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F2 | GP Monaco 2024, Feature Race: O’Sullivan estrae il coniglio dal cilindro con la VSC a due dalla fine. Hadjar 2° su Aron, Antonelli 7°. Iella Verschoor

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 26 Maggio 2024 - 11:15
Tempo di lettura: 6 minuti
F2 | GP Monaco 2024, Feature Race: O’Sullivan estrae il coniglio dal cilindro con la VSC a due dalla fine. Hadjar 2° su Aron, Antonelli 7°. Iella Verschoor

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Incredibile quello che succede a Monaco nella feature di F2 del GP Monaco 2024. Prima Verschoor e poi Hadjar sconfitti dalla sfortuna

Per raccontare la Feature Race del GP Monaco 2024 conviene partire dalla fine, ovvero dall’immagine di copertina. Siamo al 39° giro: Durksen e Maloney si scontrano salendo verso il Massenet, la Virtual Safety Car viene attivata pochi secondi prima che Zak O’Sullivan, l’ultimo pilota che doveva ancora effettuare il suo pit, rientri ai box. Il pilota della ART Grand Prix, partito 15°, estrae il classico coniglio dal cilindro e si ritrova in testa alla gara uscendo dalla pit, con Isack Hadjar imbestialito alle sue spalle.

O’Sullivan vince così inaspettatamente una Feature Race assolutamente apprezzabile fino al colpo di fortuna di due giri dal termine, condotta fino a quel punto da Hadjar. Il pilota della Campos, partito terzo, aveva approfittato prima della partenza tremenda di Martins al via per salire in seconda posizione e, poi, dei problemi tecnici del Poleman Richard Verschoor. L’olandese, dopo aver guidato per gran parte la gara, ha dovuto cedere a problemi al motore della sua Trident, concludendo in lacrime dopo essersi ritirato.

Una volta in testa, Hadjar ha condotto il gruppo dei piloti che avevano effettuato il pit stop, in attesa che quelli davanti effettuassero la loro sosta per ritrovarsi davanti ad Aron e Oliver Bearman. Verso la fine della gara i piloti davanti hanno iniziato a fermarsi fino, appunto, al colpo di scena del 40° passaggio, con O’Sullivan che ha stravolto la storia della corsa.

Dietro Hadjar, come detto, Paul Aron che con il terzo posto ora si ritrova in testa alla classifica, premiato dalla sua costanza in questi primi appuntamenti. Dicevamo di Oliver Bearman, giunto quarto: il britannico della Prema, partito 12°, è stato autore di un’ottima gara nel Principato, capace di recuperare diverse posizioni in partenza e di guadagnare la posizione su Kimi Antonelli al rientro di questo dal pit con un sorpasso molto deciso. Il punto di svolta per Bearman è stato proprio il sorpasso al compagno di squadra, oggi rivedibile.

Antonelli, infatti, dopo essere rimasto dietro Colapinto per quasi tutta la gara, con il sorpasso avvenuto solo al 38° passaggio, è stato scavalcato anche da Correa e Hauger, che avevano scelto la strategia più lunga. L’italiano ha chiuso quindi al settimo posto davanti a Gabriel Bortoleto e Victor Martins. Il francese, partito malissimo dalla seconda piazza e sprofondato in 14a posizione, grazie alla strategia è risalito fino alla nona piazza.

Decimo ed ultimo posto in top ten per Zane Maloney, incredibilmente fortunato a non finire nelle barriere nell’episodio che ha scatenato la Virtual Safety Car finale. Durksen, rientrato in pista dal suo pit, ha tagliato completamente la traiettoria senza vedere l’arrivo del pilota delle Barbados, mandandolo praticamente in aria. Per fortuna, Maloney è riuscito a controllare la monoposto portandola al traguardo.

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Partenza orribile di Martins che perde tantissime posizioni mentre Verschoor scappa via seguito da Hadjar e Aron, con Antonelli quinto. Ottima la partenza di Bearman che guadagna 5 posizioni, con Martins che ne ha perse addirittura 13. Sfortuna per Crawford che si ritira subito.

Verschoor guida su Hadjar, Aron, Colapinto e Antonelli che fa segnare il GPV nel corso del 3° giro, seguito da Stanek. Bearman e Bortoleto, settimo e ottavo, sono i primi piloti in pista con le supersoft, contro le soft dei primi in classifica.

