F2 | GP Olanda 2023, feature race: cadono tutti i big, Novalak pesca il jolly

Formula 2
Tempo di lettura: 4 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
27 Agosto 2023 - 11:56
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I primi sei della classifica generale totalizzano appena due punti, Novalak beneficia di una safety car e vince dopo quattro anni

Difficile riassumere efficacemente il caos della feature race che di fatto ha costituito la totalità del Gran Premio di Olanda della F2, dopo l’annullamento della sprint di ieri causa pioggia. Tutti i protagonisti della serie cadetta, per errori propri o altrui, sono caduti di fronte ad una corsa totalmente senza senso e i primi sei della classifica generale hanno totalizzato la miseria di due punti.

Ad uscire vincitore da una corsa che a seconda dell’appassionato potrà essere ricordata per sempre come dimenticata già domani è stato Clément Novalak, partito 13° e ritrovatosi al comando per un overcut culminato in una sosta in regime di safety car. Il franco-britannico del team Trident ha gestito alla perfezione la ripartenza dalla seconda neutralizzazione, al 17° giro, e le 21 tornate rimanenti fino alla bandiera a scacchi, calata allo scadere del tempo massimo in anticipo di un paio di giri rispetto ai 40 previsti. L’ultima vittoria di Novalak prima di oggi risaliva al giugno 2019, nella F3 britannica di cui poi fu campione.

Occasione sfumata senza grossi demeriti per Jak Crawford, uscito da un cambio gomme impeccabile e rimasto leader virtuale finché nel giro di pochi secondi non sono usciti di scena sia Théo Pourchaire che Frederik Vesti. A quel punto lo statunitense autore della pole si è ritrovato alle spalle di Novalak e alla ripartenza si è inserito anche Zane Maloney, protagonista di un fantastico sorpasso all’esterno della curva Tarzan. Il barbadiano del team Carlin ha concluso secondo proprio davanti al compagno di academy, che dopo quattro podi nelle sprint race è riuscito finalmente a raggiungere una top 3 anche alla domenica.

Con Pourchaire e Vesti iniziamo a parlare di quella che è stata un’autentica “caduta degli dei”. Il francese, leader del campionato, è finito a muro alla curva Scheivlak al decimo giro poco dopo il pit stop. Dubbi su un contatto con Isack Hadjar all’ingresso della corsia box, ma è più probabile che l’uscita di pista del pilota del team ART Grand Prix sia dovuta agli pneumatici freddi piuttosto che ad un’ala anteriore danneggiata. Poteva approfittarne Vesti, già finito in testacoda sull’umido in partenza, ma il team Prema ha avuto un’opinione differente: quando il danese è rientrato ai box per sfruttare la safety car i suoi meccanici non hanno fissato correttamente entrambe le ruote posteriori della Dallara #7, le quali sono naturalmente schizzate via dopo poche curve lasciando l’ex campione della Formula Regional europea in un mare di sconforto.

La gara di Jack Doohan, vincitore delle ultime due feature in Ungheria e Belgio, di fatto non è nemmeno iniziata. Nel corso della partenza lanciata, l’australiano è andato in testacoda su una chiazza umida con gomme slick ed è rimasto impantanato nel tentativo di ripartire. È andata pure peggio ad Oliver Bearman, centrato da Juan Manuel Correa pochi metri più avanti e successivamente costretto al ritiro da un attacco scellerato di Victor Martins alla seconda ripartenza da safety car: subito il sorpasso da parte del britannico, il franco-portoghese si è lanciato all’interno della parabolica Hugenholtz colpendo la Prema #8 e spedendola contro la barriera esterna.

Nemmeno Ayumu Iwasa è riuscito a portare a casa qualche punto e anche in questo caso, come per Doohan, le colpe sono interamente riconducibili al pilota. In occasione della ripartenza dalla prima safety car, quella intervenuta proprio per rimuovere l’auto di Doohan, il giapponese ha completamente sbagliato la frenata della curva Tarzan danneggiando l’ala anteriore del malcapitato Kush Maini: dieci secondi di penalità e 13° posto finale, con tanto di bacio alla barriera dell’ultima curva in vista della bandiera a scacchi.

L’unico pilota capace di entrare in top ten tra i primi sei della classifica generale antecedente la gara di oggi è stato così Martins, tuttavia solo nono con una sanzione di dieci secondi per avere estromesso dai giochi Bearman. Due punti per l’alfiere di ART Grand Prix, che resta attardato dal compagno di squadra nella generale di campionato.

Il resto della zona punti comprende Richard Verschoor, quarto nella gara di casa dopo essere partito 14°, Dennis Hauger che come Crawford ha visto vanificata la situazione di inizio corsa, il già citato Hadjar, Enzo Fittipaldi, Amaury Cordeel che ha finalmente sbloccato la classifica, Martins e Correa.

Classifica generale che come ben intuibile è rimasta invariata: Pourchaire guida con 168 punti contro i 156 di Vesti, più staccati Iwasa a 134 e Doohan a 130 mentre Martins è salito a 122 con il piazzamento odierno. La situazione si rispecchia anche tra le squadre con ART ferma a 290 punti e Prema ancora a 258; Carlin, terza, è riuscita quantomeno a smuovere le acque portandosi a 200 con i risultati di Maloney e Fittipaldi.

La F2 tornerà in pista già nel prossimo fine settimana con il Gran Premio d’Italia a Monza, penultimo round stagionale.

Classifica:

Immagine copertina: fiaformula2.com

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