I piloti dell’academy Red Bull dominano la scena occupando diverse squadre in totale assenza della FDA, ma la concorrenza è sempre molto agguerrita
La sesta stagione della nuova F2, la quinta dall’introduzione della vettura rappresentativa della categoria, è pronta ai blocchi di partenza e prenderà il via questo fine settimana dal circuito di Sakhir in Bahrain. Eccezion fatta per il ritorno ad un format più classico dopo il flop totale della tripla gara del 2021, la classe cadetta non presenterà particolari novità quest’anno e dunque i piloti saranno i principali protagonisti di questa anteprima.
Due parole su come si svolgeranno i weekend di gara, tuttavia, devono essere spese. Il format del 2021 ha provocato solo tanta confusione e di fatto non ha aggiunto nulla a livello di spettacolo, nonostante la doppia griglia invertita del sabato che nell’intento degli organizzatori doveva portare show a non finire. Il 2022 proporrà dunque una schedule più “pulita”: due gare con il solito schema di feature e sprint race che tuttavia saranno invertite, con la corsa breve al sabato e quella con cambio gomme obbligatorio alla domenica; resterà la griglia invertita per la sprint race, basata questa volta sulla top 10 delle qualifiche. I punteggi extra per pole position e giro più veloce saranno dimezzati e la sprint race premierà i primi otto classificati con il sistema utilizzato dalla F1 tra il 2003 e il 2009.
Al via della serie cadetta 2022 ci saranno sempre 22 vetture, divise equamente tra 11 squadre. L’unica novità per quanto riguarda le compagini in gara è l’avvicendamento tra HWA Racelab, che ha concluso un biennio fallimentare con un ultimo posto in classifica nel 2021, e van Amersfoort Racing, storica squadra olandese fino ad ora sempre clamorosamente esclusa dai campionati diretti da Bruno Michel. A livello di riconoscimento delle vetture, per lo spettatore sarà anche facile adattarsi poiché sette delle dieci squadre confermate in F2 dal 2021 al 2022 porteranno gli stessi numeri dell’anno scorso, avendo confermato il piazzamento in classifica del 2020: parliamo in particolare delle prime sei e del team DAMS.
Su dieci titoli assegnati nelle cinque annate precedenti, Prema si è presa tre titoli piloti e due a squadre e anche quest’anno si presenta al via come forza di riferimento. Un ruolo conquistato con grande solidità e confermato nel 2021 grazie al successo di un pilota all’esordio come Oscar Piastri; René Rosin e compagnia hanno deciso di provare a ripercorrere la strada intrapresa lo scorso anno, ecco dunque che la vettura #1 sarà pilotata dal campione in carica della F3, che nel 2022 porta il nome di Dennis Hauger. Il norvegese ha scatenato un terremoto nella passata stagione della terza formula, dominando il campionato in lungo e in largo e guadagnandosi a pieno titolo la promozione in cadetteria. Le potenzialità del norvegese sono indiscusse e la storia del 2021 potrebbe ripetersi. A completare un duo tutto Red Bull c’è Jehan Daruvala, arrivato alla terza stagione nella serie e chiamato senza ombra di dubbio a lottare per il titolo dopo avere ricoperto un ruolo da spettatore nei due anni passati.
A proposito dell’academy Red Bull, non si può non notare la forte predominanza della scuderia detentrice del titolo piloti F1 nella entry list della F2. Con diversi posti lasciati liberi da Ferrari, che non schiererà alcun giovane quest’anno, i rappresentanti del programma di Helmut Marko saranno ben cinque. Già detto dei due Prema, altri due sicuri protagonisti saranno Liam Lawson e Jüri Vips, lo scorso anno sfortunati compagni di squadra in Hitech: il neozelandese ha deciso di cambiare rotta e passare a Carlin, mentre l’estone è rimasto nella scuderia di Oliver Oakes peraltro senza sfoggiare livrea Red Bull nei test del Bahrain. C’è poi un altro debuttante, il giapponese Ayumu Iwasa, che dopo una buona annata di esordio in F3 è stato lanciato subito nella categoria superiore alla corte del team DAMS.
Dopo due annate piuttosto storte, con buoni risultati alternati ad altri decisamente non in linea col blasone, ART Grand Prix proverà a rilanciare le proprie quotazioni con un duo assolutamente rispettabile. Nonostante l’anno di esperienza già accumulato, Théo Pourchaire sarà il pilota più giovane in griglia anche quest’anno e questo particolare non può che incutere timore in tutta la concorrenza, che dovrà guardarsi da un pilota con tanti margini di miglioramento ma già velocissimo nel suo 2021 di debutto con due vittorie e tre podi. Al fianco del transalpino ci sarà Frederik Vesti, da cui forse ci si aspettava qualcosa in più in F3 ma che in un ambiente differente e (si spera) meno caotico potrà farsi maggiormente notare: il danese, campione 2019 della Formula Regional europea, sarà uno dei dieci rookie che si contenderanno il trofeo intitolato ad Anthoine Hubert.