Cordeel si ritira nel corso dell’ottavo giro con un problema alla sospensione posteriore destra dopo, probabilmente, un contatto.

Martì è il primo a passare da supersoft a soft nel corso dell’11° passaggio. Antonelli continua a pressare da vicino Colapinto ma non riesce a trovare lo spunto per passare nonostante un passo che sembra essere decisamente superiore.

Tra 15° e 16° passaggio iniziano i pit. Entrano prima Maloney e poi Fittipaldi, Bearman e Bortoleto. Il colpo di scena arriva però nel corso del 19° giro quando Verschoor rallenta vistosamente perdendo la manciata di secondi di vantaggio su Hadjar per poi riprendere slancio. Il tutto mentre Villagomez torna ai box con l’ala anteriore rotta.

Verschoor, Hadjar e Aron si trovano quindi racchiusi in un secondo e mezzo, con Colapinto distante 5 secondi sempre attaccato da Antonelli. Aron e Antonelli a questo punto rientrano e l’uscita dell’italiano lo porta ad una lotta bellissima con Bearman fino al tornantino del Lowes, vinta dall’inglese che passa davanti sfruttando le gomme fredde di Kimi.

Hadjar rientra ai box nel 23° passaggio, un giro dopo tocca a Verschoor con un pit lento. L’olandese riesce comunque a ritrovarsi davanti ad Hadjar e Aron, con Bearman arrivato sui tre.

25° giro. Hadjar riesce a sopravanzare Verschoor sul rettilineo del traguardo e va in testa, dopo un giro in cui l’olandese si era difeso egregiamente. Dietro a Bearman, Colapinto è tornato ancora come un incubo davanti ad Antonelli.

Aron passa Verschoor un giro dopo, lasciando il pilota Trident nelle grinfie di Bearman che quasi va a muro al Tabaccaio nel tentativo di passare. L’inglese passa all’inizio del 27° giro con Verschoor che ha evidenti problemi tecnici sul dritto, essendo molto meno veloce degli altri.

A questo punto, tra i piloti che hanno già effettuato il pit, Hadjar è davanti ad Aron, Bearman, Colapinto, Antonelli e Bortoleto. Verschoor prende anche una penalità per aver guadagnato spazio alla chicane del porto, ma ormai la sua gara è finita.

Hauger comanda la gara in attesa dei pit davanti a Correa e Barnard quando siamo nel corso del 29° passaggio. Antonelli continua a vedere da inizio gara il posteriore di Colapinto e non riesce a trovare lo spunto per passare. Verschoor, sconsolato, si ritira dopo una gara che meritava un esito diverso.

32° passaggio: a dieci dal termine sono ancora tre i piloti che devono effettuare il pit: O’Sullivan, Martins e Durksen. Dietro, Hadjar controlla Aron, Bearman e Correa che è tornato su benissimo con il suo stint insieme ad Hauger. I due si sono infilati davanti a Colapinto e Antonelli.

Correa è velocissimo con le supersoft e preme su Bearman, autore comunque di un garone vista la posizione di partenza.

I primi tre attendono evidentemente una Safety Car per effettuare il loro pit.

Antonelli riesce a liberarsi di Colapinto al 38° passaggio alla Anthony Noghes. L’italiano trova un pertugio per un leggero lungo dell’argentino alla Rascasse e si infila, propiziando anche il sorpasso di Bortoleto alle sue spalle e poi di Maloney.

Martins si ferma all’inizio del 39° giro, Durksen fa lo stesso un giro dopo. Resta solo O’Sullivan. Il pilota Art approfitta di una Virtual Safety Car nel 40° passaggio per la fermata di Durksen dopo un brutto contatto con Maloney e si ritrova in testa alla gara cogliendo il classico coniglio dal cilindro!

La bandiera verde sventola all’inizio dell’ultimo giro con Hadjar imbestialito dietro O’Sullivan. Il francese, però, non riesce a trovare lo spazio per passare e si deve accontentare mestamente della seconda posizione alle spalle della Art Grand Prix. Terzo Aron su Bearman, Correa, Hauger e Antonelli.

Segue la classifica di gara.

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