F2 | Anteprima 2020: debuttanti all’assalto

AnteprimeFormula 2
Tempo di lettura: 7 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
1 Luglio 2020 - 15:00
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Dopo il periodo di stallo totale legato al Coronavirus il motorsport è tornato a muoversi e in questo weekend, contestualmente alla F1, con il Gran Premio d’Austria tornerà in scena anche la F2.

Il campionato cadetto è reduce da una stagione di transizione, perlopiù dominata da un pilota per il quale le porte del mondiale apparivano già chiuse in anticipo. Difatti, il titolo di F2 ha portato Nyck de Vries “solo” al volante di una Spark-Mercedes in Formula E oltre alla conferma per quanto riguarda i campionati endurance nella categoria LMP2.

In F1 ci è arrivato Nicholas Latifi, vice-campione dopo un lungo trascorso comprendente anche la vecchia GP2, dotato di una valigia ben più ricca rispetto a quella dell’olandese. Il pilota canadese, che insieme a Sérgio Sette Câmara ha riportato DAMS al titolo squadre cadetto che mancava dal 2014, è anche l’unico promosso rispetto alla stagione 2019 e questo fa sì che ai nastri di partenza del 2020 ci siano molti piloti già esperti.

L’esperienza conta, specie in una categoria come la F2 dove la conoscenza di vettura e soprattutto gomme recita un ruolo quasi fondamentale, ma la stagione 2020 si preannuncia quella dei debuttanti, come successo nel 2018. Il vincitore del trofeo riservato ai rookies e intitolato ad Anthoine Hubert sarà sicuramente un nome degno della memoria dello sfortunato pilota francese scomparso lo scorso 31 agosto a Spa-Francorchamps.

La stagione di F3 più competitiva di sempre, quella del 2019, ha infatti portato alla promozione ben sette piloti e almeno tre di questi possono vantare un pacchetto tecnico degno di poter ambire subito al titolo.

A cominciare dal campione della terza formula, Robert Shwartzman. Il russo, che ha recentemente perso il padre, è stato confermato dalla Ferrari Driver Academy e promosso dal team Prema con cui ha dominato la scorsa stagione di F3. Per talento e visione di gara, Shwartzman è indubbiamente uno dei migliori giovani sulla piazza e pertanto deve rientrare tra i pretendenti al titolo 2020.

Al nome di Shwartzman vanno aggiunti quelli del team ART, Marcus Armstrong e Christian Lundgaard. Il neozelandese è compagno di academy di Shwartzman e nonostante una stagione di alti e bassi è riuscito a concludere secondo in F3 grazie ad un buon forcing finale; in diversi frangenti si è mostrato più aggressivo rispetto al pilota nordico, incappando in qualche errore di troppo, ma in ottica futura si tratta sicuramente di un altro pretendente ad un sedile in rosso. Il figlio d’arte Lundgaard è stato invece promosso dalla scuderia di Sébastien Philippe e veste i colori Renault, scuola che pur non garantendo un posto top in F1 continua a sfornare giovani di tutto rispetto. Il danese non ha partecipato ai test del Bahrain a causa del Coronavirus, che lo ha tenuto fermo a Tenerife dove stava partecipando ad un training camp, ma questo intoppo non sarà troppo penalizzante per il vice-campione della Formula Renault 2018.

Tra le conferme rispetto alla scorsa stagione, in cima alla lista dei pretendenti al titolo si trova Jack Aitken, quinto l’anno passato e confermato dal team Campos. Nonostante il britannico di origini sudcoreane abbia convinto solo a fasi alterne nei suoi primi due campionati di F2, questa stagione potrebbe essere finalmente quella giusta per ambire a risultati di rilievo con maggior costanza, forte di un grande legame instauratosi anche con la storica scuderia spagnola.

Confermato, questa volta all’interno del team Virtuosi, anche il rookie of the year 2019 Guanyu Zhou. Membro dell’Academy Renault come Lundgaard, il pilota cinese si è prodotto in una buona stagione di debutto portando a casa cinque podi e tenendo una discreta costanza di rendimento che lo ha portato al settimo posto finale. Al suo fianco ci sarà Callum Ilott, ennesimo prodotto della FDA che tuttavia sarà chiamato ad un’annata convincente oltre ogni dubbio, a seguito di un 2019 piuttosto deludente e dall’alto di un’esperienza internazionale che supera quella della maggior parte dei suoi avversari.