Tra i debuttanti, anche se qualche weekend di esperienza lo hanno già maturato, ci sono anche Jack Doohan, Logan Sargeant e Clément Novalak, che interpreteranno un ruolo di outsider. Nel finale di 2021 ha sorpreso in particolare il primo, già autore di una bella rimonta nella seconda sprint di Jeddah e poi subito in prima fila ad Abu Dhabi nonostante i risultati in gara non siano sfortunatamente arrivati. Sargeant e Novalak sono stati ottimi protagonisti in F3 e hanno mostrato di avere il talento per destreggiarsi positivamente anche ad un livello superiore. Doohan, entrato nell’academy Alpine, ha preso di fatto il posto del suo predecessore Guanyu Zhou in Virtuosi, Novalak ha rinnovato il suo rapporto con MP Motorsport e Sargeant affiancherà Lawson nel team Carlin.
Dopo un buonissimo 2021 in cui ha perso un posto in top ten essenzialmente per avere saltato (causa budget) il round saudita, Richard Verschoor si è accasato in Trident e conta di risollevare una squadra che se in F3 dovrà difendere il titolo squadre in F2 occupa costantemente posizioni di medio-bassa classifica. Lo scorso anno la compagine di Maurizio Salvadori e Giacomo Ricci ha interrotto un digiuno di podi lungo quasi cinque anni grazie a Bent Viscaal, per il 2022 le speranze sono quantomeno quelle di ripetere quanto di buono fatto dal connazionale di Verschoor.
Chi un posto tra i migliori dieci lo deve invece difendere è Felipe Drugovich, che dopo una stagione con Virtuosi è tornato in MP Motorsport. Con la scuderia olandese ha debuttato alla grande in F2 nel 2020 conquistando addirittura tre vittorie, dunque il brasiliano potrebbe essere la sorpresa del 2022 essendo tornato in un ambiente che già conosce ma con un’esperienza maggiormente affinata.
Tra i volti più conosciuti ci sono invece Marcus Armstrong e Jake Hughes, accomunati dall’essere arrivati quasi ad un punto “morto” della carriera. Il neozelandese si era presentato in F2 nel 2020 con grandissime ambizioni e invece ha passato due stagioni terrificanti, protagonista solo in sparute occasioni e mai veramente in lotta per posizioni che in F3 (europea e FIA, senza distinzioni) gli appartenevano con più costanza: lasciata l’academy Ferrari, sembrava che il prosieguo della sua carriera non prevedesse più la F2 e invece parteciperà anche al campionato 2022 con Hitech. Hughes, 28 anni a fine maggio, è di gran lunga il pilota più anziano in griglia e dopo un lunghissimo sodalizio tra GP3 e F3 ha finalmente trovato un posto fisso in F2 con van Amersfoort; per il britannico non sembra profilarsi all’orizzonte un’altra carriera lontana dalle monoposto, almeno al momento.
Come era entrato nell’academy Ferrari insieme ad Armstrong nel novembre del 2016, Enzo Fittipaldi ha abbandonato il programma giovani di Maranello insieme al neozelandese a fine 2021. Dopo l’orrendo incidente di Jeddah, il brasiliano tornerà a gareggiare sempre con il team Charouz affiancando un nome attorno a cui c’è molta curiosità, quello di Cem Bölükbaşi. A 24 anni, per il turco proveniente dagli eSports si è aperta un’incredibile possibilità su un grande palcoscenico dopo avere ben figurato nella Euroformula Open la stagione scorsa: vedremo se la F2 rappresenterà un salto troppo grande o se ai successi delle corse virtuali seguiranno anche quelli su piste vere e proprie.
Superata (per quanto possibile) la tragedia della perdita dello storico fondatore, Campos Racing ha deciso di giocare sull’esperienza di Ralph Boschung, che nel 2021 è riuscito finalmente a completare una stagione intera portandosi a casa due podi e il decimo posto in campionato, e su un altro neo-arrivato dell’academy Alpine, Oliver Caldwell. Le prestazioni del britannico hanno fatto spesso storcere il naso in F3, questa sarà un’altra opportunità di dimostrare il proprio valore.
A completare lo schieramento di partenza ci sono Marino Sato, molto spesso protagonista delle battaglie di fondo gruppo ma ora arruolato da un team di assoluto livello come Virtuosi, Roy Nissany confermato in DAMS e i debuttanti Calan Williams e Amaury Cordeel, rispettivamente con Trident e van Amersfoort. L’australiano, secondo assoluto nei test pre-stagionali di Sakhir alle spalle del solo Lawson, potrebbe essere un’altra sorpresa di questa incerta stagione.
Il calendario 2022 della F2 sarà il più lungo di sempre, con ben 14 round e 28 gare. Si seguirà naturalmente la F1 passo a passo, in tutti i round europei eccezion fatta per la Francia e con l’aggiunta di Bahrain, Arabia Saudita, Azerbaijan e Abu Dhabi. Ancora ignota la ricollocazione del Gran Premio di Russia, cancellato per l’attuale situazione politico-umanitaria e inizialmente previsto come penultimo appuntamento del campionato.
Ecco il riepilogo dei protagonisti di questa stagione della F2:
Immagini: fiaformula2.com
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