cosiddetto “altro sport” per 34 lunghissimi giri, così come di resistere per cinque folli tornate ad un nugolo di piloti scatenati alle sue spalle a gomme finite. Una gara del genere è senz’altro migliore possibile per assegnare a questo ragazzo monegasco un titolo meritatissimo e mai messo in discussione, con sei vittorie conquistate sul campo e almeno altre tre perse senza colpe particolari.
A cambiare radicalmente tono ad una gara resa sonnecchiante dalla tortuosa pista di Jerez ci ha pensato l’incidente del 32esimo giro tra Nobuharu Matsushita e Santino Ferrucci, che ha richiesto l’ingresso della Safety Car per rimuovere la Trident #17 dalla via di fuga della Expo ’92. Da quel momento i piloti che avevano optato per il primo stint a gomme medie, montando poi le morbide, hanno potuto beneficiare di un grande vantaggio.
Su tutti Antonio Fuoco e Nicholas Latifi, che si sono ritrovati a lottare per un podio insperato. A dire la verità il canadese era già riuscito a portarsi in quarta piazza prima della neutralizzazione, seppur piuttosto lontano da Luca Ghiotto, ma non ha saputo approfittare della grande occasione presentatagli e colta invece da Fuoco, che per qualche secondo ha intravisto la possibilità di tentare il colpaccio per la vittoria dopo una gara passata nelle retrovie. La Prema #2 e la DAMS #10 sono anche venute duramente a contatto all’uscita della curva Lorenzo in vista della bandiera a scacchi, ma il calabrese ha resistito cogliendo il terzo podio consecutivo, quarto nelle ultime cinque gare.
In seconda posizione è giunto Oliver Rowland, uno dei pochi piloti ad essere riuscito ad effettuare qualche sorpasso anche a parità di gomme. Il britannico si è prontamente riscattato dopo una cattiva partenza, controllando gli attacchi di Albon e lanciandosi all’interno di Câmara al tornante Dry Sac durante il primo giro; successivamente ha avuto ragione anche di Ghiotto, riuscendo ad accorciare le distanze su Leclerc dopo il cambio gomme. L’opportunità di tenere ulteriormente aperto il campionato, possibilità che si sarebbe avverata superando il monegasco nelle ultime tornate, è sfumata ma il pilota del team DAMS cede le armi con grande onore e tanta determinazione.
Una grande rimonta, dettata da un’ottima gestione del secondo stint dopo una sosta lenta, ha portato al quinto posto Artem Markelov davanti a Jordan King (anch’egli su gomme Soft nel finale) e a Luca Ghiotto. Il vicentino è il pilota che ha perso più di tutti da questa inattesa neutralizzazione, vedendo sfumare un podio meritato. Così come Rowland, Ghiotto era stato sorpreso dagli undercut di Câmara e Albon ma era prontamente riuscito a riprendersi la posizione sul brasiliano e sul thailandese, ma la beffa finale non gli ha impedito di andare oltre un settimo posto che vale comunque una prima fila per la sprint race.
Dal palo, domani, scatterà il rookie Álex Palou, che ha corso un’ottima gara viaggiando nella zona punti per tutta la distanza. Il trambusto finale ha portato i primi punti a Nabil Jeffri, nono, mentre Câmara ha concluso solo decimo davanti a Norman Nato (primo pilota ad effettuare il pit stop), ad Albon e a de Vries. Dopo l’incidente con Ferrucci, Matsushita è stato costretto a sostituire l’ala anteriore terminando solo 18esimo.
Doppio podio importantissimo per il team Prema, che ora comanda anche la classifica squadre con 339 punti contro i 320 della DAMS e i 318 della Russian Time. Poco cambia nel campionato piloti, con Leclerc a quota 247 davanti a Rowland con 176, Markelov con 162, Ghiotto con 156 e Latifi con 144.
Domani, sempre alle ore 14:00, prenderà il via la sprint race.
Classifica:
Immagine copertina: fiaformula2.com
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