Attenzione poi ai figli d’arte. La prima vittoria tarda ad arrivare, ma Louis Délétraz ha continuato a distinguersi tra i piloti più veloci della categoria anche l’anno scorso, soprattutto sul campo della prestazione secca; il ritorno all’interno del team Charouz, con cui ha disputato una buona stagione già nel 2018, potrebbe essere di ulteriore giovamento al pilota svizzero. Quello di Mick Schumacher è sempre uno dei nomi più attesi e non potrebbe essere altrimenti: il 2019 di debutto non è stato facile, nonostante il successo nella sprint race ungherese, ma il rilancio di Prema in F2 dovrà passare anche da lui e pertanto servirà una stagione ben più convincente rispetto a quella che lo ha visto concludere solo 12° nella classifica finale.

Tra i nomi di grande esperienza capeggiano quelli di Artem Markelov (HWA) e Nobuharu Matsushita (MP Motorsport), che sono anche i più “anziani” del lotto con 25 e 26 anni rispettivamente. Il primo potrebbe raggiungere il record di partenze tra GP2 (Asia compresa) e F2, appartenente ex aequo a Luca Filippi e Johnny Cecotto jr con 132, in occasione della sprint race di Monza, mentre il secondo conta già sei vittorie nella categoria cadetta e potrebbe essere giunto alla sua ultima chance, anche in considerazione del rapporto interrottosi con Honda.

Yuki Tsunoda e Jehan Daruvala sono invece gli alfieri del team Carlin, entrambi promossi dalla F3 ed entrambi parte del vivaio Red Bull. Il giapponese ha attirato molte attenzioni su di sé disputando una stagione solida da semisconosciuto, pur se in una squadra non di primo livello come Jenzer Motorsport, mentre l’indiano è stato in lizza per il titolo con i colori Prema calando però nell’ultima parte di stagione. Saranno due outsider con ambizioni di risultato.

Gli ultimi due promossi dalla terza formula rappresentano il Brasile, Pedro Piquet e Felipe Drugovich. Il primo, figlio d’arte a sua volta, ha rappresentato una delle poche alternative al terzetto Prema nella F3 2019 e debutta nel campionato cadetto a 14 anni dall’ultima gara del fratello maggiore Nelson jr, il secondo ha subito le difficoltà del team Carlin e non è riuscito a mettersi in luce come nel campionato Euroformula Open dominato nel 2018.

Debuttante, ma non proveniente dalla F3, è anche Dan Ticktum. Del britannico e dei suoi trascorsi si è già parlato tanto, il team DAMS gli ha ridato fiducia a tre anni di distanza dal breve stint in GP3 e ora starà al 21enne londinese dimostrare di avere messo la testa a posto. Al suo fianco ci sarà uno dei piloti più esperti della griglia, Sean Gelael, che porterà sul musetto il #1 come eredità del titolo squadre vinto nel 2019 dal team francese.

Nikita Mazepin, dopo un debutto ben al disotto delle aspettative con ART nel 2019, ha portato una ricca valigia al team Hitech permettendo alla compagine britannica di tornare nella serie cadetta a 15 anni dalla collaborazione con il team Piquet. Al fianco del pilota russo ci sarà Luca Ghiotto, che allo stato attuale dei calendari dovrà però saltare i Gran Premi di Ungheria e Italia per via degli impegni concomitanti nel GT World Challenge con l’Aston Martin del team R-Motorsport.

A rappresentare la Ferrari Driver Academy ci sarà anche Giuliano Alesi, curiosamente in forza al team HWA che invece è legato al marchio Mercedes, squadra con cui ha gareggiato anche il padre Jean nel DTM. In tema di colori italiani, Trident Racing si è affidata al rientrante Roy Nissany e a Marino Sato, alla prima stagione completa in F2 dopo avere debuttato nel tragico weekend di Spa-Francorchamps 2019. Completa lo schieramento Guilherme Samaia, 24enne brasiliano proveniente dalla Euroformula Open e compagno di squadra di Aitken nel team Campos.

Anche il calendario della F2 è provvisorio e al momento conta i soli otto round europei della F1. L’estensione della schedule pare però imminente e dunque anche la seconda serie vedrà un allungamento del proprio programma di gare. A livello di regolamento, l’unica novità di rilievo è tecnica e riguarda i cerchi da 18″ che saranno introdotti anche in F1 dal 2022 e andranno a soppiantare quelli da 13″ utilizzati dal 2011.

Immagine copertina: fiaformula2.com

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